Maria Grazia Giordano, scrittrice e docente, è stata ospite sabato scorso del comitato “15 Ottobre”, movimento che si batte contro l’obbligo del green pass. Il comitato si ritrova praticamente ogni sabato sul Pubblico Passeggio per proporre dibattiti e lasciare la parola a ospiti critici nei confronti dei decreti emanati dal governo in fatto di obbligo sanitario. “Non green pass, no Draghi, in difesa della Costituzione”, lo slogan dell’evento. Sabato scorso, 12 febbraio, l’ospite era appunto Giordano, da sempre in prima fila a favore della libertà individuale in campo sanitario. Sabato 19 febbraio è invece previsto l’intervento del Dr. Carlo Ziliani.
“Il mio libro E poi madri per sempre – racconta Maria Grazia Giordano- è uscito nel 2012, filo conduttore è proprio la libera scelta in fatto di bioetica, trattando in tal senso argomenti come l’eutanasia, l’aborto, fecondazione assistita. Oggi ci troviamo in una situazione in cui la libera scelta viene messa a dura prova e io mi sono voluta interrogare. Nel caso del green pass, la cosa terribile è questa: le persone sottoposte all’obbligo devono firmare il consenso informato che rappresenta un obbrobrio giuridico e un nonsense. Anche quelli che non hanno l’obbligo per decreto, in realtà hanno un obbligo in via indiretta, in altre parole sono sotto ricatto: perché senza green pass non puoi vivere”.
“Una situazione complicata. La libera scelta è importante in tutti i campi, ma soprattutto quando si parla del nostro corpo. Il nostro corpo è il nostro tempio, la sacralità del corpo di una persona è un concetto che ha origini antiche: ebbene, oggi si mette in discussione proprio questo, uno dei principi cardine di tutto il diritto”.
Giordano ha evidenziato delle similitudini che definisce inquietanti, similitudini che riportano al periodo fascista e alle leggi razziali.
“Il green pass è stato introdotto il 6 agosto 2021. Per caso ho scoperto che il 5 agosto 1938 usciva il manifesto della razza, firmato da dieci scienziati: l’atto precursore delle leggi razziali. Il decreto legge del 26 novembre 2021 ha introdotto l’obbligo per gli insegnanti a decorrere dal 15 dicembre 2021. Un regio decreto del 5 settembre 1938 entrato in vigore il 14 dicembre 1938 sancì la cessazione dell’impiego per insegnanti, dipendenti scolastici e alunni ebrei. Non solo. Il 22 dicembre 1938 si metteva in quiescenza il personale militare di origine ebraica, così come dal 15 dicembre nel personale delle forze armate chi non è vaccinato è sospeso. Purtroppo le coincidenze cronologiche sono tante”. Vi leggo un passaggio: Un decreto dittatoriale seguiva l’altro. Non possono salire in tram, non possono fare acquisti che fra le tre e le cinque, dopo le otto di sera non possono essere per strada, non possono andare a teatro, al cinema o in altri luoghi di divertimento. Potrebbe tranquillamente averlo scritto un ragazzino ai giorni nostri e invece si tratta del Diario di Anna Frank: il riferimento è agli ebrei”.
Come la vedi nel lungo periodo?
“L’Italia purtroppo è una colonia e come colonia segue il destino di chi la governa veramente. La Francia, che è il paese a livello normativo più vicino a noi, sta facendo marcia indietro. In Francia si sta scatenando l’inferno contro questi provvedimenti liberticidi. Anche tanti altri paesi stanno facendo marcia indietro, o comunque non hanno mai adottato norme come le nostre. Un ruolo potrebbe giocarlo anche la potenziale guerra tra Russia e Ucraina. Da un lato sono ottimista, dall’altra non possiamo fare previsioni e le voci si rincorrono”.
Il comitato “15 Ottobre”
Come detto, anche sabato prossimo il comitato “15 Ottobre”è pronto a tornare sul Facsal sabato prossimo, come spiega Michele Bonvini, il coordinatore.
“Si tratta di un movimento spontaneo, nato in molte città per mano di cittadini e attivisti che hanno deciso di coordinare la protesta indirizzando le persone in piazza, sempre pacificamente. Abbiamo visto che il presupposto giuridico che giustificava l’emissione del green pass è stato tradito: il green pass doveva creare ambienti sicuri e tutto questo è stato fatto basandosi su un azzardo scientifico. Purtroppo il vaccino non si è rilevato uno strumento di prevenzione del contagio e facendo così la politica sta creando presupposti preoccupanti: è strano che in uno Stato di diritto il cittadino debba essere ricattato per avere i propri diritti. Non solo: il cittadino viene ricattato e costretto allo stesso tempo ad assumersi anche la responsabilità di eventuali effetti collaterali di un trattamento sanitario. Il green pass non è uno strumento sanitario ma uno strumento di controllo politico. In tutto il resto del mondo le restrizioni stanno cadendo, ma il punto è che non c’è trasparenza nell’adozione di questi provvedimenti. La mascherina all’aperto è un segno per ricordare alla gente che esiste un’emergenza, convincendo così le persone che tutto quello che si sta facendo sia giustificato. Approfittando dell’emergenza l’Esecutivo ha accentrato i poteri per avanzare proposte come la privatizzazione dell’acqua, la liberalizzazione delle concessioni di tratti di spiagge. Draghi sta agendo da privato cittadino: vediamo come un pericolo l’abuso dei poteri fatto durante uno stato d’emergenza così prolungato”.
Sabato 19 febbraio alle ore 15,00 sul Pubblico Passeggio ( angolo via Alberici) interverrà alla manifestazione il Dr. Carlo Ziliani, medico, psicoterapeuta, omeopata, sospeso dall’Ordine dei Medici di Cremona.
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