Follia in strada a Bettola, prende a bastonate la auto in transito. Un uomo di circa 30 anni si trovava in un locale del capoluogo della Valnure. A un certo punto, ubriaco e armato di un bastone, si è gettato in mezzo alla Provinciale. In quel momento stava transitando una donna che, vedendosi di fronte l’uomo, ha frenato di colpo. Di tutta risposta il soggetto ha iniziato a prendere a bastonate la vettura. La conducente, appena ha potuto, si è defilata e si è allontanata con l’auto. Stessa sorte è accaduta a un altro autista.
Alcuni passanti e il conducente di un furgone, notando la scena, hanno cercato di bloccare l’individuo. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri che hanno arrestato l’uomo ponendo fine alla sua follia.
L’uomo era già finito alla ribalta delle cronache per aver aggredito un richiedente asilo sempre a Bettola, episodio per cui sta attualmente affrontando un processo.
Lega: “Quell’uomo era pericoloso, ma era stato scarcerato più volte”
«Ringraziamo i carabinieri, e il camionista che ha dato, con molto sangue freddo, un aiuto importante. Grazie a loro, infatti, è stata fermata una persona che aveva messo a rischio l’incolumità di tanti cittadini di Bettola. Condividiamo il provvedimento del giudice che ha disposto la custodia cautelare in carcere, perché solo in questo modo una comunità viene tutelata. Le forze dell’ordine hanno più volte fermato questo individuo e dopo pochi mesi lo ritrovano per strada, a creare scompiglio e ogni volta devono rischiare la loro incolumità per fermarlo».
I parlamentari della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani, commentano così la folle notte a Bettola che ha visto, ancora una volta, protagonista un 28enne che ha diversi precedenti penali e ha in corso un processo in cui gli è contestata l’aggravante razziale.
«Ora – continuano Murelli e Pisani – ci attendiamo che la Giustizia concluda al più presto il proprio lavoro e non faccia sconti a chi rappresenta un pericolo per i cittadini. Quell’uomo, che già in diverse occasioni ha dimostrato la propria aggressività, sia messo in condizione di non nuocere e sia sottoposto a una terapia. In precedenza era stato scarcerato, nonostante i suoi precedenti, e questo merita una riflessione sui meccanismi che fanno tornare in libertà persone del genere. Dobbiamo aspettarci una disgrazia più grande prima di essere tutelati? La violenza e il razzismo non devono avere alcuno spazio nelle nostre comunità».
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