La Fondazione Fare Cinema presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Paola Pedrazzini è lieta di annunciare che “Passatempo”, il cortometraggio diretto da Gianni Amelio e realizzato nell’ambito del progetto di alta formazione cinematografica “Fare Cinema” 2018, è stato scelto come evento speciale fuori concorso per aprire la quarta edizione di Sic@Sic – Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica alla 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2019).
“Passatempo” è il frutto dell’edizione 2018 del progetto “Fare Cinema”, storico corso di alta formazione in regia cinematografica parallelo e contestuale al Bobbio Film Festival (Bobbio, PC), rassegna cinematografica estiva diretta da Marco Bellocchio.
Ad ogni edizione, infatti, il corso viene finalizzato alla realizzazione di un cortometraggio, che lo scorso anno si è avvalso infatti della prestigiosa direzione di Gianni Amelio, fornendo ai corsisti non solo la straordinaria occasione di seguire e partecipare direttamente alla preparazione e alle riprese di un film, acquisendo conoscenze e competenze cinematografiche “sul campo”, ma di sbarcare su scenari prestigiosi ed internazionali come quello offerto dalla Mostra di Venezia.
Bobbio Film Festival e Fare Cinema 2018 sono stati diretti artisticamente da Fondazione Fare Cinema, presieduta proprio dallo stesso Bellocchio e centro di alta formazione cinematografica che offre corsi di regia, sceneggiatura e produzione, progettati e costruiti coinvolgendo registi, sceneggiatori, autori e professionisti del settore, tutti di altissimo profilo artistico.
Realizzato in collaborazione con il Comune di Bobbio e con il sostegno di Ministero, Regione Emilia Romagna, Provincia di Piacenza,Fondazione di Piacenza e Vigevano e Camera di Commercio di Piacenza, il progetto ventennale “Fare Cinema” è fiore all’occhiello dell’Alta Formazione Cinematografica della Fondazione Fare Cinema.
Paola Pedrazzini, direttrice di Fondazione Fare Cinema, così commenta: “E’ un onore e un grande piacere vedere premiato il nostro lavoro: il mio grazie va in particolare al Maestro Gianni Amelio e alla generosità con cui ha lavorato a questo progetto. Sono felice della sinergia con una realtà viva e interessante come la Settimana Internazionale della Critica di Venezia curata con passione e competenza da Giona Nazzaro”.
La Fondazione “Fare Cinema” nasce nel 2017 a Roma, punto di arrivo del percorso iniziato a Bobbio nel 1995 da Marco Bellocchio, che decise di dare vita al progetto di formazione “FareCinema/incontro con gli autori”, laboratorio per insegnare il mestiere della regia cinematografica ai giovani. Fondazione Fare Cinema, che vede tra i soci fondatori l’Istituto Luce e l’Associazione Marco Bellocchio, è il centro di alta formazione cinematografica che offre ogni anno corsi (regia, sceneggiatura, produzione…) progettati e costruiti coinvolgendo, nella direzione didattica e nella docenza, registi, sceneggiatori, autori e professionisti del settore, di altissimo profilo artistico.
L’eccellenza dei docenti, l’originalità dei percorsi didattici che prevedono perlopiù un esito artistico, la sinergia tra teoria e pratica caratterizzano la proposta formativa della Fondazione “Fare Cinema”. La Fondazione – presieduta da Marco Bellocchio e diretta da Paola Pedrazzini – vede tra i suoi consiglieri Maite Carpio Bulgari, in rappresentanza dell’Istituto Luce.
