La Galleria Alberoni sarà aperta e visitabile, con le modalità attive ogni domenica, sia nel giorno di Pasqua che nel seguente giorno di Pasquetta.
In entrambe le giornate si terranno pertanto due visite guidate con inizio alle ore 15 e alle ore 16.
Gli itinerari guidati delle ore 15 conducono attraverso il Collegio Alberoni e svelano la Biblioteca monumentale (con la mostra La Regina e il Cardinale che espone le lettere più significative di Giulio Alberoni relative al matrimonio di Elisabetta Farnese), l’Appartamento del Cardinale con l’Ecce Homo di Antonello da Messina e il Cristo di spalle di Omar Galliani, la sezione scientifica.
Gli itinerari guidati delle ore 16 saranno invece percorsi speciali intitolati Il Racconto della Passione e dedicati ai capolavori alberoniani che narrano la Passione di Cristo, da Antonello da Messina a Omar Galliani. (Ingresso ridotto)
A tutte visite guidate si accede senza prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili
Dalle ore 15.00 – 18.00, di domenica e lunedì, sarà invece possibile visitare, senza guida, la sola Galleria Alberoni (Sala Arazzi e pinacoteca soprastante, selezione di opere di Omar Galliani esposte in Galleria; non si accede al Collegio)
Nel giorno di Sabato Santo ( sabato 30 marzo), si terrà una visita guidata al Collegio e alla Galleria, con inizio alle ore 16.
Ecco in sintesi tutte le modalità di visita attive nelle feste pasquali
Apertura straordinaria festività Pasquali
Domenica 31 marzo 2024 – Lunedì 1° aprile 2024
Ore 15: Visita guidata al Collegio e alla Galleria Alberoni
L’itinerario permette la visione del Collegio Alberoni: biblioteca monumentale (con mostra La Regina e il Cardinale), Appartamento del Cardinale con l’Ecce Homo di Antonello da Messina e il Cristo di spalle di Omar Galliani.
(Partecipazione senza prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili)
Ore 16: Il Racconto della Passione
I capolavori del Collegio Alberoni narrano la Passione di Cristo. Da Antonello da Messina a Omar Galliani
Visita guidata speciale – Ingresso ridotto €. 6,00
L’itinerario conduce attraverso il Collegio Alberoni (Appartamento del Cardinale) e la Galleria Alberoni
(Partecipazione senza prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili)
Ore 15.00 – 18.00: Visita libera alla sola Galleria Alberoni
(Sala Arazzi e pinacoteca soprastante, selezione di opere di Omar Galliani; non si accede al Collegio)
Sabato 30 marzo 2024
Ore 16: Visita guidata al Collegio e alla Galleria Alberoni
L’itinerario permette la visione del Collegio Alberoni: biblioteca monumentale (con mostra La Regina e il Cardinale) Appartamento del Cardinale con l’Ecce Homo di Antonello da Messina e il Cristo di spalle di Omar Galliani.
(Partecipazione senza prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili)
Contatti:
Galleria Alberoni, Via Emilia Parmense 67 – uffici@operapiaalberoni.it – 3494575709
Domenica 31 marzo, Lunedì 1° aprile, ore 16
Il Racconto della Passione. Da Antonello da Messina a Omar Galliani
Visita guidata speciale
Nei giorni di Pasqua e Pasquetta le visite guidate delle ore 16 (ingresso ridotto €. 6,00 – acceso senza prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili), saranno un vero e proprio viaggio attraverso i più straordinari capolavori dipinti e scolpiti, appartenenti alle collezioni artistiche alberoniane, che narrano la Passione di Cristo: dalle scene sulla via della Croce alle Crocifissioni, dai Compianti alle Deposizioni in un itinerario che avrà come apice estetico ed artistico la presentazione e la visione di uno dei capolavori assoluti dell’arte occidentale quale è l’Ecce Homo di Antonello da Messina, presentatonella penombra della sala dedicata, in un silenzioso dialogo con Il Cristo di spalle di Omar Galliani, esposto nella anconetta di gusto neorinascimentale, realizzata nel 1903, nella quale il capolavoro di Antonello è stato conservato per tutto il Novecento.
I più straordinari capolavori alberoniani che narrano la Passione di Cristo sono esposti nell’Appartamento del Cardinale.
