Il Comune di Piacenza non si è costituito parte civile nel processo per lo stupro di via Scalabrini, processo iniziato ieri e che vede imputato Sekou Souware, 28enne accusato di aver violentato una donna di 55 anni lo scorso 21 agosto. Il
Il 23 agosto scorso, due giorni dopo l’aggressione, la giunta comunale aveva deciso di costituirsi parte civile nel processo che si sarebbe tenuto (quello appunto iniziato ieri) ma a quanto pare non è stato così.
Ora l’opposizione di centrodestra chiede le motivazioni di questa mancata procedura. In particolare Luca Zandonella della Lega ha depositato un’interrogazione e chiede perchè il comune non si è costituito parte civile.
“Ho appreso con grosso sconcerto che il Comune di Piacenza non si è costituito parte civile nel processo per il gravissimo fatto di cronaca nera dello scorso agosto, accaduto in pieno centro storico“.
Il comune non si è costituito parte civile per lo stupro di via Scalabrini
Zandonella cita anche le parole pronunciate dal sindaco in quel frangente.
“Ne abbiamo parlato in giunta e convenuto che costituirsi parte civile è prima di tutto un atto morale, è giusto farlo nei confronti della vittima e della città: non vogliamo che passi il messaggio che Piacenza è questa”, disse il sindaco.
“Parole che condividevo ma che, alla prova dei fatti, parrebbero non essere state rispettate. Ho quindi chiesto tramite una interrogazione – continua il consigliere della Lega – le motivazioni per le quali il Comune non si sia costituito parte civile. Trovo molto grave che non si sia proceduto in tal senso, in primis per rispetto della vittima, e poi anche per l’enorme danno d’immagine arrecato alla città di Piacenza da parte del cittadino proveniente dalla Guinea, visto l’eco nazionale che la notizia ebbe“.
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