Minori, anziani, disabili, ex detenuti. Sono alcune delle categorie con fragilità o a rischio di emarginazione sociale al centro degli otto progetti che saranno realizzati a Piacenza grazie a un budget di 500.000 euro messo a disposizione dal Fondo Autonomie. Il bando, promosso da Fondazione di Piacenza e Vigevano e Crédit Agricole Italia all’inizio del 2023, è un articolato intervento destinato a favorirne l’inserimento sociale e lavorativo, l’autoconsapevolezza e lo sviluppo dell’autonomia personale, e ha previsto la presentazione dei progetti in due distinte sessioni, nel marzo e giugno scorsi.
“Per la Fondazione il welfare è il primo obiettivo”
«Lo sviluppo di azioni welfare riservate ai soggetti fragili rientra tra i nostri obiettivi primari sottolinea il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Roberto Reggi – lo scorso anno, sempre con il Gruppo bancario Crédit Agricole, avevamo lanciato il Bando Post-Covid di supporto alla progettazione e allo sviluppo di infrastrutture sociali. Con questa iniziativa si è entrati nel merito dell’attivazione di servizi utili a rispondere ai nuovi e vecchi bisogni e alle fragilità amplificate dai tempi difficili che stiamo attraversando. Abbiamo inteso supportare la capacità di visione strategica di chi lavora in ambito welfare e, contemporaneamente, incentivare la creazione di reti e alleanze territoriali con enti del terzo settore come capofila».
Il bando
La partecipazione al bando era infatti subordinata alla creazione di partnership (almeno due soggetti proponenti) in grado di proporre progetti destinati a colmare una molteplicità di bisogni.
«Il Bando ha voluto puntare sul concetto di innovazione nella progettazione sociale – sottolinea Elena Uber, consigliera d”amministrazione della Fondazione e coordinatrice della Commissione Welfare -, a cominciare dalla definizione dei requisiti che abbiamo individuato per la presentazione delle proposte. Gli interventi che abbiamo selezionato propongono un nuovo approccio nell’individuazione di risposte adeguate e sono in grado non solo di mettere in rete più realtà del territorio, ma anche di costruire percorsi capaci di autosostenersi, al di là del nostro impulso alla start up, che si è tradotto in singoli contributi compresi fra 30.000 e 120.000 euro».
L’impegno di Crédit Agricole
«Siamo orgogliosi di presentare i risultati concreti di un’ulteriore iniziativa che ci vede ancora una volta al fianco di Fondazione di Piacenza e Vigevano – dichiara Giacomo Ferrini, Direttore Regionale Piacenza-Lombardia Sud di Crédit Agricole Italia –. Il Fondo autonomie è importante non solo perché è finalizzato a dare sostegno a categorie con fragilità o a rischio di emarginazione sociale. Gli otto progetti individuati confermano infatti, tramite il coinvolgimento di numerosi soggetti, la capacità del territorio di fare sistema a beneficio del nostro tessuto economico e sociale.»
I PROGETTI
Otto gli interventi valutati positivamente dalla Commissione preposta al vaglio delle domande, e poi deliberati dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione. I progetti hanno coinvolto, oltre agli enti capofila, una numerosa platea di soggetti partner. Nella prima sessione ne sono stati accolti quattro, rispetto ai sei presentati, con un deliberato complessivo pari a 220mila euro.
È il caso dell’intervento presentato da Aias – Associazione Italiana Assistenza Spastici Piacenza (“Proviamo a fare da soli… Insieme”), per mettere a disposizione un appartamento per una coppia di giovani disabili, con difficoltà fisiche ma buone capacità cognitive, nel quale poter sperimentare la loro quotidianità.
Kairos Servizi Educativi (“Vola Jonathan” ), anche attraverso un nuovo percorso dedicato ai minori stranieri non accompagnati, potrà implementare l”accompagnamento all”autonomia per i neo diciottenni usciti da percorsi protetti, per un passaggio non traumatico alla vita indipendente.
L’Associazione La Ricerca (“INTE(g)RAZIONE – Legami per l”inclusione e l”autonomia”) ha presentato un progetto che si colloca nel percorso abilitativo delle persone adulte in carico ai Centri di Salute Mentale e Psichiatria di Collegamento-Inclusione sociale: si tratta di una residenzialità leggera rivolta a 18 persone adulte a bassa intensità di cura nell”ambito del Cerchio Verde-DSM. Il progetto rafforza la collaborazione pubblico-privato e ha l”obiettivo di creare legami e relazioni per promuovere e favorire l”autonomia e la dignità personale di adulti fragili.
Tice cooperativa sociale (“Del+Del-“) ha proposto un servizio che vuole contribuire ad aumentare il livello di autonomia e diminuire la percezione di solitudine per due segmenti specifici della popolazione: anziani con un buon livello di funzionamento e giovani con lievi disturbi del neurosviluppo. Le attività proposte consistono in momenti di socializzazione online e dal vivo, supportati da uno psicologo.
La seconda sessione, terminata a giugno, ha visto l’accoglimento di altri quattro progetti (deliberato totale 280.000 euro), selezionati tra cinque domande presentate. Associazione Fuori Serie (“ARTE FOR ALL. Una galleria delle arti”) ha progettato uno spazio nel quale far crescere autonomie, promuovere benessere e inclusione sociale, migliorare l”autostima dando valore alle capacità creative e relazionali. Una galleria d”arte con corsi, laboratori inclusivi, tirocini formativi e professionalizzanti con la partecipazione attiva degli utenti del D.S. Mentale di Piacenza, della cittadinanza e delle associazioni che si occupano di marginalità e fragilità.
Cooperativa sociale L’orto botanico (“Fuori dal muro, mai fuori luogo”) si propone un reinserimento socio occupazionale dei detenuti in fase di dimissioni dalla casa circondariale, nel momento più difficile e complicato del reinserimento nella comunità: spesso chi esce dal carcere non ha un luogo dove andare, né rete familiare e possibilità economica, e rischia a breve termine di farvi ritorno.
Fondazione Pia Pozzoli Dopo di noi (“La nostra casa”) ha previsto un appartamento autogestito per disabili gravi. Il progetto di accrescimento, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia è rivolto a quattro adulti con disabilità grave e finalizzato al poter realizzare, con la gradualità necessaria ai beneficiari e ai loro familiari, un’esperienza di co-housing.
L’Ippogrifo società coop sociale (“Drive-AUT”) promuove invece l’inserimento lavorativo di persone con disabilità, in particolare con disturbo dello spettro autistico, all’interno di un contesto più ampio di animazione territoriale in rete, in particolare nel Distretto di Ponente. L’idea è realizzare un food truck in occasione di eventi, attività e manifestazioni che permettano ai ragazzi di confrontarsi con la comunità, favorendo una maggiore autonomia occupazionale e relazionale.
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