«Ai nastri di partenza della Stagione teatrale 2022/2023 si presenta come ormai d’abitudine il Festival “L’altra scena”, giunto alla sua undicesima edizione (più una limited edition in tempi di pandemia), e pronto a scuotere gli animi degli spettatori rivoltando gli stereotipi del teatro nei suoi luoghi, nelle sue forme e nei contenuti».
Sono le parole di Jacopo Maj, direttore artistico del Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena” in programma a Piacenza dal 1° al 19 ottobre, organizzato da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri di Piacenza, il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren e la collaborazione dell’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita. Tredici giornate di programmazione, sette spettacoli e tre eventi speciali tra Teatro Filodrammatici e Teatro Gioia, oltre a progetti in collaborazione con l’Università di Parma, Plastic Free e gli artisti delle compagnie ospiti.
«Le sette serate al Teatro Filodrammatici – prosegue Jacopo Maj – vanno a comporre l’ossatura del Festival che prosegue la sua indagine dedicata al teatro contemporaneo negli ambiti della ricerca, della sperimentazione e dei nuovi linguaggi mentre una serie di tre eventi speciali sono pensati come cornice e alternano la visione degli spettacoli a momenti di danza e di festa fino ad arrivare persino alla realtà virtuale e ai visori digitali, a ulteriore dimostrazione di quanto il teatro sappia ancora una volta trovare preziose soluzioni in un gigantesco pagliaio di problemi».
Per l’apertura del Festival torna, dopo l’interruzione dovuta alla situazione di emergenza sanitaria, la tradizionale proposta conviviale realizzata in collaborazione con l’Associazione Amici di Roccapulzana: i volontari prepareranno per tutto il pubblico i Batarò, prodotto tipico della Valtidone. L’evento si terrà sabato 1° ottobre in Via Santa Franca dalle ore 18, in collaborazione con il Comune di Piacenza: una festa aperta a tutta la città.
Primo spettacolo in cartellone, sabato 1° ottobre al Teatro Filodrammatici alle ore 20.30, “Every Brilliant Thing” (Le cose per cui vale la pena vivere), regia di Filippo Arcuri, interpretato da Filippo Nigro (che firma anche la co-regia). Lo spettacolo riesce a toccare con sensibilità un tema delicato e complesso come la depressione. Una pièce partecipativa che costituisce per il pubblico innanzitutto un’esperienza: di fatto Filippo Nigro (uno dei più interessanti attori del cinema e del teatro italiano) riscrive in scena il pezzo insieme agli spettatori che lo vorranno aiutare. In questa direzione Fabrizio Arcuri persegue la sua personale ricerca di costruzione di immaginari collettivi che affrontano sempre riflessioni sulla vita, sulla società in cui viviamo e sul senso del teatro. “Every Brilliant Thing” è spettacolo vincitore del Premio nazionale Franco Enriquez 2022 – categoria Teatro Contemporaneo (sezione Regia a Fabrizio Arcuri e Filippo Nigro e sezione Miglior attore a Filippo Nigro).
Da lunedì 3 a martedì 11 ottobre al Teatro Gioia andrà in scena uno degli eventi speciali del Festival: “Nel mezzo dell’Inferno” con la regia di Fabrizio Pallara, che firma anche la drammaturgia insieme a Roberta Ortolano. Spettacolo in VR – realtà virtuale con l’utilizzo di visori per singolo spettatore. Progetto teatrale ed esperienziale nel quale si è scelto l’uso della tecnologia della Realtà Virtuale Immersiva, coniugata a una progettazione architettonica dello spazio e del suono in 3D. Si comincerà con un prologo: uno spazio di accoglienza e raccoglimento iniziale, che metterà ciascuno di fronte al proprio io e alla domanda: Perché fare questo viaggio? Indossati i visori, uno ad uno gli spettatori saranno accompagnati oltre il muro che separa l’aldiquà dall’aldilà e lasciati al loro viaggio. “Nel mezzo dell’Inferno”, coproduzione CSS Teatro stabile di innovazione e LAC Lugano Arte e Cultura, verrà replicato quotidianamente la mattina alle ore 11, 12 e 13, nel pomeriggio alle ore 16, 17 e 18 e la sera alle ore 20.30, 21.30 e 22.30 (la visione è consigliata dai 14 anni).
