Lunedì 5 febbraio 2024 alle ore 17:00 inaugurazione della Mostra “FOGLIO VOLANTE e l’arte del ’68 a Piacenza”, organizzata dal Laboratorio Popolare della Cultura e dell’Arte di Piacenza, curata da Giovanni Crotti con la consulenza artistica di Adriano Corsi e Alberto Esse. La mostra ospitata presso i locali della Biblioteca Passerini – Landi. sarà visibile fino a Sabato 17 febbraio ed osserverà gli orari di apertura della Biblioteca. Sono previste visite organizzate in particolare rivolte alle scuole.
Ne quadro dell’evento giovedi’ 8 febbraio alle ore 17,30 si terrà la presentazione del Libro “Art-Non-Art. Gli anni intorno al ’68 a Piacenza” di Alessandra Acocella, Cristina Casero, e Jennifer Malvezzi.
“La mostra “FOGLIO VOLANTE e l’Arte del ‘68 a Piacenza”, a testimonianza di uno degli snodi storici fondamentali dell’Arte Contemporanea a Piacenza, con rilevanza anche nazionale e internazionale intende documentare visivamente un periodo di particolare significato per l’Arte Contemporanea di Piacenza e non solo. Si tratta di una mostra anche con diversi aspetti attuali. La mostra, in sinergia con il luogo di esposizione, una biblioteca, avrà come esclusivo elemento espositivo materiali tutti di carta: manifesti, multipli, documenti, foto giornali ecc. ed anche opere dei principali protagonisti di quel periodo realizzate con lo stesso materiale”
Questa mostra, che mi fa piacere curare per il Laboratorio Popolare della Cultura e dell’Arte di Piacenza, in collaborazione con Adriano Corsi ed Alberto Esse, nasce da un’esigenza ben precisa: puntualizzare e focalizzare la vivacità culturale ed espressiva di una città demograficamente modesta, che, in un periodo anche esteso (dal 1965 agli inizi degli anni ’70), è stata uno dei punti focali dell’arte d’avanguardia italiana.
Tutto ciò è potuto accadere perché sono la visione e l’orizzonte che ci si dà a rendere grande un luogo più che le sue reali dimensioni. E visione ne avevano tantissima questi ‘ragazzi’ dell’arte che hanno imperversato con la forza di uno sguardo collettivo dissenziente, dissacrante e – appunto – visionario.
Questa mostra non è un’operazione nostalgica: è per noi la giusta collocazione storica e culturale di un periodo, le cui scia ed eredità sono ancora presenti in questo territorio. La mostra ha un carattere filologico che, attraverso l’esposizione in un luogo – la Biblioteca comunale – deputato ad ospitare sapienza su carta, mostra ai visitatori tantissimo materiale, rigorosamente in forma cartacea, che sintetizza bene una forte pulsione sociale e artistica, che invita a una promenade sperimentale e ‘rivoluzionaria’ che ha segnato la storia dell’arte di quegli anni e che mantiene una forte attualità nel dibattito sull’arte contemporanea odierno.
Centrale in questa mostra è la parte dedicata al passaggio che è anche titolo dell’evento: Foglio Volante. Foglio Volante è un’esperienza artistica (Gruppo di Azione Estetica lo definiscono gli artivisti fondatori) che nasce a Piacenza e che coniuga appunto arte sperimentale e attivismo in un’unica prassi. Foglio Volante nasce per rivendicare un nuovo modo di fare arte che si poggia sul rifiuto dei tradizionali circuiti culturali per affermare “un’arte povera” (fatta di materiali poveri e quotidiani) in netta opposizione alle logiche di mercato predominanti.
L’esperienza di Foglio Volante (1968/1969), che si colloca nell’alveo del fenomeno della neoavanguardia italiana ed internazionale, da una lato ha recepito, evolvendola, la ricerca degli anni precedenti (Gruppo A, Piacenza ‘67, Centro di Documentazione Visiva, Parole sui muri, Oltre l’Avanguardia) e dall’altro ha fornito materiale utile al lavoro artistico degli anni successivi fino agli albori degli anni ’70 ( Arte Contemporanea in Emilia, Festival della Non Art, L.P.C.A, G.A.D.C.A, ecc..)
Accanto alla documentazione, rigorosamente preparata in modo sistematico e critico, il visitatore ha anche l’opportunità di avere un saggio – sempre su carta – della creatività di quel periodo, attraverso un necessariamente sintetico viaggio dentro le opere di cinque dei protagonisti dell’epoca, ovvero, Roberto Comini, Alberto Esse, Luigi Gorra, William Xerra e Ugo Locatelli. In quest’ottica, l’invito che faccio, è quello di soffermarsi tanto davanti al pannello che riproduce la mappa cronologica ‘lussureggiante’ di nomi e identità artistiche.
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