Riceviamo e pubblichiamo la nota di Maria Lucia Girometta, vicesindaco del Comune di Ottone.
In questo periodo, per necessità di informazione, si è parlato molto della sanità, sui social, sui media, nei consessi istituzionali. Il grave e mortale Covid19 sembra indebolito e, anche se la pandemia mondiale non ha smesso di diffondersi, si vive più serenamente; mesi di paura, mesi dove il solo rumore che si avvertiva era il suono delle sirene delle ambulanze e poi la tv con virologhi, medici, luminari e non, che dichiaravano tutto e il contrario di tutto.
Tanto si e’ fatto, soprattutto nella sanità, dove medici, infermieri , volontari e tutto il personale non si e’ risparmiato, dedicando tempo, professionalità e, ahimé, anche la vita per chi era stato contagiato. Abbiamo perso amici, parenti, pezzi di cuore! ..ma la vita continua.
Ci si domanda se la sanità sia pronta ad affrontare una nuova emergenza in autunno ma anche forse (speriamo di no) tra poco, in considerazione della riapertura di questi giorni.
Ci si domanda se il personale acquisito durante l’emergenza, con le competenze cliniche ottenute sul campo, venga mantenuto.
Ci si domanda se l’attenzione per tutta la Provincia, specialmente per le zone disagiate della montagna, sia una priorità.
Ci si domanda se in brevissimo tempo i tanti ammalati oncologici, cardiopatici e con altre patologie vengano presi velocemente in considerazione.
E’ vero che il Covid è stato terribilmente nefasto, ma l’emergenza per il virus non deve essere la causa di altri decessi.
Il malato ha bisogno di cure ADESSO e ADESSO occorre intervenire!
La Sanità necessita di una progettualità incisiva e la politica deve assicurare che la salute di tutti sia una priorità, senza tagli finanziari e di personale.
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