Seminario “Studenti e gioco d’azzardo”: coinvolti 4 giovani piacentini su 10. Presentati i risultati di un’indagine su 391 studenti (dai 14 ai 19 anni) compiuta in otto istituti superiori del territorio piacentino dalla cooperativa L’Arco e dall’associazione La Ricerca nell’ambito del Progetto Iceberg – Il lato nascosto dell’azzardo.
Cristian Sileo, Presidente della cooperativa L’Arco sull’indagine sul gioco d’azzardo
Durante la pandemia, l’isolamento ha contribuito ad avvicinare i ragazzi ancora di più alle tecnologie. Purtroppo fra le attività c’era anche il gioco d’azzardo. Comunque non è stato solo il periodo legato al Covid ad aumentare questa situazione preoccupante, però ha contribuito.
Occorrono alleanze. Tra agenzie educative, la scuola, le associazioni, le istituzioni, la famiglia. Di questo c’è bisogno. Viene invocato a gran voce da più parti. Per dialogare meglio con i giovani, perché questo aiuta ad affrontare, e prevenire, tante problematiche esistenziali e della crescita, sempre più diffuse, gravi e complesse, a livello psichico e comportamentale. Ritiro sociale, dipendenza da sostanze, episodi di violenza e bullismo, disturbi dell’alimentazione, forme di autolesionismo.
E pure il gioco d’azzardo è ormai entrato nella quotidianità dei nostri figli. Scommesse, online e offline con gli amici, Gratta e Vinci, ma anche slot VLT, poker, lotto, bingo…”soprattutto nei luoghi non dedicati, i bar”. Lo dice un’indagine compiuta in otto scuole superiori di Piacenza e provincia (391 gli studenti intervistati dai 14 ai 19 anni) dove – in linea di quanto emerge anche a livello nazionale – si evince che 4 adolescenti su 10 giocano d’azzardo off line e on line almeno una volta al mese (e non mancano anche quelli che giocano tutti i giorni).
Sono soprattutto quindicenni. Circa il 3% di loro si trova già in situazione di gioco problematico, e un altro 3% in situazione di rischio. Ma c’è di più: dalle risposte ai questionari risulta che circa il 3% riconosce di avere almeno un genitore con un problema di gioco d’azzardo (dato questo che coincide con i risultati di sondaggi sull’azzardo nel mondo adulto).
Siamo un paese che gratta. L’identikit che Maurizio Avanzi, responsabile della cura del disturbo da gioco d’azzardo per l’Ausl di Piacenza, delinea degli italiani è questo: un paese che ama giocare con circa il 3% della popolazione – ovvero 1 milione e mezzo di persone – dedito ai giochi d’azzardo “e questo è quello che vediamo, ma molti, moltissimi, sono i casi sommersi per vergogna”.
È quanto emerso al seminario “Studenti e gioco d’azzardo. La ricerca e le pratiche” durante il quale si sono presentati i dati dell’indagine condotta in alcune scuole secondarie di II grado del territorio piacentino, nell’ambito del Progetto Iceberg – Il lato nascosto dell’azzardo a cui dal 2019 lavorano La Ricerca e L’Arco. L’indagine ha coinvolto 391 ragazzi dai 14 ai 19 anni ed è stata svolta in collaborazione con AND (Azzardo e Nuove Dipendenze), l’Università di Firenze e l’Università di Losanna. A illustrare il quadro della situazione con particolare attenzione alla dimensione piacentina: Valeria Menta – responsabile Ufficio statistica e ricerca sociale associazione La Ricerca; Raffaella Fumi -dirigente scolastico Istituto di istruzione superiore Romagnosi; Alessandra Bassi, Mirco Dadomo, Nicolò Fornari, Mariachiara Lombardelli, Cristian Sileo dell’équipe Iceberg introdotti da Eleonora Corsalini, direttore Attività sociosanitarie Ausl di Piacenza e coordinati dalla giornalista Tiziana Pisati.
“Nel 2020 – ha sottolineato Avanzi nella sua presentazione – si è calcolata una spesa media di 1753 euro a persona nel gioco d’azzardo sia on line sia fisico. Considerando che non tutti i cittadini giocano, la spesa media del giocatore è decisamente più alta. E non dimentichiamo che “dietro” al giocatore ci sono almeno 6 o 7 persone che subiscono le conseguenze della dipendenza. Come Azienda attualmente seguiamo 135 pazienti, ma quelli da intercettare sarebbero molti di più perché molte sono le possibilità di accesso e moltissimi i giochi a disposizione anche solo semplicemente accendendo il proprio cellulare”.
L’Azienda Usl ha da tempo attivato un Percorso diagnostico terapeutico assistenziale disturbo del gioco d’azzardo di cui è responsabile Maurizio Avanzi. L’assistenza è attiva al Ser.DP della Casa della Salute e della Comunità di Cortemaggiore in via Libertà 6. La struttura si può contattare al numero 0523.404141.
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