In esso si potranno vedere il San Pietro di Guido Reni le cui lacrime amare per il tradimento dialogano con quelle luminose del Cristo di Antonello; nelle sale dell’Appartamento troviamo inoltre la tavola di grande formato con Cristo che cade sotto la Croce, interessante dipinto, derivato da un prototipo di Luis de Morales (1509 – 1586) e il Compianto su Cristo morto attribuito a Zenone Veronese (1484-1552/1554), pittore veneto che, formatosi in ambiente veronese, allargò il proprio sguardo in direzione della Mantova dominata da Costa e dal giovane Correggio da un lato e della Venezia di Giorgione e Palma il Vecchio dall’altro. In dialogo con esso, è esposta la tela monocroma di grande suggestione con la Deposizione di Cristo nel sepolcro, derivata da una nota acquaforte di Parmigianino.
Le sale dell’Appartamento espongono inoltreil Cristo deposto compianto dalla Beata Vergine, dalla Maddalena e da San Giovanni Evangelista, olio su rame di un Anonimo Artista della fine del secolo XVII, replica del compianto di Anton Van Dyck di Anversa.
Anche lo straordinario Vaso di fiori entro una nicchia di Jan Provost (1462-1529), probabilmente la prima natura morta della storia della pittura occidentale, allude alla Passione di Cristo nell’intenso rosso del garofano, al contempo simbolo dell’amore e del sacrificio.
La narrazione della Passione
nella selezione di opere di Omar Galliani esposte in Galleria
Particolare attenzione sarà riservata anche alla selezione di opere di Omar Galliani esposte in Galleria e tutte dedicate al tema della Passione di Cristo, realizzate dall’artista nel corso della sua carriera.
I visitatori potranno così apprezzare, tra le altre, Pathos, matita su carta e collage realizzata da Galliani nel 1997, rilettura della Deposizione nel sepolcro di Caravaggio dei Musei Vaticani, opera concettuale nella quale al frammento del tessuto di lino, che richiama il sangue della Passione, fa da contrappunto un sapiente lavoro a matita; Soltanto rose, dittico di grande formato con una croce di corolle che appare nel cielo notturno affiancata a una grande tavola con il rosso pastello del sacrificio di Cristo, S-velare Sandro, che riprende un particolare della Deposizione di Botticelli al Museo Poldi Pezzoli in un gioco di matita, carboncino e pastelli, Agnus Dei, dittico di grande formato dove l’agnello si staglia nell’immensità del firmamento, affiancato dal disegno preparatorio e dallo spolvero del Cristo di spalle esposto nell’Appartamento del Cardinale.
Il Racconto della Passione nella raccolta della Galleria Alberoni
Presso la Galleria Alberoni sarà visibile la suggestiva tela di Luis De Morales (1509-1586) con L’abbraccio della Madre al Figlio morto, raffigurazione di grande tensione, nella quale la Madonna contempla il Cristo morto, in un gioco di colori quaresimali, con il solo rosso dell’abito di Maria ad accendere cromaticamente la scena, il tutto in un drammatico nero cupo di sfondo e nell’assoluta assenza di ambientazione.
Sempre in Galleria saranno protagonisti gli splendidi e preziosi crocifissi in legno, bronzo e avorio che compongono la sezione alberoniana di sculture, legate soprattutto alle intime pratiche devozionali del cardinale.
Tra tutte si distingue il Crocifisso in avorio montato su un elaborato piedistallo in legno di pero foderato d’ebano, arricchito da figure e rilievi in bronzo dorato (ai lati due figurette a tutto tondo della Vergine e di San Giovanni, al centro della nicchia un bassorilievo con Gesù deposto e sullo zoccolo sottostante Cristo flagellato al centro con ai lati due coppie di angeli con gli strumenti della Passione).
Opera di uno Scultore francese della metà del XVII secolo l’oggetto, alto circa due metri, apparteneva al cardinale già nel 1735 ed era esposto nel palazzo romano.
Assai prezioso e di straordinaria qualità è un altro Crocifisso in avorio: scolpito in un solo pezzo, con un modellato raffinato in ogni parte, nell’intenso patetismo del volto e nel quasi estatico abbandono alla sofferenza, trae ispirazione dai grandi modelli pittorici di Rubens e Van Dick ed è stato opportunamente avvicinato al nome di François Duquesnoy (1597-1643), grande interprete della poetica classicista nella scultura romana del primo Seicento.
Alla tradizione dei grandi bronzisti fiorentini della fine del Cinquecento, allievi e seguaci di Giambologna, va riportato il Crocifisso in bronzo dorato: la qualità della modellazione è assai alta ed essi richiamano in particolare i modelli in grandezza naturale approntati da Pietro Tacca (1577-1640) per il Duomo di Prato e la chiesa di San Vigilio a Siena.
Capolavoro del tardo Rinascimento italiano è un Crocifisso in legno di bosso senza croce, ma con Gesù completamente nudo il volto girato verso l’alto. Questo pezzo, di grandissima qualità, fu donato da Don Giacomo Veneziani.
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