Forza Italia Piacenza condivide e rimarca le motivazioni alla base dell’uscita dall’aula del Consiglio provinciale, e della conseguente non partecipazione al voto, da parte del Sindaco di Rottofreno e consigliere provinciale Paola Galvani.
Forza Italia Piacenza, il Segretario provinciale Minari
Il Segretario provinciale Marcello Minari sottolinea in un comunicato come l’aver relegato a semplici spettatori i membri del Consiglio provinciale, su un passaggio importante come la firma del protocollo tra Regione, AUSL, Comune e Provincia, avvenuto il 22 aprile, sia stato un atto fuori luogo, ma evidentemente studiato approfonditamente nelle tempistiche.
Forza Italia Piacenza una mossa elettorale
È facilmente comprensibile, infatti, che si sia trattato di una chiara mossa elettorale verso le elezioni Europee, che vedranno candidato il presidente Bonaccini. Tutti ci auguriamo che il nuovo ospedale di Piacenza veda la luce il prima possibile e proprio per questo non possiamo esimerci dal sottolineare come la Giunta Tarasconi, dopo due anni di mandato, abbia riportato le lancette praticamente al momento in cui era rimasta l’amministrazione di centro destra che la ha preceduta.
Forza Italia Piacenza, un cambio di rotta per un debito elettorale
È chiaro che questo cambio di rotta sull’area in cui realizzare il nuovo ospedale, sia stato di fatto il “pagamento” di un debito elettorale da parte della Sindaca nei confronti della frangia più ambientalista della sua coalizione, che assolutamente non voleva espandere la città oltre il “muro” della tangenziale sud.
Forza Italia Piacenza, persi due anni di tempo
Peccato però che in questa operazione si siano persi per strada, oltre ai due anni di tempo, anche circa 80 milioni di euro, al netto di quelli necessari a coprire i maggiori costi progettuali. Ovvero un totale di 160 milioni circa che dovranno essere reperiti da un privato, su un totale di circa 300 milioni.
Forza Italia Piacenza, chiarisce la sua posizione
Sia ben chiaro che Forza Italia non é contro il Project financing, anzi, lo propone nel suo programma elettorale europeo: ciò che manca però é la lucidità in queste decisioni, che vediamo più figlie di una necessità contingente, che di una consapevolezza politico amministrativa. Il partenariato pubblico/privato dovrebbe avere lo scopo di contenere tempi e burocrazia nella realizzazione di importanti opere pubbliche strategiche, mentre qui ci sembra che la sua funzione sia solamente quella di recuperare risorse che la Regione sa di non poter più garantire andandole a ripagare con importanti interessi nei successivi decenni di concessione.
Forza Italia Piacenza, i tempi di realizzazione
Sui tempi di realizzazione, parlare di altri 8 anni almeno, per arrivare alla consegna dell’ospedale dopo che sono già passati una decina di anni dalla comparsa di quest’opera nell’agenda della Sanità provinciale crediamo sia veramente un termine tropo lontano.
La Sanità piacentina, soprattutto quella periferica rispetto al Capoluogo, sta già soffrendo da troppi anni, ancora prima del Covid, di una errata programmazione delle priorità.
Vuoti strutturali
Prima di creare dei vuoti sia strutturali che nell’erogazione dei servizi, con particolare riferimento al Levante, si sarebbe dovuto preparare il terreno per il nuovo ospedale di Piacenza, ma purtroppo tutto fu impostato al contrario e la pandemia ha messo in luce tutte le debolezze di un sistema che stava in precario equilibrio da tempo.
Le conclusioni
Ora però, conclude Minari, i cittadini necessitano di risposte concrete e ulteriori ritardi non potranno più essere accettati.
L’intervento di Antonio Platis candidato alle Europee per FI
Sulla vicenda interviene anche il candidato all’Europee di Forza Italia Antonio Platis che mette in parallelo la vicenda di Piacenza con quella del nuovo ospedale di Cesena. “Del Bufalini – afferma Platis- se ne è parlato la prima volta nel 2016 e ad oggi nessuna ruspa ha iniziato a costruire l’edificio. Nel frattempo i costi sono lievitati da 156 milioni di euro agli attuali 305milioni annunciati dall’Ausl Romagna ad inizio anno. Cesena come Piacenza non hanno bisogno di promesse elettorali, ma di un percorso chiaro, trasparente e, soprattutto, realizzabile. Bisogna sapere i costi reali ed i tempi di esecuzione, ma anche il piano d’investimenti per mantenere attivo ed efficiente l’attuale. E’ chiaro a tutti che non sarà domani l’avvio dei lavori”
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