La morte di Nicoletta Palladini ha suscitato cordoglio e rabbia allo stesso modo, come accade per ogni vita spezzata sul posto di lavoro. Nicoletta sarebbe rimasta schiacciata tra due macchinari, ancora da chiarire la dinamica precisa di quanto accaduto. Questo pomeriggio i sindacati si sono ritrovati di fronte alla Vetreria di Borgonovo dove si è consumata la tragedia. Una giornata di presidio davanti ai cancelli della ditta e una giornata di sciopero per chiedere che drammi come questo non accadano più.
Nicoletta, 50 anni, era un’operaia esperta, anzi, specializzata: lavorava alla nella Vetreria dal 1996. Abitava insieme al marito e ai due figli proprio a Borgonovo. Il figlio maggiore è medico, mentre il più giovane frequenta il primo anno di università. Insieme ai fratelli si prendeva cura della madre invalida. Secondo quanto raccontato dai colleghi, Nicoletta avrebbe recentemente seguito un corso d’aggiornamento proprio incentrato sull’utilizzo del macchinario che l’avrebbe uccisa. Un macchinario nuovo, forse, d’altra parte l’azienda si era rinnovata parecchio nell’ultimo periodo e pare abbia investito molto sull’aspetto tecnologico. Resta da capire però cosa sia accaduto.
Nel frattempo la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e sul corpo di Nicoletta sarà eseguita l’autopsia.
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