Giornata dell’unità nazionale, Tarasconi: “Non può che levarsi ancora una volta l’appello per la pace” – FOTOGALLERY

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“Non può che levarsi ancora una volta l’appello per la pace”. Con queste parole il sindaco Katia Tarasconi è intervenuta durante la cerimonia della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.

IL DISCORSO DEL SINDACO TARASCONI

Un anno fa, nel suo messaggio ufficiale per la ricorrenza del 4 novembre, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rendeva omaggio al ruolo fondamentale delle nostre Forze Armate “anche in terre lontane, dilaniate da terribili conflitti”, per preservare, “sotto le bandiere della Comunità internazionale, stabilità e rispetto dei diritti umani”. Oggi più che mai, questa consapevolezza ci accompagna nella Giornata che celebra tutte le componenti dell’Esercito, dell’Arma dei Carabinieri, dell’Aeronautica e della Marina militare, legando profondamente al loro sacrificio il valore dell’Unità nazionale.

Nella data che segna il 105° anniversario dell’armistizio di Villa Giusti, che portava a compimento il lungo cammino di unificazione del Paese e sanciva la fine della Grande Guerra, guardiamo con sgomento sempre più forte al protrarsi delle ostilità in Ucraina, all’orrore indicibile dei nuovi fronti in Medio Oriente, alle catastrofi umanitarie che, secondo l’ultimo rapporto dell’Alto Commissariato Onu, coinvolgono nel mondo 114 milioni di persone, sfollate dalle proprie case, separate dai propri affetti, rifugiate in campi profughi e strutture di emergenza a causa di scontri bellici.

Appello per la pace

Non può che levarsi ancora una volta l’appello per la pace, allora, da questa cerimonia che onora l’abnegazione, il senso di appartenenza e del dovere cui nel loro prezioso lavoro quotidiano si ispirano le donne e gli uomini che indossano con orgoglio la divisa delle Forze Armate, aiutandoci a perseguire la tutela della collettività anche nelle situazioni più complesse e pericolose, spesso mettendo a rischio la loro stessa incolumità nel nome del bene comune.

Gratitudine per i militari italiani

E’ così, con sincera gratitudine, che Piacenza rende il proprio doveroso tributo a tutti i militari italiani, rivolgendo un pensiero carico d’affetto ai familiari dei Caduti, a coloro che hanno dato la vita per quel tricolore che oggi sventola con fierezza, ai militi ignoti – non uno, che pure li rappresenta tutti, ma decine, centinaia di migliaia – che in ogni angolo della Penisola, o al di là delle nostre frontiere, hanno trovato la morte su un campo di battaglia, in una missione internazionale, nella consegna di aiuti umanitari, in un intervento di ripristino dei servizi essenziali, nel soccorso a seguito di calamità naturali.

Ovunque ci sia bisogno di aiuto, di un punto di riferimento, di una guida: come a Nassiriya, il 12 novembre di vent’anni fa, o all’inaugurazione di quel ponte nei pressi di Kabul che anche il maresciallo del Genio Pontieri Daniele Paladini, nel novembre 2007, contribuiva a proteggere; tra i 3500 giovani di leva, ufficiali e sottufficiali che per 38 giorni scavarono a mani nude, sessant’anni fa, nel fango del Vajont, così come in quella tensostruttura ospedaliera da campo che, nella primavera del 2020, ha protetto il nostro territorio durante le fasi più critiche della pandemia.

Sono queste, le pagine di storia che la memoria della nostra comunità richiama oggi con commossa partecipazione, ritrovando in esse il senso più autentico della Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, cui ieri sera – nella cornice del nostro Teatro Municipale – abbiamo avuto l’opportunità di rendere merito anche attraverso il concerto della Banda dell’Arma Trasporti e Materiali, che colgo l’occasione per ringraziare

pubblicamente. Perché nel linguaggio universale della musica, capace di parlare al cuore delle persone, è racchiusa l’espressione più forte di un’umanità solidale, che oggi evochiamo all’unisono mentre riaffermiamo, come ogni anno: Viva l’Italia unita, Viva le nostre Forze Armate.

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