di Gianni Amelio. Italia, 2019. Col., 16’
Sceneggiatura: Gianni Amelio. Fotografia: Luan Amelio UJkaj. Montaggio: Simona Paggi. Suono: Alessandro Zanon. Scenografia: Giancarlo Basili. Costumi: Maurizio Millenotti. Interpreti: Renato Carpentieri, Daouda Sissoko. Produzione: Massimo Di Rocco, Luigi Napoleone – Bartlebyfilm srl; Simone Gattoni – The Film Club srl con Rai Cinema
In collaborazione con Paola Pedrazzini, Piergiorgio Bellocchio- Fondazione Fare Cinema con il contributo di MIBAC, con il sostegno di Emilia-Romagna Film Commission e Regione Lazio- Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo
Un professore in pensione è seduto al tavolino di un bar all’aperto, in una bella giornata di sole. La cameriera a un certo punto gli porta la colazione. Subito dopo arriva un ragazzo, e il professore lo invita a sedersi, lo aspettava. Il ragazzo ha la pelle scura, viene dal Mali. È ben vestito, sereno, pronto anche lui al “gioco” che il professore deve condurre. Si tratta di una gara di enigmistica, dove si vince compilando per intero un cruciverba. Ma c’è una variante che rende la prova impossibile: indovinare le soluzioni prima ancora che venga posto il quesito. E tuttavia il ragazzo arriva alla fine. O quasi…
Gianni Amelio (1945) assistente di Vittorio De Seta, ha esordito come regista negli anni 70 con alcuni film per la televisione (La fine del gioco, La città del sole, La morte al lavoro, Il piccolo Archimede). Al cinema debutta con Colpire al cuore (1982), che segna la sua prima partecipazione in concorso alla Mostra di Venezia.
I film successivi, I ragazzi di via Panisperna (1988), Porte aperte (1990), Il ladro di bambini (1992), mettono in luce una particolare attenzione alla Storia, ai temi del lavoro, e al rapporto tra le generazioni, che sarà quasi una costante nella sua attività a venire. Nel 1994 dirige Lamerica, interamente ambientato nell’Albania post‐comunista, in cui conferma uno stile di forte impatto realistico, ma aperto a una visione epica, con influenze sapientemente assorbite dal cinema italiano classico.
Con il successivo Così ridevano (1998) intreccia esperienza pubblica e memoria personale rappresentando l’emigrazione interna dal sud al nord dell’Italia negli anni 50. Il film vince il Leone d’oro alla Mostra di Venezia dello stesso anno.
Nel 2004 Amelio dirige Le chiavi di casa, storia del rapporto tra un giovane padre e un figlio disabile, girato interamente a Berlino. In seguito, realizza La stella che non c’è (2006), storia di un operaio italiano che va da Shanghai in Mongolia cercando un pezzo della “sua” fabbrica comprata dai cinesi. Nel 2010 Amelio affronta in Algeria la memoria dell’infanzia di Albert Camus, come il grande scrittore l’aveva narrata nel suo libro incompiuto Il primo uomo. Il film vince dunque il premio dei critici al Festival di Toronto.
Del 2013 è L’intrepido, ancora in concorso a Venezia, del 2017 La tenerezza e il cortometraggio Casa d’altri. Amelio ha diretto per quattro anni il Torino Film Festival, e scritto libri come Il vizio del cinema, Un film che si chiama desiderio, L’ora di regia. Ha scritto due romanzi Politeama, Mondadori, 2016 e Padre quotidiano, Mondadori, 2018. È l’unico regista italiano vincitore per tre volte del premio EFA, altrimenti detto Felix. Attualmente insegna al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
La Settimana Internazionale della Critica è una sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI). Il tutto infatti nell’ambito della 76esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia (28 agosto – 7 settembre 2019) e composta da una selezione di sette opere prime in concorso e due eventi speciali, tutti presentati in anteprima mondiale. La selezione è curata dal Delegato Generale della SIC Giona A. Nazzaro, docente dunque del seminario residenziale di critica cinematografica del Bobbio Film Festival, con i membri della commissione di selezione Paola Casella, Simone Emiliani, Beatrice Fiorentino e Roberto Manassero.
La quarta edizione di SIC@SIC (Short Italian Cinema @ Settimana Internazionale della Critica) propone una selezione competitiva di sette cortometraggi di autori italiani non ancora approdati al lungometraggio, e due eventi speciali fuori concorso, tutti presentati in prima mondiale. I cortometraggi vengono programmati all’interno della 34. Settimana Internazionale della Critica.
La selezione è infatti curata dal Delegato Generale Giona A. Nazzaro con i membri della commissione di selezione Paola Casella, Simone Emiliani, Beatrice Fiorentino e Roberto Manassero. Il programma nasce dunque dalla sinergia fra il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI) e Istituto Luce-Cinecittà, ed è una delle iniziative per il supporto allo sviluppo del nuovo cinema italiano e per la promozione dei giovani autori.
Capitanati da un cortista d’eccezione, Gianni Amelio, arriveranno dunque alla Sic i sette corti italiani del progetto che da quattro anni lega Istituto Luce-Cinecittà alla Settimana della Critica, cui si deve la selezione completa.
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