Seconda serata, terzo appuntamento e terzo successo per Pulcheria che anche questa sera ha fatto registrare il tutto esaurito all’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, partner della manifestazione. Protagonista Gabriella Greison. Definita “rockstar della fisica” (Corriere della Sera) e dell’empowerment femminile e “volto rivoluzionario della scienza in Italia” (GQ), “GG” condivide con il pubblico un dialogo intimo sul suo percorso di vita e lavoro. Gabriella Greison, laurea in fisica nucleare e star dei social (Greyson Anatomy) è performer teatrale, autrice di monologhi, podcast, programmi tv (Rai e Sky) e libri tradotti all’estero. Tra i suoi lavori più noti, il cult Sei donne che hanno cambiato il mondo.
Partiamo da uno dei suoi libri “Sei donne che hanno cambiato il mondo”. Chi è la donna che può cambiare il mondo?
“La donna che può cambiare il mondo è la donna che fa delle piccole cose ogni giorno che contribuiscono a modificare gli stereotipi, i luoghi comuni, le frasi fatte. Ci sono tante cose che non vanno oggi però nella vita di tutti i giorni possiamo dare il nostro contributo, così come hanno fatto le grandi scienziate che io racconto nel mio libro oppure nelle storie che porto a teatro”.
Cosa si può fare per diffondere le materie scientifiche (le cosiddette STEM) tra le ragazze?
“La società può fare tanto, oggi ci sono nuove regole e infatti sentiamo di donne che sono a capo di istituti di ricerca scientifica o università. Queste donne sono state messe in questi ruoli perché altrimenti non arrivano sovvenzioni europee, l’Europa ha deciso che devono esserci delle donne all’interno dei board di comando, e quindi è stata adottata questa regola. Prendiamola come una cosa buona, cerchiamo anche in altri campi di arrivare alla parità perché è proprio tramite la parità che si riesce a trovare un equilibrio, una rappresentanza equa. Perché di ragazze che vogliono sfondare i muri ce ne sono sempre state, però non hanno mai trovato dei riferimenti. Ecco che oggi bisogna darne di riferimenti, bisogna far vedere che tutti, ragazze e ragazzi, possono fare quello che vogliono”.
Come nasce questa volontà di raccontare la fisica in modo semplice?
“Tutto è iniziato dieci anni fa con il mio primo libro, “L’incredibile cena dei fisici quantistici”. Da lì in poi ho creato uno spettacolo teatrale, “Monologo quantistico”, da quel libro ho creato altri dieci libri, da quello spettacolo teatrale ho creato altri nove spettacoli teatrali. Quindi sono dieci anni che riempio i teatri, che porto in giro storie che riguardano un mondo impossibile da ascoltare. Se non ci fossi stata io nessuno all’inizio avrebbe ascoltato le storie della fisica quantistica”.
“Io l’ho fatto perché ho trovato dei riferimenti in America o in Francia, ho sempre attinto fuori dai confini dell’Italia per trovare queste storie. Per questo sono riuscita a creare delle storie che anticipano i tempi, così come ho fatto con “Ucciderò il gatto di Schrödinger”, un altro romanzo che ha raccontato prima dell’arrivo di tutti il machine learning o l’intelligenza artificiale. Oppure oggi con il libro “Ogni cosa è collegata” ho cercato una nuova intelligenza, l’intelligenza spirituale, emotiva, che si contrappone all’intelligenza artificiale di cui oggi abbiamo bisogno. Quello che faccio è portare a teatro le mie storie e riuscire ad arrivare a tutti con dei messaggi, con dei valori, con delle sensazioni di cui oggi c’è bisogno”:
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