Giovani migranti al Petit Hotel, Progetto Nazionale: “I cittadini chiedono di sapere come vengono spesi i soldi pubblici”

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“Come sezione piacentina dell’Associazione Culturale Progetto Nazionale, ancora una volta abbiamo conferma di come la faccia dell’accoglienza e della filantropia di una giunta e di una cooperativa (l’ennesima) sia soltanto una maschera per nascondere il volto di un sistema che nulla ha a che vedere con la tutela dell’essere umano”.

LA NOTA DELL’ASSOCIAZIONE PROGETTO NAZIONALE

Rimaniamo ancora una volta colpiti e delusi di come la nostra, una volta ridente e prospera città, torni “all’onore” delle cronache televisive nazionali per il degrado e l’incapacità di chi è stato votato dalla cittadinanza per gestire e (se possibile) risolvere i problemi locali che sembrano non finire mai.

Facciamo riferimento alla trasmissione “Fuori dal coro” che va in onda su Rete 4 in cui viene puntato questa volta il dito verso quella ormai terra di nessuno che è il Petit Hotel di Via Pennazzi a Piacenza, traversa di quella via Colombo ormai nota quasi esclusivamente per fatti di microcriminalità, affittato con lo scopo di dare dimora ed assistenza ai minorenni non accompagnati arrivati a Piacenza a causa dell’immigrazione clandestina.

Situazione fuori controllo

Questo, e le immagini televisive lo dimostrano, ormai fatiscente hotel è tristemente in mano a baby gang di minorenni che lo hanno trasformato in un centro dove gli ospiti vengono lasciati liberi di nasconderci stupefacenti (le ispezioni delle forze dell’ordine sono all’ordine del giorno) e, senza nessun controllo, entrare ed uscire dalla struttura a proprio piacere, senza documenti di riconoscimento e liberi di agire indisturbati per la città.

Questi sono i fatti che gli stessi ospiti del Petit Hotel riportano con un comportamento arrogante e strafottente alla giornalista di Rete 4 e non un’invenzione di, come qualcuno potrebbe additarci, chi cerca di gettare fango sull’amministrazione che attualmente governa la città.

Come già denunciato dal consigliere comunale Sara Soresi, vorremmo sapere anche noi, liberi cittadini italiani, come sono e vengono spesi gli oltre 80.000 euro destinati alla cooperativa Ippogrifo al fine di aiutare questi minori che sono arrivati clandestinamente in Italia ed collocati a Piacenza affinché potessero essere inseriti nel tessuto sociale e non, sempre come hanno riportato gli ospiti della struttura, mantenuti nell’inedia più totale.

Aspettiamo fiduciosi che chi ha l’onore e l’onere di amministrare Piacenza ci possa illustrare quali azioni intraprenderà per risolvere questo che, ahinoi, è solo uno dei tanti problemi che la nostra città deve risolvere.

Il Portavoce.

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