Con due furgoni in Polonia per portare materiale ai rifugiati ucraini. L’iniziativa è della comunità ucraina di Castel San Giovanni che ha compiuto un primo viaggio sul confine con due obiettivi: portare aiuti a chi si trova in difficoltà dopo aver lasciato la patria, e accompagnare in Italia chi vuole raggiungere un familiare o un conoscente. Lo racconta Yuri, appena tornato dalla Polonia.
“Uno scenario incredibile, la gente scappa e la Russia sta bombardando di tutto, scuole comprese. Fa molto male vedere con i propri occhi cosa sta accadendo, servono medicine e tanto altro. Io cerco di fare quello che posso, farò altri viaggi. Devo ringraziare il sindaco Lucia Fontana e tutti i piacentini che stanno dimostrando di avere un grande cuore. Contestualmente portiamo in Italia persone che vogliono raggiungere l’Italia, in particolare coloro che hanno già una destinazione da raggiungere, familiari o conoscenti”.
“Io ho mia sorella, mio fratello e mia madre in Ucraina. Ogni mattina la mia giornata inizia con una telefonata e la prima domanda è sempre la stessa: siete ancora vivi? Perché durante la notte proseguono i bombardamenti e la paura è tanta. Dormo male, lavorare è impossibile perché non riesco a concentrarmi: per questo motivo adesso mi sto dedicando ad aiutare i miei connazionali. Sul confine con la Polonia le persone hanno paura, in particolare le donne sono affrante perché hanno dovuto lasciare i propri uomini in patria. Molte delle persone che fuggono sono senza valigie, fuggono senza nulla e non hanno una casa in cui tornare perché magari è stata distrutta”.
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