Attualità

Giletti e Foa ospiti del Fol in Fest: “La televisione ha unito l’Italia ma oggi i tempi sono cambiati, sarà vitale sapersi adeguare” – AUDIO

Settant’anni di Rai e di televisione che hanno plasmato, educato e accompagnato la comunità italiana, ma che ora hanno bisogno di qualità e di velocità di reazione di fronte agli eventi della società, agli sviluppi tecnologici, ai nuovi linguaggi per coinvolgere il pubblico e soprattutto i più giovani, sempre più attenti ai telefonini che non al tubo catodico. Due ore di approfondimento intenso, di ricordi e di prospettive chiare per il futuro quelle “andate in onda” all’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano nell’ambito degli appuntamenti preparatori all’edizione 2024 del Fol in Fest, la rassegna sulla montagna promossa dalla montagna.

Un convegno che ha visto, dopo l’introduzione di Robert Gionelli, padrone di casa e membro del consiglio di amministrazione della Fondazione, e di Massimo Polledri, componente del comitato scientifico della rassegna, gli interventi di due ospiti d’eccezione, il noto conduttore e giornalista televisivo Massimo Giletti e il giornalista ed ex Presidente della Rai, Marcello Foa.

A moderare l’incontro la giornalista Rai, Sonia Sarno, con un passato anche da collaboratrice nelle testate giornalistiche piacentine. Con la solita verve e acuta capacità di analisi, Massimo Giletti ha tracciato di fronte all’attento e qualificato pubblico in sala un quadro dello stato dell’arte della televisione italiana e della Rai in particolare, ricordando i tempi dei suoi esordi ed esortando di fatto a ritornare ad essere più servizio pubblico e più “agile”.

“E’ la sfida della modernità, è sempre stato così – ha detto – La televisione deve essere al passo con i tempi per cercare di riconquistare il pubblico più giovane, se ci riuscirà mai, sempre più attratto dai telefonini. In questo penso che sia importante investire sui grandi eventi; San Remo lo dimostra, è un evento globale capace ancora di tanta attrattività”. Giletti ha annunciato nel corso della serata la prossima messa in onda sulla tv pubblica di una sua indagine speciale su Ustica e, da lì, un possibile rientro in Rai.
Sull’evento San Remo si è soffermato anche Marcello Foa, che è stato alla guida della Rai dal 2020 per tre anni, coadiuvato da un video che ha ripercorso lo straordinario lavoro dei tecnici del centro di produzione Rai nell’allestimento del Teatro Ariston quale palcoscenico della manifestazione canora, “che è per la tv pubblica un grande indotto economico”.

“E’ vero – ha detto – puntare sugli eventi è importante. Fuori da questi, oggi la tv ha un pubblico in media di ultracinquantenni. La sfida è quella di evolvere e di stare al passo ai tempi e i cambiamenti delle tendenze e gli sviluppi tecnologici a partire dal digitale e dai social; calibrare la necessità di rimanere popolari con la qualità che il servizio pubblico deve garantire”.

Dopo gli incontri su Intelligenza Artificiale e tv pubblica, il Fol in Fest si prepara ora alla sua edizione ufficiale, la terza, in programma quest’anno dall’11 al 14 luglio nei 4 paesi promotori della rassegna: Alta Val Tidone, Morfasso, Ottone e Ferriere. Il programma ufficiale verrà svelato nei prossimi giorni e tutte le informazioni sul festival che ha il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, oltre che di Regione Emilia-Romagna , gruppo Allied e ALS, il patrocinio di Provincia di Piacenza e, quest’anno, di Rai Emilia-Romagna e Rai Teche, possono essere consultate sul sito www.folinfest.it e sui social della rassegna.

Il Fol in Fest offre un’anteprima di grande pregio, e lo fa incontrando il celebre conduttore Massimo Giletti e Marcello Foa, già presidente della RAI. Un incontro per celebrare i 70 anni proprio dell’emittente pubblica. Giletti e Foa, intervistati dalla giornalista Sonia Sarno, hanno dialogato sul passato e sul futuro della tv, con uno sguardo alle sfide odierne, a partire dai giovani. La televisione ha unificato l’Italia ancor più dello stesso Garibaldi, ma oggi?

La Rai ha unito l’Italia facendo parlare la stessa lingua, il maestro Manzi, noi anziani lo ricordiamo: gli italiani non sapevano parlare l’italiano, avevano i dialetti, ecco Manzi con la televisione lo ha fatto imparare”, commenta Giletti.

I giovani non guardano più la televisione, hanno sempre il cellulare in mano: la televisione deve stare a passo?

I giovani hanno un altro modo di vivere, il telefonino è diventato una terza mano e quindi la televisione deve capire come riconquistare i giovani e questo è una delle scommesse del futuro. Se riuscirà a riconquistarli, io ho dei dubbi.

Insomma, non bastano gli Europei per tenere la gente incollata alla tv?

I grandi eventi sono importanti, investire sui grandi eventi è una certezza, Sanremo lo dimostra: tutti, anche i giovani, i ragazzini lo seguono se scegli le canzoni giuste. Ma è la sfida della modernità, è sempre stato così”.

Della stessa opinione è Foa che spiega come la televisione dovrebbe adeguarsi ai nuovi tempi

Soprattutto nel Dopoguerra ha avuto un ruolo fondamentale, ma lo ha ancora oggi ovviamente. La sfida che oggi abbiamo tutti come cittadini, come utenti, è riuscire ad adeguare il messaggio alle mutate esigenze e alle mutate fruizioni mediatiche del pubblico, che sembra facile da dire, ma molto più complicato da fare perché se non evolvi nel tuo linguaggio, nel tuo modo di porti, rischi che una parte importante della popolazione e non ti serve più. Questo è il rischio che corre non solo la RAI ma tutti i servizi pubblici in Europa“.

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