Un’iniziativa inedita per le modalità innovative con cui l’Università Cattolica ha scelto di raccontare i 57 corsi di laurea magistrale dei suoi cinque campus. Il primo #FestivalUnicatt, l’Open Week – dedicata all’orientamento e online dal 14 al 21 aprile su tutti i canali social dell’Ateneo – ha centrato il suo obiettivo registrando in soli sei giorni cifre record: 507.156 persone raggiunte per un totale di 117.738 spettatori nelle 24 ore di dirette, con oltre 90 ospiti sul grande palco virtuale.
La manifestazione è stata sostenuta a livello nazionale e locale da un’intensa campagna pubblicitaria sia sui principali quotidiani cartacei e digitali per un totale di 40 uscite, sia su social media e piattaforme di mobile advertising, generando più di un milione e mezzo di visualizzazioni e oltre cinquantamila click alla pagina dell’evento.
Sei giornate di presentazioni, proiezioni di video e dibattiti virtuali che hanno impegnato tutta la comunità universitaria, a partire dal rettore Franco Anelli e dal pro rettore vicario Antonella Sciarrone Alibrandi, dai presidi e dai docenti che, insieme con i responsabili dell’orientamento e dell’offerta formativa, studenti e alumni, hanno contribuito a rappresentare i valori dell’Ateneo: persona al centro, interdisciplinarità, internazionalizzazione.
Il festival
A dare il via al #FestivalUnicatt il prorettore Antonella Sciarrone Alibrandi con una video-intervista in cui ha descritto la visione larga, il tratto interdisciplinare e la connotazione internazionale dell’Università Cattolica, ricordando l’importanza di scegliere un corso di studi in base alle proprie inclinazioni e passioni. Ogni giornata è stata allietata dal buongiorno della studentessa Vittoria: a lei il compito di esporre il programma. Con Vittoria altri 11 studenti, iscritti alle magistrali, intervenendo nelle presentazioni e nei dibattiti virtuali, hanno testimoniato la loro esperienza nei chiostri di largo Gemelli e parlato delle future prospettive lavorative.
Spazio agli studenti ma soprattutto ai presidi che nella sei giorni del #FestivalUnicatt si sono alternati sul palco digitale per presentare i 57 corsi di laurea magistrale delle 11 facoltà dell’Università Cattolica.
Il FestivalUnicatt si è contraddistinto soprattutto per la sua capacità di generare dibattito e una riflessione a 360 gradi sul “tempo che verrà” dopo questo passaggio epocale che ha rivoluzionato le nostre vite. Questo grazie alla proiezione in anteprima, durante il tradizionale coffee break, di otto video sul tema ‘The Day After Covid-19’, con protagonisti i docenti dell’università Fausto Colombo, Ivana Pais, Ciro De Florio, Patrizia Catellani, Alice Cati, Alessandro Sbuelz, Massimo Scaglioni, Paolo Gomarasca,impegnati in “un’ipotetica intervista dal futuro” a immaginare i possibili scenari che ci attendono dopo questa emergenza sanitaria, la lezione appresa e come metterla in pratica.
Il compito di entrare nel “cuore della realtà” che stiamo vivendo è stato affidato ai live talk: sei dibattiti a distanza che hanno offerto l’opportunità di analizzare a tutto tondo tematiche di attualità sulla base dei contenuti disciplinari delle 11 facoltà. Appuntamenti culturali che ancora una volta hanno messo in risalto, anche a partire dai contributi dei suoi relatori – professori dell’Università Cattolica, professionisti alumni dell’Ateneo e testimonianze di studenti – quella valenza multidisciplinare da sempre inscritta nel Dna dell’Ateneo. Fra le tematiche approfondite: Il mistero degli algoritmi nel cuore della realtà: perché e a che cosa servono, Il nuovo sviluppo e la sostenibilità nel cuore della realtà, La nuova casa comune nel cuore della realtà, I nuovi soggetti nel cuore della realtà, I nuovi mondi nel cuore della realtà. A chiudere il ciclo di dibattiti il WebinCatt: Ripartire con l’Europa, promosso dalla community Alumni dell’Università Cattolica.
I diari delle sei giornate
Algoritmi e big data strumenti-chiave per entrare nel cuore della realtà ma anche per trovare lavoro: è il messaggio emerso martedì 14 aprile, prima giornata di Open Week, con la presentazione dei corsi di Scienze bancarie, finanziarie e assicurative e di Scienze matematiche, fisiche e naturali, del campus Brescia, rispettivamente raccontati dai presidi Elena Beccalli e Maurizio Paolini. Due facoltà orientate ad andare incontro alle esigenze del mondo professionale come dimostra la loro partnership per la promozione del nuovo corso magistrale in Applied Data Science for Banking and Finance. Dialogo, quello del campus bresciano con la sede di Milano sempre più rafforzato, come hanno rimarcato i presidi durante le presentazioni dei corsi magistrali di Lettere e Filosofia, Scienze politiche e sociali, Scienze della formazione e Psicologia presenti a Brescia.
