Giornata Internazionale della Donna, Lilt propone due eventi il 4 e 5 marzo.
Per omaggiare la Giornata Internazionale della Donna la Lega Italiana Lotta ai Tumori di Piacenza, in unione col Rotary Farnese e col sostegno della Commissione Speciale della Consulta delle Elette del Comune di Piacenza e dell’Associazione Donne Medico, propongono due appuntamenti ad ingresso gratuito.
“La salute è il benessere fisico, psichico e sociale. La violenza verso le donne altera la salute. Visto che noi, come Lilt, ci occupiamo di salute abbiamo promosso questi due appuntamenti. Uno di riflessione al Teatro Trieste 34, il 4 marzo, con uno spettacolo dove il testo è tratto quasi interamente dalle carte di un processo per stupro. L’altra proposta è più leggera e in questo caso puntiamo sulle canzoni delle donne, perché sono state spesso occasione di poesia e attenzione da parte del cantautorato italiano. I Quattro Amici al Bar si esibiranno al Teatro San Matteo il 5 marzo”.
Il primo in programma è uno spettacolo teatrale in programma sabato 4 marzo al Teatro Trieste 34 alle ore 21 a ingresso libero: “Scene da processo per stupro. Una riflessione sulla violenza del pregiudizio”. Lo spettacolo teatrale, patrocinato dal Centro Antiviolenza di Piacenza La città delle Donne, è anticipato da un incontro con le Elette del Comune di Piacenza, sempre al Trieste 34. Alle ore 20.00 è previsto un incontro con la Commissione Speciale delle Elette del Comune di Piacenza. Ospiti dell’incontro: Dott. Angelo Di Legge, vice Questore e dirigente della divisione anticrimine della Questura di Piacenza – Dr. Antonio Mosti psicoterapeuta.
Dopo lo spettacolo interverrà Micol Terni dell’Associazione Antiviolenza La città delle Donne di Piacenza.
Lo spettacolo è tratto dal primo processo per stupro ripreso in Italia dalle telecamere della Rai nel 1978. Venne mandato in onda l’anno successivo e fu seguito da 13 milioni di persone, la visione del documentario fu uno shock per i telespettatori.
In seguito venne proiettato in molti paesi del mondo, ottenendo vari riconoscimenti tra cui il Prix Italia e addirittura il MOMA di New York ne conserva una copia negli archivi.
Questo processo ha contribuito a cambiare la legislazione e la storia italiane, seppur con molta lentezza: nel 1981 viene abolito il matrimonio riparatore per chi subisce violenza carnale e solo nel 1996 lo stupro diventa reato contro la persona e non più contro la morale.
E’ un documento unico per quanto riguarda la storia del femminismo, della televisione e dell’intera società italiana, testimonia infatti la mentalità secondo la quale la vittima è moralmente colpevole.
Dopo oltre 40 anni dal processo Stella Piazza e Filippo Arcelloni hanno deciso di riprendere il documentario e realizzare uno spettacolo teatrale dal forte impegno civile, con l’obiettivo di non dimenticare mai ciò che è stato, per avere chiaro il presente e tracciare un cammino di presa di coscienza all’interno del pensiero collettivo.
Una lotta al giudizio facile che, nonostante tutte le conquiste fatte, continua ad aleggiare ed è la ragione principale per cui tante donne non denunciano i partner violenti: sentono il peso di una colpa che non hanno e provano vergogna.
La conclusione teatrale del processo è volutamente lasciata allo spettatore
La replica del 4 marzo segna il termine del mini tour dello spettacolo, nato durante la pandemia e andato in scena la prima volta nel 2021.
Questo progetto ha trovato sostegno nelle varie giunte dei comuni dove è stato rappresentato, un segno enormemente positivo: l’educazione e la sensibilizzazione al rispetto e alla non-violenza sono argomenti trasversali, che toccano le persone di qualsiasi credo.
Ogni rappresentazione è stata dedicata ad Angela Romanin (scomparsa prematuramente) Presidente dei centri anti violenza dell’Emilia Romagna e punto di riferimento professionale e umano.
Ma quest’ultima replica ha un’ulteriore dedica, è un omaggio ad A. e N., due giovani ragazze che, mentre erano ancora minorenni, hanno subito violenza da parte dei loro fidanzati, da parte di chi avrebbe dovuto amarle e sostenerle. Invece hanno sopportato umiliazioni e violenze e la vergogna di dire ai genitori ciò che stavano passando, ha fatto si che si sono trovate nella condizione di continuare a subire, senza parlarne.
A. ed N. si sono confidate solo con le amiche, che, non sapendo come agire, hanno scelto il silenzio. Fortunatamente le loro storie si sono concluse al meglio, ma le ferite faticano a guarire e per loro non è facile fidarsi di un altro uomo. Ascoltiamo con attenzione i nostri figli. Cerchiamo di carpire dai loro messaggi in codice se sono in un momento di disagio. Se si stanno comportando bene. Se possiamo intervenire per correggere il tiro e, se necessario, rivolgiamoci ai centri specializzati per aiutarli.
Diventiamo confidenti anche di amiche o amici, togliamoci la tentazione del giudizio facile e prestiamo attenzione alle loro parole, meglio allertarsi per qualcosa che non esiste piuttosto che essere ciechi davanti a una realtà spiacevole che possiamo provare a mutare.
Ideazione, comunicazione, organizzazione: Stella Piazza.
Regia, drammaturgia, coordinamento: Filippo Arcelloni.
Il secondo spettacolo in programma è un concerto previsto domenica 5 marzo Teatro San Matteo alle ore 17.30. Alice, Irene, Lili Marleen e La Donna Cannone in Musica d’autore. Ingresso libero
A salire sul palco saranno “Quattro Amici al Bar”, gruppo piacentino. La band è composta da Carlo Civetta voce e chitarra, Alessandro Caffarena chitarra, Vincenzo Mattiello batteria e seconda voce e da Mario Scaletti chitarra, saxofono, armonica, banjo, aerophone e cuore della band.
Ovvero brani presi dalle incisioni dei più famosi cantautori italiani (Ron, Dalla, De Gregori, De Andrè, Vecchioni, Barbarossa, Vasco Rossi), ma non solo. Musica d’Autore significa anche proporre brani di gruppi come New Trolls, Nomadi, PFM, che condividono con la tradizione cantautorale italiana, oltre che importanti momenti della loro carriera, anche lo stesso tipo di ispirazione musicale e lo stesso modo di raccontare, attraverso i testi la realtà del nostro Paese.
Una parte dello spettacolo sarà dedicata proprio al mondo femminile ed alla emancipazione della donna. Il titolo del concerto è preso da due brani del “principe” della canzone d’autore, Francesco de Gregori.
Alice, Irene e Lili Marleen sono infatti le protagoniste del primo vero successo di De Gregori, mentre “La Donna Cannone” è il titolo di quello che è stato sicuramente il brano più intenso e poetico scritto da Francesco.
Tutti i brani verranno proposti in arrangiamenti originali e con strumentazione acustica.
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