I rapporti tra Europa e America dopo i risultati delle elezioni presidenziali negli Usa: questo il prossimo tema del Festival della cultura della libertà nell’anno del decennale (2026). L’anticipazione arriva dal curatore scientifico Carlo Lottieri, che ha svolto le considerazioni finali dell’edizione numero nove, conclusasi oggi e organizzata al PalabancaEventi di via Mazzini dall’Associazione culturale Luigi Einaudi in collaborazione con Confedilizia, Banca di Piacenza, European students for liberty, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Liberali Piacentini, Comitato nazionale per i 150 anni dalla nascita di Luigi Einaudi.
«Ci siamo trovati qui a Piacenza – ha osservato – per riflettere, ragionare e capire meglio perché è importante la libertà di educazione. Spero che ognuno di noi torni a casa con un’idea che lo abbia arricchito. Io ne porto con me due: in presenza di istituzioni sovrane che pretendono di essere sopra tutto, non c’è spazio per la libertà educativa; ogni libertà in meno dissolve anche le altre libertà». Per i saluti finali è intervenuto anche il presidente nazionale di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, che ha ringraziato (ringraziamenti a cui si è unito Antonino Coppolino, presidente dei Liberali Piacentini) Carlo Lottieri e tutti coloro che hanno contribuito all’ottima riuscita del Festival e ha ricordato l’attività culturale della Confedilizia per diffondere il pensiero liberale, anche oltre i temi che riguardano più direttamente la proprietà immobiliare.
La mattinata della seconda giornata (tema del Festival, “Libertà educativa, meno Stato, più società”), moderata da Emanuele Galba, aveva preso il via con la IV sessione che ha trattato di “Imprese e istruzione: un rapporto da costruire”, con Roberto Brazzale (imprenditore), Cesare Galli (professore di diritto industriale all’Università di Parma, in collegamento) e Pierluigi Magnaschi (direttore di Italia Oggi). L’avv. Brazzale ha individuato negli anni ‘70 l’inizio della parabola discendente della qualità formativa, con riforme continue che hanno burocratizzato la scuola dove, ha sostenuto, «ci sono ottimi insegnanti che non sono messi in condizione di lavorare come sanno». L’imprenditore veneto ha quindi stigmatizzato «l’ideologizzazione della scuola che produce il “perfetto cittadino”, vale a dire un imbecille».
Il prof. Galli ha sostenuto che per migliorare la collaborazione tra imprese e sistema scolastico bisognerebbe dare impulso alle agenzie private del lavoro, perché l’Agenzia nazionale dell’occupazione «ha fallito». Il docente universitario ha poi auspicato maggiore concorrenza tra sistemi scolastici «non per creare scuole di serie A e di serie B, ma per avere scuole diverse per esigenze diverse».
Il direttore Magnaschi ha sentenziato la crisi della scuola italiana, dove troviamo «punti di eccellenza e qualità media molto bassa». Una crisi che secondo il giornalista piacentino deriva dal fatto che «i processi educativi sono governati da Roma, dove abbiamo burocrati prigionieri dei sindacati. Altro grande problema della scuola italiana, a parere di Magnaschi, «l’affidamento dei programmi ministeriali ai pedagogisti, che li rendono ideologici».
Il direttore di Italia Oggi ha quindi fatto cenno a un altro grande problema del nostro livello di istruzione: la scarsa conoscenza dell’inglese dovuta al fatto che per troppi anni nelle nostre scuole si è insegnato come prima lingua straniera il francese «per una sorta di sudditanza verso la Francia». L’oratore ha concluso auspicando «una più forte presenza del settore privato al ministero della Pubblica istruzione».
Nella V sessione il filosofo del diritto Carlo Lottieri e lo storico delle dottrine politiche Diana Thermes hanno affrontato il tema del finanziamento dell’istruzione in una società libera. «L’istruzione – ha argomentato il direttore scientifico del Festival – è finanziata dal contribuente, spesso senza saperlo e senza avere qualcosa in cambio. Il nostro è un sistema educativo socialista basato sulla coercizione e che punta all’egualitarismo piuttosto che credere in una società dinamica che possa dare opportunità con finanziamenti volontari e privati».
La prof. Thermes ha illustrato il pensiero della scrittrice statunitense di origini russe Ayn Rand, che ha sempre sostenuto come la libertà d’istruzione sia l’unico mezzo per formare uomini liberi e che ha sempre lottato con i suoi romanzi contro gli educatori progressisti.
Nel pomeriggio la VI sessione ha visto al tavolo dei relatori Raimondo Cubeddu, Gabriele Marmonti e Alessandro Vitale che hanno parlato di “Università contemporanee e dogmatismo dominante”, mentre nell’ultima sessione (tema, “L’accademia in un mondo in trasformazione”) sono intervenuti Sergio Belardinelli, Paolo Miccoli e Andrea Simoncini. Le sessioni pomeridiane sono state moderate da Antonino Coppolino.
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