Non riesce a Giacomo Carini l’impresa di lasciare il segno agli Europei di nuoto, in corso di svolgimento a Budapest, in Ungheria, e nemmeno quella di ottenere il visto per le prossime Olimpiadi di Tokyo. Un’impresa da missione impossibile, quella di salire sul podio continentale, mentre quella di qualificarsi per i giochi a cinque cerchi, almeno dopo la splendida semifinale di ieri, sembrava poter essere alla portata del nuotatore piacentino tesserato per la Vittorino da Feltre e per il Gruppo nuoto Fiamme Gialle.
Carini è sceso in acqua per la finale dalla corsia sette iniziando la gara dai blocchi di partenza con il sesto tempo – uno strepitoso 1’55”,87 – conquistato ieri pomeriggio nelle semifinali. Un tempo molto vicino a quello minimo richiesto per la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo (1’55”,59), e che Carini, a dimostrazione del suo ottimo stato di forma, non faceva segnare nelle competizioni ufficiali da più di un anno.
La finale europea dei 200 farfalla è stata davvero entusiasmante. Una finale disputata a ritmi particolarmente elevati come dimostra anche il crono fatto segnare dal neo campione continentale, l’ungherese e detentore del record mondiale Milan Kristof (1’51”,10), dietro cui si è piazzato l’altro atleta azzurro, Federico Burdisso, che con un tempo di 1’54”,28 ha portato in dote all’Italia la medaglia d’argento. Una finale in cui Carini ha comunque dato prova delle sue potenzialità, come dimostra anche il parziale fatto segnare alla virata dei cento metri (54”,75) effettuata in quinta posizione, ma in cui il nuotatore piacentino ha probabilmente pagato la stanchezza nella parte conclusiva segnata, infatti, da due intermedi più alti.
L’ottavo posto finale di Carini agli Europei di Budapest rappresenta comunque un ottimo risultato. Probabilmente, soprattutto alla luce dei ritmi di gara sfoggiati in semifinale e del relativo riscontro cronometrico, ci si poteva aspettare un tempo migliore dell’1’56”,69 della finale di oggi. Si sperava nella qualificazione olimpica che Carini ha accarezzato ma soltanto sfiorato, complici ventotto centesimi di secondo, in semifinale. Una speranza, tuttavia, non ancora del tutto abbandonata visto che il nuotatore piacentino si giocherà l’ultima possibilità di centrare il pass olimpico fra un mese, al Sette Colli di Roma. Una missione ancora una volta difficilissima ma non impossibile e che Carini cercherà a tutti i costi di portare a termine nel migliore dei modi, sapendo di avere nelle braccia e nelle gambe la forza e la capacità di scendere, come già fatto nel 2017 quando fece segnare il nuovo record italiano, sotto il muro dell’1’55”,59.
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