Lunedì 3 ottobre alle ore 21 al Teatro Filodrammatici vedremo per la prima volta a Piacenza l’ultima produzione di Teatro Gioco Vita, “Cassandra” – Perché non vedono il mondo intorno a noi crollare?, con Letizia Bravi e Barbara Eforo, regia e scene di Fabrizio Montecchi, testo di Enrica Carini, disegni e sagome di Nicoletta Garioni. Ogni volta che una civiltà mette in pericolo la propria esistenza, come noi oggi, Cassandra riemerge dalle pieghe del mito e della storia e ci lascia attoniti davanti alle apocalittiche accuse che ci rivolge. Nel “Cassandra” di Teatro Gioco Vita chi mette sotto accusa l’intera umanità non è la giovane che vaticina sulle mura di una Troia assediata dal nemico ma una ragazza, forse a noi contemporanea, che non può assistere al devastante processo di estinzione e di auto estinzione in atto senza assumersi il ruolo di “testimone”. Perché è nella lunga sequenza di catastrofi senza fine a cui assiste che Cassandra vede un futuro senza speranza. Al termine della rappresentazioneè previsto l’incontro “Teatro ed emergenza ambientale” che vedrà gli artisti di Teatro Gioco Vita a confronto con i volontari di Plastic Free e il pubblico.
Progetto segnalato al Premio Scenario 2021 e in alcune fasi dell’allestimento ospitato a Piacenza da Teatro Gioco Vita per le prove, mercoledì 5 ottobre alle ore 21 al Teatro Filodrammatici vedremo “Surrealismo Capitalista” del Collettivo Baladam B-side. «Una scena spoglia, – si legge nella Motivazione della Giuria del Premio Scenario 2021 – presidiata da due attori e un’attrice che interrogano la contemporaneità in un dialogo frontale con il pubblico, simulando situazioni tipo della normale disumanizzazione e monetizzazione dei rapporti sociali. Una sorta di vademecum offerto in modo apparentemente scanzonato a chi potrebbe “soffrire di capitalismo” senza esserne consapevole, con la complicità della comunicazione pubblica imperante. Un disegno drammaturgico che procede per quadri e usa l’arma dell’umorismo per depotenziare la pervasività dei modelli socio-economici capaci di condizionare le nostre vite».
Venerdì 7 ottobre sarà la volta di Il Mulino di Amleto / A.M.A. Factory con “Ruy Blas” – Quattro quadri sull’identità e sul coraggio, regia di Marco Lorenzi, con Yuri D’Agostino, Francesco Gargiulo, Barbara Mazzi, Rebecca Rossetti, Alba Maria Porto e Angelo Tronca. Dialogo tra Victor Hugo e gli uomini di oggi, è la storia di un uomo che si ritrova a rivestire un ruolo e un nome non suoi riuscendo, grazie a questo inganno, a utilizzare al meglio le sue qualità, i suoi valori e ad avvicinarsi a un amore altrimenti impossibile. Gli attori, diretti da Marco Lorenzi, entrano nel cuore del melodramma ottocentesco e rispolverano per il pubblico – collocato sui tre lati dello spazio scenico – tutta la contemporaneità di un testo che si rivela una viva e raffinata riflessione sul senso dell’identità. Un appuntamento molto atteso dal pubblico: lo spettacolo doveva chiudere l’edizione 2021 del Festival “L’altra scena”, ora finalmente lo vedremo a Piacenza.
