A Palazzo Mercanti si cerca di comprendere cosa non abbia funzionato in tema di fideiussione falsa. Ieri si è riunita la commissione 5, presieduta da Massimo Trespidi. Commissione dedicata alla “Prevenzione e contrasto delle mafie e della corruzione, promozione della cultura della legalità”.
Durante la seduta si sono confrontati Luca Canessa, segretario e direttore generale del Comune di Piacenza, ed Elena Vezzulli, dirigente dell’Avvocatura del Comune di Piacenza.
“Abbiamo controllato la posizione di Abarca Seguros ed è risultata una compagnia affidabile, andando oltre il mio compito ho cercato persino di contattare il broker”, ha detto Canessa.
La spiegazione di Canessa
La mia preoccupazione, in quella fase soprattutto, era che Abarca Seguros esistesse, che non fosse fondamentalmente una compagnia farlocca e in secondo luogo preferibilmente che non fosse bulgara. Quindi la mia preoccupazione si basava soprattutto su questo, quindi erano un po’ queste le domande che io facevo al RUP. Poi, andando sicuramente oltre il mio ruolo e le mie competenze, chiesi il numero di telefono del broker. Naturalmente io in sostanza non lo conoscevo, non avevo cognizione di quello che poi ho potuto leggere nell’organigramma e quindi chiesi questo numero. Mi fu dato questo numero e chiamai il nostro broker e chiesi se Abarca Seguros fosse affidabile e se la polizza fosse corretta. E ricordo che il broker appunto mi disse: “Guardi seppure è evidente che tutti noi avremmo preferito una polizza Generali, però Abarca Seguros è una compagnia esistente, è iscritta all’Ivass, non ci sono segnalazioni da parte di Ivass e non risulta iscritta nella black list delle compagnie assicurative”.
Elena Vezzulli ha ripercorso gli elementi che hanno contribuito alla nascita dei dubbi.
La spiegazione di Vezzulli
Le criticità che io avevo rilevato erano essenzialmente due. Innanzitutto la parte iniziale della polizza e quella successiva non coincidevano. La seconda era la firma, uesto scarabocchio illeggibile e non riconducibile al responsabile legale della Piacenza Parcheggi o della GPS e quindi che un domani, in un contenzioso, potevano benissimo disconoscere. E la terza cosa è il fatto che questo studio Orlandi che doveva essere il referente in Italia di questa Abarca Seguros era un link vuoto. Per cui questi tre elementi, soprattutto gli ultimi due, a noi ponevano dei dubbi. Però come torna a dire, avevamo poco tempo per fare queste verifiche perché c’era il problema della scadenza del termine”.
Il prossimo 31 maggio, intanto, sarà audito lo stesso Filippo Lodetti Alliata, manager di Piacenza Parcheggi.
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