Oggi è il giorno riservato al ricordo della tragedia delle foibe. “La legge 92 del 30 marzo 2004 ha istituito la Giornata del Ricordo. Ma ha anche simbolicamente aperto uno squarcio nel muro di assordante silenzio che per decenni ha avvolto una tragica ferita della storia patria”. Così il sindaco Patrizia Barbieri in occasione delle celebrazioni del 10 febbraio.
Barbieri ha ricordato l’articolo 1 della legge in questione: “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo”. Al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.”
“Conservare e rinnovare la memoria”. E’ questo il tema non banale in una tragedia nella quale si è unita alla violenza dell’uomo, che ha provocato il sacrificio di migliaia di vite umane, l’assurda condanna al silenzio e in certi casi anche al revisionismo, che non hanno fatto altro che rendere questa ferita più profonda e l’umiliazione per chi l’ha voluta dimenticare ancora più grande”.
“Dopo l’8 settembre 1943, la popolazione italiana di Venezia Giulia, Istria e Dalmazia subì una vera e propria pulizia etnica perpetrata dai partigiani di Tito. Gettarono migliaia di compatrioti in cavità carsiche conosciute con il termine di foibe: anziani, bambini, donne e uomini. Ancora vivi. Legati insieme l’un l’altro con fil di ferro. Portati sull’orlo venivano fatti precipitare in questi abissi. Inghiottiti da queste ferite del terreno per una condotta frutto della barbarie umana”.
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