L’Italia che non si ferma in scena mercoledì 15 aprile, giornata dedicata a Economia e Giurisprudenza e a Scienze agrarie, alimentari e ambientali, le due facoltà del campus di Piacenza e Cremona che puntano su sostenibilità e agrifood. Perfetto testimonial di questo binomio l’alumno Nicola Bertinelli presidente Consorzio Parmigiano Reggiano secondo cui «essere sostenibili significa essere custodi dell’equilibrio e del benessere di tutti». Ne è convinta anche la preside Annamaria Fellegara che ha descritto le lauree magistrali di Economia e Giurisprudenza partendo dall’attenzione allo studente. E se nutrire il mondo è da sempre l’obiettivo della ricerca di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, l’internazionalizzazione della sua proposta formativa diventa uno strumento per parlare al mercato globale. Un esempio è la nuova laurea magistrale in Food processing: innovation and tradition, spiegata dal preside Marco Trevisan.
Interdisciplinarità e integrazione dei saperi il binomio che ha dominato giovedì 16 aprile con le presentazioni di Economia e di Lettere e Filosofia nel racconto dei presidi Domenico Bodega e Angelo Bianchi che, nei rispettivi interventi, hanno messo in evidenza le caratteristiche delle due facoltà. Internazionalizzazione, innovazione della didattica, focalizzazione sulla ricerca, stretta relazione con il mondo del lavoro: sono le traiettorie lungo le quali si muove la strategia di Economia che ha l’obiettivo di trasferire competenze e capacità di leggere contenuti complessi. Dinamismo e flessibilità di pensiero gli elementi su cui fa leva Lettere e filosofia che, con la pluralità dei corsi di studio, trova il suo momento essenziale nella necessità di diffondere il patrimonio culturale, vale a dire la storia dell’uomo, di cui sin dalla nascita è custode.
Flessibilità e capacità di adattamento per una professione al plurale sono state le parole chiave di venerdì 17 aprile con Scienze della formazione e Psicologia. Luigi Pati ha riassunto l’idea e le proposte che animano i corsi di laurea magistrale presenti sulle tre sedi di Milano, Brescia e Piacenza dell’Ateneo: si va dai classici corsi in pedagogia e filosofia, a quelli dedicati alla disabilità e alle scienze motorie per arrivare a quelli di più recente attivazione su formazione delle risorse umane, media education e servizi ai minori. Alessandro Antonietti, da parte sua, ha messo in chiaro la necessità di formare figure professionali guardando a quale tipo di psicologo richiede il mondo esterno. Capacità di adattamento, ripensamento dei modelli organizzativi, intenzionalità nella relazione e nel raggiungimento degli obiettivi, flessibilità spazio-temporale, flip learning: questi i vocaboli della facoltà e con cui sarà importante familiarizzare dopo questa fase di emergenza sanitaria.
Protagoniste, lunedì 20 aprile, sono state Scienze politiche e sociali e Scienze linguistiche e letterature straniere. La prima una facoltà, ha detto il preside Guido Merzoni, che ha al centro la formazione integrale della persona, valori quali bene comune, dignità della persona, solidarietà e sussidiarietà. Una facoltà con un’identità culturale ben precisa, che propone un sapere interpretativo aperto alle sfide del mondo contemporaneo. Spazio a Scienze linguistiche e letterature straniere nella seconda presentazione che ha avuto come protagonista il preside Giovanni Gobber, che ha illustrato i tre corsi di laurea, soffermandosi in particolare sul nuovo indirizzo in The art of industry of narration: from literature to cinema and tv, che mira a formare specialisti nella redazione di sceneggiature per la televisione e per il cinema.
Martedì 21 aprile in primo piano la relazione virtuosa tra formazione, ricerca e assistenza che da sempre contraddistingue i programmi e le attività della facoltà di Medicina e chirurgia, del campus romano. A presentarli il professor Claudio Grassi, ordinario di Fisiologia e vice preside della facoltà di Medicina e chirurgia nel talk in diretta live, cui ha partecipato anche Lorenzo Cecchi, direttore della sede di Roma, per illustrare le attività e gli spazi del campus romano. La proposta formativa del campus di Roma si arricchisce con i corsi di laurea magistrale di Economia: Management dei Servizi e Direzione e Consulenza Aziendale (in formula e-blended).
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