Vicini alla ‘ndrangheta, anche Francesco Patamia verso il processo

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Misure cautelari personali a carico di 23 persone – affiliate alle ‘ndrine dei “Piromalli” di Gioia Tauro e dei “Mancuso” di Limbadi – e sequestrato conti correnti. Non solo. Sotto sequestro anche beni immobili e quote societarie per 30 milioni di euro circa tra diverse province italiane.

I provvedimenti

I provvedimenti erano stati emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Bologna Domenico TRUPPA su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Marco FORTE. I fatti risalgono all’ottobre 2022.

Francesco Patamia

Tra gli arrestati c’era anche Francesco Patamia. Patamia era stato fondatore del partito “Europei Liberali” e candidato alla Camera nelle ultime elezioni politiche con la lista “Noi moderati” di Maurizio Lupi nel collegio di Piacenza.

Patamia, 35 anni, è originario di Gioia Tauro (Reggio Calabria). Secondo le indagini sarebbe stato il fulcro e il terminale di una serie di operazioni economico-finanziarie che avrebbero consentito ad alcuni clan di primo piano del reggino (i Piromalli di Gioia Tauro) e del vibonese (i Mancuso di Limbadi) di reinvestire capitali sporchi nel settore del commercio.

Ora le indagini si sono chiuse. L’udienza preliminare per reati che vanno dall’estorsione alla bancarotta fraudolenta, è fissata, su richiesta del Pm Marco Forte, per il 21 settembre prossimo.

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