
Dalla sera e per tutta la notte di martedì 18 Marzo, i principali impianti idraulici lungo la Penisola sono stati illuminati di tricolore: ad attuare l’iniziativa l’ANBI, attraverso l’azione locale dei Consorzi di bonifica ed irrigazione. A Piacenza, l’impianto idrovoro illuminato è stato quello della Finarda (facciata di valle) ubicato nell’omonima via della città.
Il ruolo fondamentale dei Consorzi di Bonifica
“I nostri tricolori si sono accesi in ideale prosecuzione con la Festa dell’Unità Nazionale, una ricorrenza, che celebra il nostro Stato, nella cui storia ed attualità i lavoratori e le lavoratrici dei Consorzi di bonifica hanno svolto e continuano ad avere una funzione fondamentale, ma spesso misconosciuta, nella tutela delle condizioni di vita e sviluppo di un territorio” dichiara Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).
“Con questo gesto abbiamo voluto rilanciare ancora una volta come la gestione delle risorse idriche debba essere una questione nazionale e come le opere idrauliche siano un patrimonio dell’intero Paese” precisa Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue.
Le sfide continue
I consorzi di bonifica rispondono alle sfide che piogge intense, alternate a periodi siccitosi, ci impongono e lo fanno mettendo in campo tecnici e operai specializzati. Personale che gestisce e provvede alla manutenzione di canali, impianti idrovori, casse di espansione e dighe e che supporta i progettisti nella realizzazione di quelle nuove opere che sono ritenute strategiche e che hanno trovato finanziamento da Unione Europea, ministeri e Regione Emilia Romagna.
“L’economia della manutenzione, il perseguimento dell’innovazione tecnologica e la progettazione di nuove opere sono alla base di quanto portiamo avanti a beneficio non solo del settore agroalimentare ma di tutto il territorio, dei suoi cittadini e delle sue imprese. Senza ideologismi e mettendo l’uomo al centro, puntiamo a rendere il territorio più resiliente” chiosa Luigi Bisi Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza
L’impianto della Finarda
L’impianto idrovoro della Finarda (gestito dal Consorzio di Bonifica di Piacenza), a cento anni dalla sua entrata in funzione, continua ad essere centrale e strategico per la protezione di Piacenza città. Esso è posto lungo il fiume Po a Piacenza, è stato costruito alla fine degli anni ’30, nel programma dei lavori per la costruzione delle opere pubbliche di bonifica Urbana e Suburbana di Piacenza con il quale da un lato è stato possibile risolvere i problemi idraulici ed igienici di Piacenza e delle aree agricole della bassa pianura e, dall’altro, sono state create le pre-condizioni necessarie allo sviluppo e all’ampliamento della città e del territorio avvenute a partire dal secondo dopoguerra. L’impianto viene utilizzato sia durante i periodi di piena del Po sia per smaltire le portate dei canali quando gli scarichi a gravita si dimostrano insufficienti.
Nella zona urbana di Piacenza le acque giungono all’impianto idrovoro della Finarda, lungo il Po, (l’impianto può sollevare fino a ventiquattro metri cubi al secondo di acqua) tramite i canali Settentrionale e Rifiuto, mentre nella zona suburbana (località Mortizza) le acque confluiscono all’Impianto Idrovoro Armalunga, in grado di sollevare fino a diciotto metri cubi al secondo d’acqua.
Entrambi gli impianti, mediante sollevamento meccanico, immettono l’acqua in eccesso nel fiume Po. In caso di piogge intense Piacenza viene difesa anche dalla cassa di espansione Riello (quartiere Farnesiana) che può contenere circa 98.000 metri cubi d’acqua. Infine i canali Diversivi di Ovest e di Est (che perimetrano Piacenza) raccolgono l’acqua piovana proveniente dalle colline che altrimenti allagherebbe la città.
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