Gelo danni Valtidone – Coldiretti Piacenza fa il punto sulla situazione delle coltivazioni agricole colpite dal brusco abbassamento delle temperature delle ultime notti. Le viti, in particolare, non sono scampate alla morsa del gelo: si segnalano danni in zona Donceto e media Val Trebbia, in Val d’Arda e in particolare in Val Tidone. Qui i danni più consistenti si riscontrano sulle varietà precoci di Malvasia, Ortrugo e Chardonnay coltivate a fondo valle. Le uve bianche sono state più colpite perché più avanti nel germogliamento – sottolinea Coldiretti Piacenza – con la conseguenza che, al risveglio, diversi produttori di metà collina e fondovalle hanno trovato germogli appena aperti resi neri dal gelo. Particolarmente colpite le viti novelle, impiantate da poco, più sensibili agli attacchi del gelo.
I comuni della Val Tidone che hanno risentito maggiormente dei danni sono Ziano a fondovalle, la zona di Nibbiano nel comune di Alta Val Tidone, le colline di Borgonovo e quelle di Agazzano. In generale c’è preoccupazione perché si attendono altre gelate – prosegue Coldiretti Piacenza – ma sarà possibile effettuare una valutazione più puntuale dello stato delle gemme solo tra qualche giorno, così da comprendere la reale entità del danno. Colpiti dal gelo, in particolare nella zona della Val d’Arda, anche i frutteti: i danni – rileva Coldiretti Piacenza – si registrano soprattutto su diverse varietà di albicocche e pesche, specialmente quelle precoci. Sui restanti frutti si riscontrano danni meno importanti; in ogni caso, come per la vite, anche sulla frutta i danni saranno da verificare nei prossimi giorni. Il gelo, inoltre, ha colpito i prati di erba medica tra la Val Vezzeno e l’alta Val d’Arda e gli asparagi nella zona di Pontenure e Podenzano.
Danneggiate, infine, con conseguenze ancora da verificare, le piantine di pomodori già trapiantate: «Fortunatamente siamo solo agli inizi, le piante sono presenti nei campi in numero ancora molto esiguo», afferma Claudio Bressanutti, direttore di Coldiretti Piacenza.
«Il crollo delle temperature in primavera mette a rischio i raccolti dopo un lungo periodo di alte temperature che hanno favorito il risveglio della vegetazione, ora più sensibile al grande freddo», commenta Bressanutti. Le piante durante il riposo invernale – sottolinea Coldiretti Piacenza – sono in grado di sopportare temperature di gran lunga inferiori allo zero, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglie. «Questo colpo di coda dell’inverno è la manifestazione dei cambiamenti climatici che colpiscono l’Italia – evidenzia Bressanutti – e che hanno tra le loro conseguenze una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi, con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo».
Un’instabilità che ha fatto perdere oltre 14 miliardi di euro sul territorio nazionale nell’arco di un decennio – sottolinea Coldiretti Piacenza – tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e infrastrutture nelle campagne, con allagamenti, frane e smottamenti.
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