Furti ed estorsioni, inizia il processo alla presunta banda dei sinti: ventotto persone davanti al giudice

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Devono rispondere a vario titolo di reati come associazione per delinquere finalizzata a estorsioni ai danni di persone anziane, furti, ricettazione, riciclaggio. Parliamo delle 28 persone finite sotto la lente della giustizia nel 2017.

I carabinieri, infatti, gettarono luce su quella che pareva essere una vera e propria organizzazione dedita a furti in abitazione e non solo: anche auto e aziende nel mirino. Si tratta di sinti allora residenti nel campo nomadi di Caorso.

Oggi è iniziato il processo. Nel corso della prima udienza ha parlato il luogotenente dei carabinieri Francesco Zermani, il quale ha raccontato come nacque l’indagine in questione. Nel corso dell’inchiesta vennero raccolte numerose intercettazioni telefoniche.

Questo rappresenta un aspetto molto delicato dell’inchiesta, dal momento che gli imputati parlavano tra loro in dialetti sinti molto difficili da decifrare. Un’indagine lunga e complessa dunque e ora si apre la fase processuale.

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