Sono state necessarie tre sale (Panini, Verdi e Casaroli) per ospitare il numerosissimo pubblico intervenuto alla presentazione – al PalabancaEventi (già Palazzo Galli) – del volume “Luigi Einaudi – Elogio del rigore, aforismi per la patria e i risparmiatori” (Rubbettino editore), ultima fatica editoriale di Corrado Sforza Fogliani. Un appuntamento che ha chiuso il ricco Autunno culturale della Banca di Piacenza.
Il libro (prefazione di Ferruccio de Bortoli, già direttore ed editorialista del Corriere della Sera, e postfazione di Roberto Einaudi, nipote dello statista) raccoglie tutti insieme – ed è la prima volta – quelli che oggi chiameremmo tweet che il direttore del Corriere della Sera Luigi Albertini, attraverso il fratello Alberto, chiese a Einaudi (allora quarantenne) di scrivere per esortare i cittadini ad aderire al primo prestito, a cui ne seguirono poi altri cinque, per sostenere lo sforzo bellico della Grande Guerra. Gli aforismi sono 263, sono stati pubblicati dal quotidiano milanese tra il 1915 e il 1920 e “ci fanno conoscere – scrive il curatore Sforza Fogliani nel volume – un Einaudi risoluto e deciso, convinto assertore del necessario rigore e della condanna dei consumi superflui (e sarà questo, d’altra parte, che guiderà Einaudi anche nel secondo dopoguerra così da permettergli – da governatore della Banca d’Italia e da vicepresidente del Consiglio dei Ministri prima ancora che da Presidente della Repubblica – di porre le basi di quello che sarà “il miracolo economico” dei mitici anni ‘50/’60)”.
«“Elogio del rigore” – ha osservato Paolo Baldini del Corsera, che ha presentato la pubblicazione in dialogo con Sforza – è uno dei libri più originali del panorama editoriale italiano recente, perché riassume la grande capacità filosofica ed economica di Einaudi e sottolinea la passione liberale del suo autore. Questa raccolta di aforismi è poi un insieme di intuizioni molto utili anche oggi, in pratica un trattato di economia applicata. Un testo importante – ha aggiunto il dott. Baldini – che nasce dalla potenza editoriale dell’archivio del Corriere e dal lavoro di Giampiero Mattacchini che ha tirato fuori tutte le pillole di saggezza di Einaudi pubblicate in quei cinque anni».
«L’unico merito che mi attribuisco – ha detto l’avv. Sforza – è quello di aver pensato di raccogliere tutti insieme questi tweet che prima erano solo stati pubblicati qua e là, ma soprattutto pochissimi di loro, così che se ne percepiva il valore ma non che monumento al patriottismo ed economico siano insieme».
Al termine, agli intervenuti è stata distribuita copia della pubblicazione.
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