Franco Gabrielli: “Ci ricordiamo della Protezione civile solo dopo una tragedia, ma andrebbe mantenuta efficiente nell’interesse di tutti” – AUDIO

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“Non mi stancherò mai di ripetere che quella fu una tragedia e credo non ci si debba mai dimenticare di questo. Poi certo, nei trenta mesi successivi sono state fatte cose dal mio punto di vista particolarmente positive”. Così Franco Gabrielli, Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, ripercorre gli anni della Costa Concordia, il naufragio e poi il recupero. Gabrielli allora era capo dipartimento della Protezione Civile e quando parla di fatti positivi si riferisce proprio al recupero della nave dopo lo schianto che causò 32 morti. “Questo è il genio italico, una delle poche emergenze ambientali del nostro paese risolte. A dieci anni da quel tragico incidente, Gabrielli ha raccolto i propri ricordi nel libro: “Naufragi e nuovi approdi: dal disastro della Costa Concordia al futuro della Protezione civile” che ha presentato alla Sala dei Teatini nel secondo appuntamento di “Protagonisti del nostro tempo”, la rassegna voluta da Fossati Serramenti per portare in città grandi personalità e affrontare insieme a loro i temi al centro del dibattito pubblico.

Gabrielli ha dialogato con lo scrittore Gabriele Dadati, approfondendo i temi della sicurezza in uno Stato che sembra sempre in emergenza, ma che trova ogni volta uomini e donne di valore capaci di affrontare anche i frangenti più difficili. Nonostante la carenza di risorse e le difficoltà normative.

“Le persone che hanno lavorato al recupero della nave hanno lavorato dietro alle quinte rendendo possibile tutto questo. Ma questa vuole essere anche l’occasione per uno spunto di riflessione sul sistema di protezione civile nel nostro paese. Troppo spesso ci dimentichiamo che esiste, ce ne rendiamo conto quando capitano le tragedie. Un sistema complesso che negli ultimi anni purtroppo ha avuto anche interventi non propriamente positivi, un sistema che invece dovrebbe essere manutenuto, protetto e reso efficiente perché siamo in un paese dove le calamità non mancano”.

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