Dopo il successo a Milano, Leeds (Regno Unito) e Bleiburg (Austria) ritorna a Piacenza dove è nato “Io vorrei che questo ballo non finisse mai” di Riccardo Buscarini, prodotto da Teatro Gioco Vita. E questa volta sarà in forma di site specific al Teatro Filodrammatici, ritrasformando questo spazio in quello che un tempo fu: la balera della città. Evento speciale del Festival, da non perdere, sabato 8 ottobre alle ore 21. L’anima del cinema italiano degli anni 50 e 60 colora di un’atmosfera onirica questo spettacolo/evento in cui due performer invitano il pubblico a partecipare, attraverso il movimento, a famose scene di ballo tratte da celeberrime pellicole di Luchino Visconti, Federico Fellini, Vittorio De Sica, Dino Risi e altri. Rievocando l’immaginario della balera, lo spettacolo avvolge il pubblico e lo accompagna in un molteplice gioco di citazioni, rimandi e immedesimazione tra immagine in movimento, danzatore, suono, parola e spettatore. Direzione artistica, testi e regia dello spettacolo sono di Riccardo Buscarini, anche interprete in scena con Sabrina Fontanella e Mauro Barbiero.
Dopo “Farfalle”, visto lo scorso anno, il Festival diretto da Jacopo Maj ospita un nuovo spettacolo scritto e diretto da Emanuele Aldrovandi: “L’estinzione della razza umana”, con Giusto Cucchiarini, Eleonora Giovanardi, Luca Mammoli, Silvia Valsesia, Riccardo Vicardi. Appuntamento al Teatro Filodrammatici lunedì 10 ottobre alle ore 21. Una tragicommedia nell’androne di un palazzo. In un mondo incastrato dentro ritmi frenetici e disumani, che sottraggono tempo al pensiero e all’introspezione, l’arrivo di un virus che trasforma le persone in tacchini blocca e distorce ogni cosa. Così, le due coppie protagoniste della storia, persone comuni, portatrici ognuna di una diversa posizione filosofica della vita, si ritrovano nell’androne di un palazzo assalite da domande, frustrazioni e paure. “L’estinzione della razza umana” è una sorta di esorcismo – catartico e liberatorio – che ci aiuta a metabolizzare il nostro presente con ironia, lucidità e un pizzico di grottesco surrealismo, utilizzando un linguaggio tragicomico, con dialoghi affilati e serrati.
Un altro spettacolo che ha avuto la segnalazione speciale al Premio Scenario 2021 è “Still Alive”, drammaturgia e regia di Caterina Marino, in scena insieme al video-creator Lorenzo Bruno. Lo vedremo mercoledì 12 ottobre alle ore 21 al Teatro Filodrammatici. “Still Alive” esplora e varie fasi che attraversa il corpo depresso, tra il rifiuto e l’accettazione di una condizione non solo personale ma umana. Sondando l’abisso, per poi risalire. «Non saprei dire quando è iniziato. – spiega Caterina Marino – Semplicemente, a un certo punto non sono più riuscita a immaginare il futuro. Completamente incapace di proiettarmi in un salotto, in una città, in un ruolo, in dei vestiti, meno che mai in un’idea. O in una prospettiva. Questa per me è la manifestazione concreta della depressione: l’impossibilità di pensarmi in un luogo o in uno spazio. Un’entità statica, con una naturale predisposizione alla malinconia e radici ben salde nel tessuto capitalista del nostro secolo, incastrata nella generazione dei meme, del black humor, dell’ironia feroce che si fa salvifica».
Una straordinaria avventura espressiva, spettacolare e linguistica è “Il Miles Gloriosus” di Plauto nella versione della Compagnia del Sole, traduzione e regia di Marinella Anaclerio con protagonista Flavio Albanese affiancato da un affiatato cast di tre attrici e cinque attori. Ultimo appuntamento al Teatro Filodrammatici del Festival “L’altra scena” 2022, è in cartellone venerdì 14 ottobre alle ore 21. Pirgopolinice, il personaggio principale della commedia, è un fantastico sbruffone, un gioioso pavone, esagerato spudorato vitale. La distanza tra ciò che è e ciò che crede di essere è tale da irritare profondamente chiunque abbia un po’ di buon senso. In una Efeso simile all’originale quanto l’ambientazione di certi spaghetti western al far west, si consuma la tragicomica truffa di un gruppo di sfaccendati di vario genere ai danni di un soldato, che ha due debolezze: le donne, meglio se sposate, ed essere adulato. Ha una divisa, dunque un potere, e molti soldi, che dispensa generosamente per soddisfare questi peccatucci. Ma l’eccesso è sempre un vizio… a prescindere dal contesto.
