Oltre 250 studenti all’ex chiesa del Carmine per la Giornata mondiale dell’acqua: “Sostenibilità ambientale, alimentare e sociale”

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Oggi, 21 marzo, il Consorzio di Bonifica di Piacenza, in collaborazione con il Comune di Piacenza, ANBI Emilia Romagna (associazione regionale dei Consorzi di Bonifica) e la Facoltà di Scienze agrarie alimentari e ambientali dell’Università Cattolica (campus di Piacenza), ha celebrato San Benedetto (patrono dei bonificatori) e la Giornata Mondiale dell’Acqua (che, da calendario, cade domani) con un workshop dedicato agli studenti delle scuole superiori e dei licei di Piacenza che ha avuto luogo presso il “Laboratorio Aperto Piacenza, ex chiesa del Carmine” .

Obiettivo della mattinata quello di riflettere, da un lato, sull’uso consapevole dell’acqua e la necessità di adattare i territori alla nuova fase climatica che dimostra quanto repentinamente si passi dalla siccità al rischio alluvionale; dall’altro, il cibo, gli stili alimentari degli adolescenti e la tutela della salute e della sicurezza alimentare.

Ad accogliere gli studenti e a dare il via ai lavori, il Sindaco di Piacenza Katia Tarasconi: “L’acqua è alla base della nostra stessa esistenza a tutti i livelli. Dall’acqua dipende la nostra vita, la vita dell’ambiente e lo sviluppo delle  filiere produttive che sostengono l’economia del nostro territorio. L’acqua è vita, dunque, ma, se non gestita correttamente, può trasformarsi in un pericolo tangibile. Siamo tutti consapevoli di quanto la crisi idrica richieda un’azione coordinata, non solo a livello italiano ma anche a continentale”.

“I fenomeni estremi sono sempre più frequenti, e anche il nostro territorio ne è purtroppo ben consapevole. Rispetto al tema dell’acqua, l’approccio di chi amministra non può che essere multidimensionale: è necessario unire l’ascolto di chi vive sul territorio all’ascolto di chi opera professionalmente sul campo, come i produttori agricoli e i rappresentanti dei consorzi di bonifica, e integrare il loro know-how con le competenze scientifiche e tecniche delle università e degli esperti del settore. La conoscenza e la ricerca devono essere nostri alleati in questo percorso di crescita e innovazione che ponga l’acqua al centro, sia come risorsa da utilizzare e come bene da preservare. Per noi e soprattutto per chi verrà dopo di noi”.

E’ seguito l’intervento del Preside della Facoltà di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell’Università Cattolica (sede di Piacenza) Pier Sandro Cocconcelli che ha rimarcato l’importanza dell’acqua: “La gestione dell’acqua, unita a competenze tecnico-scientifiche, è essenziale per lo sviluppo del Paese e alla base del settore agroalimentare che, per l’economia italiana e della nostra provincia, rappresenta un pilastro fondamentale.”

Con un video messaggio presente anche Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura e agroalimentare, Caccia e Pesca, Rapporti con la Ue: “La crisi idrica è un fenomeno in crescita, che colpisce tutta l’Europa mediterranea, a causa del surriscaldamento globale. I fenomeni alluvionali sono spesso l’altra faccia della medaglia di questa situazione. L’acqua è vita, e la sua mancanza mina inevitabilmente gli approvvigionamenti di cibo”.

“Un problema, questo, che investe sicuramente il comparto produttivo agricolo sotto il profilo economico, mettendo al tempo stesso a rischio la sicurezza alimentare delle nostre tavole. Stiamo investendo nel complesso 1,2 miliardi di euro per un vero Piano Marshall sulle progettazioni irrigue, per realizzare e completare 111 opere strategiche per l’Emilia-Romagna per la messa in sicurezza del territorio, la salvaguardia ambientale e la regolazione delle acque”.

“Abbiamo messo 20 milioni di euro per la realizzazione di nuovi invasi consortili e infrastrutture idriche, per tenere l’acqua quando c’è e poterla poi usare quando serve. Ci stiamo impegnando per il raddoppio dei fondi nel 2025 per la manutenzione di corsi d’acqua, frane e della costa: da 24 a quasi 50 milioni di euro, un investimento strategico per la sicurezza del territorio”.

Al workshop ha poi preso la parola Alessandro Piva Vicepresidente OI Pomodoro da Industria del Nord Italia. ribadendo che senza acqua l’intero settore agroalimentare non esisterebbe. E, in questo contesto, ha approfondito che per il pomodoro: “L’acqua non si consuma ma si utilizza e trasforma. L’intera filiera in questi anni ha dimostrato di introdurre sistemi per il risparmio idrico e l’efficientamento della distribuzione dell’acqua. Gli ultimi 15 anni hanno dimostrato che la quantità di pioggia che cade sul nostro territorio non è una quantità media ma che porta l’alternanza tra anni siccitosi e altri particolarmente piovosi con una concentrazione di fenomeni in determinate stagioni. Fin dal neolitico l‘uomo si è evoluto imparando a conservare la risorsa quando presente per averla a disposizione quando necessaria. Non dobbiamo inventarci nulla, dobbiamo solo imparare da chi ci ha preceduto.”

