Luigi Lo Cascio, Giovanni Calcagno e Vincenzo Pirrotta il 14 febbraio 2023 al Teatro Municipale con “Gilgamesh”

Luigi Lo Cascio, Giovanni Calcagno e Vincenzo Pirrotta il 14 febbraio 2023 al Teatro Municipale con “Gilgamesh”

La Stagione di Prosa 2022/2023 del Teatro Municipale di Piacenza, direzione artistica di Diego Maj, si arricchisce di un evento speciale. La notizia è di questi giorni: il cartellone della diciannovesima edizione organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren ospiterà Luigi Lo Cascio insieme a Giovanni Calcagno e Vincenzo Pirrotta. Un trio di grandi nomi del teatro attraverso il quale rivivrà “Gilgamesh”, il più antico poema epico della storia.

Lo spettacolo è “GILGAMESH: L’EPOPEA DI COLUI CHE TUTTO VIDE”, una nuova produzione di Emilia Romagna Teatro Ert che debutterà al Teatro Storchi di Modena il 2 febbraio. Tra le prime tappe della tournée Piacenza, che grazie ai rapporti consolidati tra Teatro Gioco Vita e il Teatro nazionale attualmente diretto da Valter Malosti avrà la possibilità di ospitare lo spettacolo al Teatro Municipale martedì 14 febbraio alle ore 21. Biglietti in vendita dall’11 ottobre.

«Nonostante la proposta ci sia arrivata a stagione presentata e a campagna abbonamenti in corso, – spiega il direttore artistico Diego Maj – non abbiamo potuto dire di no. In primo luogo perché il “Gilgamesh” è strettamente legato alla storia e alla memoria di Teatro Gioco Vita: dal poema mesopotamico abbiamo tratto nel 1982 uno dei nostri primi spettacoli, che tra l’altro vinse il Premio Eti Stregagatto (il premio nazionale del teatro per l’infanzia e la gioventù promosso dall’Ente Teatrale Italiano). Poi perché è da tempo che desideriamo ospitare Luigi Lo Cascio al Teatro Municipale e avremo la possibilità di vederlo al fianco di altri due meravigliosi attori: Lorenzo Calcagno, che firma anche il testo e la regia dello spettacolo, e Vincenzo Pirrotta».

Circa due secoli fa, negli scavi della biblioteca di Assurbanipal a Ninive, gli archeologi portarono alla luce una serie di tavolette. Quando fu decifrata la scrittura cuneiforme, esse rivelarono il titolo di un poema: “Di colui che vide le profondità e le fondamenta della terra”.  Gilgamesh è il più antico poema del mondo. È la storia di un giovane re che, dopo aver sperimentato il dolore per la morte del migliore amico, lascia il trono per andare alla ricerca del segreto della vita eterna. Alla fine del suo peregrinare, dopo aver interrogato l’unico uomo sopravvissuto al Diluvio, torna in patria con la certezza che il destino dell’uomo è di essere mortale. II viaggio di Gilgamesh ai confini del mondo, da un punto di vista eroico, è un completo fallimento, ma la sua sconfitta diventa un nuovo punto di comprensione delle cose della vita. 

La versione classica di quest’epopea, quella che ci è pervenuta nel miglior stato di conservazione, fu elaborata a Babilonia tra l’ottavo e il settimo secolo a.C. da un sacerdote di nome Sileqiunninni, che probabilmente ricucì il lavoro fatto da scribi e aedi per due o più millenni. Le tavolette contengono dunque una sintesi delle parole e dei versi che narratori di ogni tipo cantarono per secoli dal Golfo Persico al Caucaso.

Quando ebbe una prima traduzione dell’opera, Rainer Maria Rilke affermò di non aver letto mai niente di così potente e più tardi anche Elias Canetti, dopo averne ascoltato alcuni brani recitati da un suo amico attore, manifestò la necessità di confrontarsi con questo testo per tutta la vita. Molti sono stati anche gli studiosi che hanno cercato di dare un senso alle avventure di Gilgamesh e del suo amico Enkidu, e al successivo viaggio del re di Uruk ai confini del mondo. Il poema “Gilgamesh” fu affrontato anche da Franco Battiato che ne fece un’opera lirica, in due atti, presentata per la prima volta nel 1992 al Teatro dell’Opera di Roma, componendone sia il libretto sia la musica. 

Oggi Giovanni Calcagno fa risuonare in teatro questa grande epopea, riscrivendola nella forma del verso libero. Accanto a lui sul palcoscenico Luigi Lo Cascio e Vincenzo Pirrotta. Le composizioni video dello spettacolo sono di Alessandra Pescetta, le musiche originali di Andrea Rocca, il disegno luci Vincenzo Bonaffini, la consulenza scientifica di Luca Peyronel. 

INFORMAZIONI

Biglietti 

Platea € 30 (intero) 28 (convenzioni) 26 (ridotto) 

Posto Palco € 28 (intero) 26 (convenzioni) 24 (ridotto)

Ingresso Palchi/Galleria € 17 (intero) 16 (convenzioni) 15 (ridotto)

Galleria numerata € 23 (intero) 22 (convenzioni) 21 (ridotto)

Loggione numerato € 14 (intero) 13 (convenzioni) 12 (ridotto)

Ingresso Loggione € 9

Studenti € 13 (posto unico in Galleria)

I biglietti saranno in vendita da martedì 11 ottobre, mentre le prenotazioni telefoniche o via e-mail si riceveranno solo dal 18 ottobre.

Confermate le offerte e promozioni per gli abbonati, i soci dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita, le scuole, le associazioni e i gruppi convenzionati con Teatro Gioco Vita.

Biglietteria

TEATRO GIOCO VITA via San Siro 9 – 29121 Piacenza (settembre e ottobre, dal martedì al venerdì ore 10-16 e sabato ore 10-13; da novembre a marzo dal martedì al venerdì ore 10-16; da aprile dal martedì al venerdì ore 10-13), tel. 0523.315578, e-mail biglietteria@teatrogiocovita.it

Prevendita biglietti online: https://www.vivaticket.com/

Per il pagamento dei biglietti sono utilizzabili i voucher.

Il giorno dello spettacolo la biglietteria è attiva anche al Teatro Municipale nella sede della rappresentazione (Via Verdi 41 – Telefono 0523.385721).

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