Fol in Fest, tempo di bilanci: “Investire sulla montagna, culla di tesori da tutelare e valorizzare”

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Il paesaggio, l’arte, la cultura, la buona azienda: sono queste alcune delle risorse che possono rendere la montagna un territorio da esplorare non solo a livello turistico, ma come luogo dove vivere e fare impresa. E’ questo il messaggio che si alza forte e chiaro dalla seconda edizione del Fol in Fest, la rassegna itinerante promossa dai Comuni più “alti” della nostra montagna – Alta Val Tidone, Morfasso, Ottone e Ferriere – negli ultimi giorni di agosto.

Realizzata con il patrocinio di Regione Emilia-Romagna, Provincia di Piacenza e il supporto di Banca di Piacenza e Allied, con la direzione artistica di Paolo Verri insieme a Cecilia Bergamaschi, il coordinamento di Massimo Polledri e il supporto organizzativo dell’Associazione Novecento, il festival si è sviluppato in quattro giorni riuscendo a fornire messaggi ed esempi chiari di cosa la montagna può offrire e chiedendo, a voce alta, la necessità di investire concretamente su di essa, superando le oggettive criticità che vive – dalla carenza di servizi e infrastrutture – per fare in modo che diventi appetibile come luogo di vita e di impresa.

A bocce ferme è tempo di bilanci per gli organizzatori della rassegna che già pensano alla prossima edizione: “Abbiamo parlato di politiche per la montagna con gli amministratori e studiosi come il Prof. Lupatelli – ha ricordato Paolo Verri – oltre che di impresa con Valter Alberici di Allied, di welfare aziendale con l’on. Tommaso Foti e l’imprenditore Fabrizio Bertola. Abbiamo camminato lungo territori belli e inesplorati con Davide Longo, vissuto momenti di cultura e arte con Vittorio Sgarbi e Maurizio Cammi e gustato l’emozionante musica di John Greaves e Annie Barbazza e di Giorgio Fico Piazza della PFM.

In ognuno di questi appuntamenti abbiamo avuto conferma di come attraverso l’investimento nelle eccellenze di questo territorio è possibile tutelarlo e valorizzarlo e renderlo sempre più vivo. Oggi più che mai le valli tornano ad essere spazio in cui progettare il futuro, in cui incontrare i protagonisti del presente, in cui ritessere le trame di un passato ricco di eredità. In questi giorni ne abbiamo avuto ampia e concreta dimostrazione e pensiamo di essere sulla strada giusta per rendere questi territori protagonisti del futuro”.

Parole e sensazioni confermate anche da Massimo Polledri, che ha già dato appuntamento non solo all’incontro con Domenico Quirico per il prossimo 15 ottobre a Ferriere, quando si recupererà l’evento annullato per il cattivo tempo, ma alla prossima edizione della rassegna: “Abbiamo vissuto in questi 4 giorni veri e propri gioielli unici – ha detto – Basta pensare alla conferenza di Vittorio Sgarbi, all’anteprima internazionale del concerto di John Greaves ed Annie Barbazza che hanno scelto Ottone per far partire il proprio tour, l’entusiasmante esibizione di Maurizio Cammi che ha reinterpretato in musica l’immortale opera di Italo Calvino, il sentiero dei nidi di ragno, uno struggente racconto sulla resistenza.

La montagna ha un patrimonio dato dalle tradizioni, dalla maggior resistenza alla fatica e alle difficoltà , da un tessuto sociale più coeso e solidale rispetto ad altri territori. Per questo può eccellere, basta puntare sulla nicchia di alta qualità. Ci sono le idee e la forza e gli esempi da seguire. Nel nostro piccolo abbiamo puntato sulla cultura di eccellenza e punteremo sulla scuola”.

Un orgoglio espresso direttamente dagli amministratori di questi territori, che pur non nascondendo le criticità che giornalmente devono vivere, conoscono il tesoro che custodiscono. Sia i sindaci Franco Albertini, Paolo Calestani, Carlotta Oppizzi e il vice Lucia Girometta, ma ugualmente il consigliere regionale Luigi Molinari, hanno richiamato tutti a non considerare la montagna solo “un buen ritiro” estivo, ma un luogo da vivere tutto l’anno, in cui insediarsi e fare impresa. Per fare questo occorre crederci con investimenti concreti e risposte immediate ai bisogni della gente.

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