Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sul tema è intervenuta a Radio Sound Donatella Scardi, Presidente del Centro Antiviolenza di Piacenza. Un’emergenza da cui non è immune nemmeno l’Emilia-Romagna, come racconta la cronaca e come confermano i dati dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere. Le donne che hanno contattato un Centro antiviolenza nei primi 5 mesi del 2023 sono state 1.363, rispetto alle 1.118 del 2022, considerando solo 10 dei 22 Centri antiviolenza presenti in Emilia-Romagna.
“C’è ancora un sommerso tale che diventa difficile fare un’analisi anche a Piacenza– racconta Donatella Scardi. Noi seguiamo circa 300 donne all’anno, tra percorsi vecchi e nuovi, ma è difficile fare una stima perché non sappiamo quello che c’è sotto. E’ solo quello che emerge che noi vediamo”.
Personalmente ritengo che le parole debbano essere usate con rispetto e moderazione. Capisco poi che siano fatti che scuotano talmente tanto gli animi. E’ chiaro che le parole sono importanti e bisogna usarle in un certo modo. Se si fa questo hanno un valore molto importante e possono veicolare dei messaggi importanti, altrimenti in certi casi possono diventare violenza.
Il programma sul sito del Comune di Piacenza.
Sono quasi 400 gli insegnanti che nel 2023 hanno partecipato al primo corso promosso dalla Regione in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per contrastare stereotipi e violenza di genere nelle scuole superiori. Dopo il successo della prima edizione ad aprile, la scelta di replicare con una seconda, attualmente in svolgimento fino al 29 novembre.
Un impegno verso il mondo della scuola che da parte della Regione non nasce oggi. Considerando solo l’ultimo bando per promuovere le pari opportunità, sono 19.710 gli alunni, 895 le classi – dal nido alle scuole superiori – 1.903 gli insegnanti, 1.757 i genitori coinvolti in tutta l’Emilia-Romagna.
Dati che sono stati diffusi oggi nel corso del convegno “Alleanze ed esperienze contro la violenza di genere. Solo insieme possiamo sradicarla”. Un’iniziativa con cui la Regione ha chiamato a raccolta le tante realtà attive sul territorio: Comuni, Centri antiviolenza, Consultori e pronto soccorsi, Centri per uomini autori di violenza, Terzo settore e naturalmente il mondo della scuola.
L’occasione per fare il punto sulle esperienze in corso e rilanciare l’impegno comune, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
“In Emilia-Romagna abbiamo una rete consolidata che funziona ed è da questa che dobbiamo partire- ha sottolineato l’assessora regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori-. Non ci sono scorciatoie né ricette miracolose: la violenza sulle donne, questa terribile escalation cui stiamo assistendo e che proprio in questi giorni ha avuto l’ennesimo drammatico epilogo nella storia di Giulia Cecchettin, si combatte solo lavorando insieme, facendo rete. E agendo soprattutto sul piano culturale, l’unico che può innescare il vero cambiamento, partendo dunque dalle famiglie, dalla scuola, dalle giovani generazioni. In linea con gli obiettivi e gli strumenti del Piano regionale contro la violenza di genere, in un quadro di sempre maggiore integrazione con il territorio”.
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