Continuando sul filone dell’acqua e delle filiere, Dante Milani General Manager di Valle Spluga S.p.A. Società Agricola ha parlato delle complessità legate al settore avicolo: “Ci sono tanti elementi che si susseguono. La nostra è una filiera lunga ma di proprietà all’interno della quale controlliamo tutti i passaggi produttivi grazie a buone pratiche sviluppate in quasi 60 anni di esperienza. L’acqua rimane una costante imprescindibile.”

Dante Milani è stato intervistato dal prof. Edoardo Fornari Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica (sede di Piacenza) che ha anche legato la discussione ai temi del marketing e del food portando ad esempio quanto emerso dal progetto “Food Mood” (di cui l’Università Cattolica è uno dei soggetti del team di studio insieme ad ANBI Emilia Romagna e al CREA) che ha come bacino di utenza proprio gli studenti under 18. Alla base le abitudini alimentari degli studenti e i comportamenti, più o meno corretti, che vengono adottati dalle generazioni più giovani.

A chiudere il primo blocco di interventi il Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza Luigi Bisi che ha parlato di miti e falsi miti: “Si vuole un territorio sicuro idraulicamente e rigoglioso dal punto di vista del cibo irriguo ma poi ci sono opere, anche strategiche, che vengono contestate. E’ importante che soprattutto i giovani analizzino le questioni in modo laico e da più punti di vista. Non esistono problemi complessi con soluzioni semplici e univoche. Ricordiamoci che quello che oggi diamo per scontato, per i nostri nonni e bisnonni era avveniristico.”

E’ seguito Tonino Liserra di ANBI Emilia Romagna che ha presentato il sistema dei Consorzi di bonifica a livello regionale entro cui sono presenti 8 consorzi di primo grado (tra cui il Consorzio di Bonifica di Piacenza) e uno di secondo grado (il CER, Canale Emiliano Romagnolo). Obiettivo di ANBI ER è quello di promuovere lo sviluppo e la qualificazione del sistema di bonifica in Emilia Romagna facendo crescere una cultura comune capace di valorizzare, nell’unitarietà, le specificità locali in un momento storico in cui l’acqua rappresenta un valore irrinunciabile da preservare.

E’ stata poi Maria Chiara Molino che, per il CER, ha portato a conoscenza di alcuni strumenti messi a disposizione degli agricoltori per efficientare le pratiche irrigue. Ricerca e innovazione realizzate nei laboratori agronomici di Acqua Campus a beneficio di tutti i consorzi italiani della rete ANBI e dei portatori di interessi, insieme alla gestione sostenibile della risorsa idrica.

E’ seguito l’intervento di Andrea Marcone, ricercatore della Facoltà di Agraria dell’Università Cattolica (sede di Piacenza) che ha parlato di irrigazione di precisione il cui obiettivo è quello di massimizzare l’efficienza nell’uso delle risorse (in questo caso dell’acqua) portando benefici sia in termini di produzione sia ambientali.

A chiudere la mattina, l’educatore ambientale Lorenzo Bonazzi che ha fatto uno spettacolo teatrale sulla bonifica dei territori nei secoli e sulla figura dello scariolante.

Al workshop hanno partecipato circa 250 studenti appartenenti alle scuole piacentine: ITAS Raineri di Piacenza (indirizzo “Gestione Ambiente e Territorio”), Istituto Casali (indirizzo “Servizi per l’assistenza socio sanitaria”), Liceo Respighi (indirizzo “Scienze Applicate”), Istituto Paritario G. Marconi (indirizzo “Tecnico Economico”), ITGC Tramello.

Alla base della mattina anche il progetto didattico “Acqua da mangiare” che ha come obiettivo principale l’approfondimento delle tematiche legate ai concetti di sostenibilità ambientale, alimentare e sociale partendo dal ruolo fondamentale svolto dall’acqua, dal suo impiego razionale e dal ruolo strategico delle attività svolte dai Consorzi sul territorio. “Acqua da mangiare” è patrocinato da: Regione Emilia Romagna, Ufficio Scolastico Regionale, Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Aipo (Agenzia Interregionale per il Po), Anci Emilia Romagna, Uncem (Unione Nazionale dei Comuni e delle Comunità Montane), Coldiretti Emilia Romagna, Cia Emilia Romagna, Confagricoltura Emilia Romagna e presidio Slow Food Emilia Romagna.

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