Bufera intorno al post pubblicato su Facebook dal colonnello Giovanni Fuochi, ex ufficiale militare di Piacenza comandante dell’aeroporto militare di San Damiano oggi in pensione. In un post, infatti, Fuochi ha posato con indosso giacca grigia, fascia rossa con svastica nera sul braccio, croce di ferro al taschino. Come didascalia, la scritta “Sinistrorsi vi aspetto”. Il post ha subito suscitato le polemiche e, dopo aver ricevuto numerosi commenti, è stato eliminato.
La notizia ha raggiunto gli organi di informazione nazionali che hanno riportato la notizia. E il polverone ha avvolto anche Sara Soresi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia. Secondo alcuni media, infatti, Soresi avrebbe messo “like” al post di Giovanni Fuochi. Soresi però nega categoricamente di aver mostrato apprezzamento a quella foto e in un post, sempre su Facebook, minaccia di adire alle vie legali. Soresi spiega di aver messo like ad alcuni post pubblicati in passato da Fuochi, ma non a quello incriminato.
Riportiamo integralmente il post pubblicato su Facebook da Sara Soresi.
NON HO MESSO IL LIKE A QUELLA FOTO. Questa mattina ho letto la notizia su Libertà.
Poco dopo ho letto il titolo su Repubblica. Addirittura, tra me e me, mi domandavo chi fosse questa consigliera comunale. Ho terminato un appuntamento in ufficio e sono letteralmente finita, a mia insaputa, in un tritacarne che non auguro a nessuno: mi hanno inviato il contenuto dell’articolo di Repubblica dove c’è il mio nome.
All’interno di questo articolo si legge che ho messo “mi piace” “agli scritti dell’ex comandante”, ma NON a quello con la divisa. Ovviamente il titolo fuorviante è stato fatto presumibilmente apposta. Da ore sto ricevendo insulti e critiche pesanti.
Lo chiarisco nuovamente: NON ho messo alcun like sotto quella foto e mai mi sarei sognata di farlo. Sono solita assumermi le mie responsabilità per ciò che faccio. Non sono disposta a farlo per ciò che NON faccio.
Che il Sindaco di Piacenza mandi all’Ansa un comunicato dove scrive nero su bianco che ho messo like a quella foto, mi lascia senza parole. Sarebbe stata buona cosa che non si fermasse al titolo dell’articolo ma che ne leggesse il contenuto. Ed è anche grazie a lei che sto ricevendo insulti e minacce da tre ore per una cosa che NON ho fatto. Ho chiesto l’immediata rettifica di quel titolo. Resta inteso che adotterò ogni opportuna azione legale nei confronti di chiunque associ il mio nome a quella fotografia.
Il sindaco Katia Tarasconi ha inviato una nota che riportiamo integralmente. Nella nota, il primo cittadino non fa il nome di Sara Soresi, ma richiama solo “rappresentanti delle istituzioni”. Il sindaco ha pubblicato la stessa nota anche sul proprio profilo social. Soresi ha commentato sostenendo: “Noto che il sindaco ha tolto il mio nome, chissà come mai? Forse perché il mio like sotto quel post non c’era?“. Commento al quale ha risposto la stessa Tarasconi: “Mai scritto il suo nome nel mio post e, di conseguenza, mai tolto“.
Piacenza è città decorata con la Medaglia d’oro al Valor militare per la guerra di liberazione dal nazi-fascismo. Un riconoscimento di eccezionale importanza, di cui andare fieri nel profondo: significa che la nostra città e il nostro territorio hanno giocato un ruolo fondamentale nella dura lotta per riconquistare quella libertà che Benito Mussolini e Adolf Hitler avevano annegato nel sangue. Una lotta di popolo che ha consentito a tutti noi, nessuno escluso, di poter anche solo semplicemente esprimere la propria opinione ovunque, al bar o sui social. Una lotta ormai lontana, dice qualcuno spesso con toni sfottenti, aggiungendo quanto sia inutile al giorno d’oggi ricordare l’importanza cruciale dell’antifascismo. Perché? Perché il fascismo non esiste più, dicono. Poi però su Facebook, nel 2024, capita di imbattersi in un post allucinante dell’ex comandante della base aerea di San Damiano, un alto ufficiale militare italiano che si è guadagnato la pensione dopo aver servito lo Stato e, teoricamente, difeso i suoi valori. “Sinistrorsi vi aspetto” scrive minaccioso l’ex ufficiale mentre una foto lo ritrae vestito in uniforme nazista con la svastica sul braccio. Allucinante è dire poco.
E’ un post che fa paura. E più ancora del post, naturalmente rimosso poco dopo dall’autore stesso, ciò che atterrisce è la serie di commenti positivi e di like. Tra gli apprezzamenti alle esternazioni in cui l’ex ufficiale piacentino si cimenta sui social, ci sono anche quelli di rappresentanti delle istituzioni di una città Medaglia d’oro per la guerra di liberazione. Il fascismo non esiste più, si diceva? Sarà, eppure c’è chi plaude all’esibizione di un ex militare vestito da nazista facendo bella mostra di quella croce uncinata che simboleggia morte, oppressione, olocausto. Inaccettabile, spaventoso. Queste condotte, e parlo di chi ha osato concepire il post in questione ma anche di chi ha dimostrato il suo apprezzamento, sono condotte disonorevoli che rappresentano un insulto all’umanità.
Sul post di Fuochi e sul “like” di Soresi è intervenuto con una nota anche il Pd insieme ai gruppi di maggioranza in consiglio comunale. In questa nota il nome di Soresi viene fatto.
Il Partito Democratico di Piacenza, i Giovani Democratici, la Conferenza delle Donne Democratiche, i Capigruppo in consiglio Comunale di Piacenza Fossati e Infantino a nome dei rispettivi gruppi consiliari PD e Coraggiosa esprimono tutta la propria solidarietà ai cittadini e alla Città di Piacenza insignita della Medaglia d’oro al valor militare per la lotta di Liberazione, per il sangue versato dai suoi figli per la Libertà. Gesti come quello del colonnello Fuochi, che inneggiano a una buia stagione di soprusi, violenza, dittatura sono inaccettabili e noi sempre li contrasteremo anche in nome e in memoria dei nostri Partigiani. Riteniamo ancora più grave che l’ignobile gesto sia stato compiuto da una persona che fino a poco tempo fa comandava un pezzo delle nostre forze armate.
Esprimiamo inoltre il nostro pieno e totale sdegno e la ferma condanna del comportamento della consigliera Soresi, capogruppo di Fratelli d’Italia, che, se vero quanto riportato da alcune testate nazionali, avrebbe espresso apprezzamento e condivisione del messaggio di Fuochi.
Forse alla ricerca del voto dei fascisti per le prossime elezioni regionali, intanto che il centro destra si nasconde alle spalle di una candidata fintamente civica per paura di perdere. La Consigliera “forse” non si è resa conto della gravità del suo gesto con cui ha umiliato una città intera. Aspettiamo quindi, quantomeno, le sue doverose scuse alla città di Piacenza e l’ammissione che i modi e i contenuti del messaggio di Fuochi sono incompatibili con la carica che riveste, cioè di rappresentante di una città medaglia d’oro della Resistenza.
A chi ha sacrificato per noi, per la democrazia e la libertà di cui tutti godiamo, la propria vita rinnoviamo la promessa di rispettare quel sacrificio anche attraverso il contrasto di qualsiasi forma di apologia del fascismo e del razzismo.
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