L’undicesima edizione del Festival di teatro contemporaneo “L’altra scena” si concluderà mercoledì 19 ottobre con un evento speciale al Teatro Gioia: alle ore 21 in scena la restituzione finale del master su attore, movimento e animazione “L’inventario animato” condotto da Claire Heggen della compagnia Théâtre du Mouvement (Francia) nell’ambito del progetto formativo di Teatro Gioco Vita “Animateria Workshops” 2022. Claire Heggen non ha bisogno di presentazioni: il suo lavoro artistico e pedagogico è conosciuto in tutto il mondo. In quanto formatrice ha sviluppato, in oltre quarant’anni, un’importante ricerca sull’attore/soggetto e sull’attore nel suo rapporto con l’oggetto, i materiali, la maschera e il burattino, che ne hanno fatto un riferimento internazionale nel campo della pedagogia per il teatro di figura. Al termine del percorso che si terrà dal 13 al 19 ottobre, riservato a formatori professionisti, il gruppo dei partecipanti insieme alla Heggen condividerà con il pubblico i risultati della ricerca artistica realizzata.
“L’altra scena” 2022 collabora con l’Università di Parma, in particolare con il corso di Teatro e informazione tenuto dalla professoressa Roberta Gandolfi per la laurea magistrale in giornalismo e cultura editoriale. Il percorso, dal titolo “Raccontare un Festival”, vedrà coinvolti gli studenti del corso magistrale nel seguire attivamente la programmazione di tre festival autunnali della Regione Emilia-Romagna: oltre a “L’altra scena” a Piacenza, Insolito Festival (Associazione MicroMacro, Parma) e Vie (Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Modena). Gli studenti daranno vita a una narrazione critica, sia personale che collettiva, non soltanto degli spettacoli ma anche del Festival come dimensione unica dell’osservare teatrale.
Un’altra collaborazione, già citata, è quella con Plastic Free, collegata alla visione della nuova creazione di Teatro Gioco Vita “Cassandra”, uno spettacolo nel quale la figura di Cassandra emerge dalle pieghe del mito e si fa a noi contemporanea per dirci che non possiamo più aspettare: il mondo intorno a noi sta crollando sotto il peso dei tanti disastri ambientali prodotti dal surriscaldamento globale. Al termine della rappresentazione, i volontari di Plastic Free si confronteranno con gli artisti e il pubblico sul tema “Teatro ed emergenza ambientale”.
Inoltre, al termine di tutti gli spettacoli in cartellone, il direttore artistico Jacopo Maj e gli artisti ospiti dialogheranno con il pubblico.
INFORMAZIONI
Gli abbonamenti al Festival “L’altra scena” (7 spettacoli al Teatro Filodrammatici) sono disponibili al costo di € 90 (intero) € 75 (ridotto) € 60 (under 25) € 50 (studenti).
I biglietti per gli spettacoli al Teatro Filodrammatici costano € 15 (intero) € 12 (ridotto) € 10 (studenti), fatta eccezione per “Every Brilliant Thing” i cui biglietti costano € 20 (intero) € 17 (ridotto) € 13 (studenti). Per gli eventi speciali i costi sono i seguenti: “Nel mezzo dell’Inferno” (spettacolo in VR – realtà virtuale con l’utilizzo di visori per singolo spettatore) € 20; “Io vorrei che questo ballo non finisse mai” € 15; “L’inventario animato” ingresso gratuito.
Per il pagamento sono utilizzabili i voucher.
La biglietteria di Teatro Gioco Vita è attiva in via San Siro 9 a Piacenza dal martedì al venerdì ore 10-16, sabato ore 10-13, tel. 0523.315578, e-mail info@teatrogiocovita.it; biglietteria@teatrogiocovita.it. Il giorno dello spettacolo la biglietteria funziona nella sede della rappresentazione a partire da un’ora prima dell’inizio.
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