Istituire il 18 marzo la “Giornata in memoria delle vittime dell’epidemia a Covid-19”. Lo chiede, in una proposta di legge presentata alla Camera la deputata della Lega, Elena Murelli.
La Giornata, spiega Murelli, vuole «commemorare le vittime ed esprimere solidarietà alle comunità più colpite». La proposta proviene da Cristian Camisa, vice presidente nazionale di Confapi, «e l’ho accolta con piacere. Un gesto di cui lo ringrazio».
L’Italia, si legge nel progetto di legge, ha pagato un prezzo altissimo «nonostante gli enormi sacrifici della popolazione per arginare il virus, l’eccezionale impegno degli operatori sanitari e di tutti quelli che sono stati in prima linea prima linea per affrontare l’emergenza in corso, come le Forze dell’ordine e l’Esercito».
La data del 18 marzo è stata scelta perché quel giorno gli italiani videro alcune immagini tra le più drammatiche che resteranno impresse. La colonna di mezzi dell’esercito che trasportavano fuori città le bare, perché non c’era più spazio nella camera mortuaria del cimitero di Bergamo. Murelli ricorda come tra le province flagellate dal virus ci sia Piacenza (prima per numero di morti in rapporto alla popolazione) seguita da Bergamo, Brescia e Cremona. Gli italiani, infine, hanno rispettato le misure anticontagio, a costi di sacrifici, anche «non assistendo in punto di morte i propri più cari affetti» oppure senza celebrare «un degno commiato».
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