“I Giovedì della Bioetica”, il 26 settembre ospite la professoressa Mannelli: “L’intelligenza artificiale? Ci sono opportunità, ma anche rischi” – AUDIO

“I Giovedì della Bioetica” Mannelli

“I Giovedì della Bioetica”, il 26 settembre ospite la professoressa Mannelli: “L’intelligenza artificiale? Ci sono opportunità, ma anche rischi”. Riprendono, in Fondazione, nel Salone d’Onore di Palazzo Rota Pisaroni le conferenze, con altri quattro appuntamenti nei mesi di settembre, ottobre e novembre. Ospiti studiosi italiani di profilo nazionale ed internazionale sui grandi temi della bioetica e delle sfide etiche: dall’Intelligenza Artificiale e la salute, ai robot “soffici” bio-ispirati, dall’etica del fine vita all’esplorazione dello spazio.

L’iniziativa è promossa, dall’Istituto Italiano di Bioetica – Sezione Emilia-Romagna e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano che sostiene il progetto da alcuni anni.

“I Giovedì della Bioetica”, ospite la professoressa Mannelli

Si riparte il prossimo giovedì 26 settembre, alle 17,30, nel Salone d’Onore di Palazzo Rota Pisaroni (sede degli incontri sulla Bioetica) della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via Sant’Eufemia 13 con la professoressa Chiara Mannelli, dell’Istituto Superiore di Sanità – Unità di Bioetica, che svilupperà il tema “Intelligenza Artificiale e salute: opportunità, rischi, abusi”.

Il curatore scientifico dei Giovedì della Bioetica, è Giorgio Macellari, presidente dell’Istituto Italiano di Bioetica Sezione Emilia-Romagna, affiancato da Gaetano Rizzuto vicepresidente, e da Fabio Fornari, del Consiglio di Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano.

Giovedì sarà Chiara Mannelli a parlare di “Intelligenza Artificiale e salute” 

L’applicazione dell’intelligenza artificiale commenta Chiara Mannellipuò essere preziosa in numerosi ambiti, come quello sanitario, ma è legata a molti rischi ai quali, contrariamente a quanto si possa pensare, noi tutti noi siamo già esposti da tempo. Un rischio rilevante è relativo all’informazione in merito all’interazione con tecnologie di intelligenza artificiale e alla tutela dei dati. Spesso, l’utente non è consapevole di avere a che fare con una intelligenza artificiale e, soprattutto, non conosce il destino dei dati che fornisce alla macchina durante il suo utilizzo. Questi dati, infatti, possono essere conservati e/o ceduti a terzi

Lo sbaglio che si può fare su questo tema

Pensare all’intelligenza artificiale come una realtà imparziale ed esatta, in contrapposizione alla fallibilità umana, è da considerare tra i rischi più insidiosi e pericolosi. Infatti, l’intelligenza artificiale si nutre di materialità e il suo operato è strettamente legato alla qualità dei dati impiegati durante l’addestramento. Se i dati sono distorti, scarsamente rappresentativi della popolazione sulla quale poi andranno applicati – ad esempio dati che escludono determinate categorie in base a genere, età, caratteristiche fisiche – o contengono bias vale a dire pregiudizi, questi difetti vengono assorbiti dalla macchina e amplificati nel suo operato. Tale scenario è particolarmente preoccupante per settori caratterizzati da una ricaduta immediata sugli esseri umani, come l’ambito sanitario o giudiziario, in quanto possono avere degli effetti potenzialmente discriminatori su alcune categorie di popolazione.

L’importanza della conoscenza dei problemi legati all’intelligenza artificiale

Conoscere i principali problemi posti dall’intelligenza artificiale – conclude Chiara Mannelli – e acquisire consapevolezza del fatto che i processi seguiti dalle macchine non sono sempre esatti è cruciale per contribuire ad uno sviluppo responsabile ed equo dello straordinario potenziale legato a questa tecnologia che fa ormai parte della nostra quotidianità.  

Il prossimo incontro è in programma giovedì 3 ottobre con Emanuela Del Dottore dell’IIT di Genova (Istituto Italiano di Tecnologia) che parlerà del tema “I robot “soffici” bio-ispirati: una finestra sul futuro della vita”. 

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