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Festival del Pensare Contemporaneo, Giuseppe Sala: “Evento straordinario, consiglio ai milanesi di visitare Piacenza” – AUDIO

Evento molto molto importante a Piacenza, per questo io invito i milanesi a fare questa gita culturale fuori porta. C’è l’imbarazzo della scelta, ma i contenuti sono veramente straordinari. A Piacenza andrà anche il nostro Presidente della Repubblica per il concerto finale, quindi i milanesi ci devono dare“. Questo è l’invito del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che questo pomeriggio ha ospitato la presentazione del Festival del Pensare Contemporaneo. Il fatto che questa mattina si sia tenuta una conferenza stampa a Bologna e questo pomeriggio a Milano testimonia quanto questo evento sia atteso e importante per il nostro territorio e non solo. Non a caso, lo ricordiamo, il 23 settembre sarà ospite il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

ILLUSTRI OSPITI ALLA PROSSIMA EDIZIONE

Il Festival del Pensare Contemporaneo

Un viaggio emozionale e cognitivo attraverso i sentimenti più profondi che animano l’esperienza umana: torna a Piacenza il Festival del Pensare Contemporaneo per la sua seconda edizione dal 19 al 23 settembre 2024. Dialoghi, interviste, lezioni pratiche di pensiero e concerti filosofici diffusi accompagneranno ad approfondire il dibattito sul contemporaneo per reimparare a pensare e portare la meraviglia dentro di noi. Il tema di quest’anno è infatti Vivere la meraviglia. Tra stupore e spavento.

Un’iniziativa di Rete Cultura Piacenza; come per la prima edizione, la direzione artistica del Festival è di Alessandro Fusacchia, e la curatela filosofica di Andrea Colamedici.

Da giovedì 19 settembre fino al 23 settembre, Piacenza torna a farsi “città che pensa” e a offrire occasioni di approfondimento con importanti ospiti italiani e internazionali, per esplorare, conoscere e scoprire la meraviglia, lo stupore di fronte all’immensità e alla varietà del mondo che ci circonda, e lo spavento che a volte ne deriva e che va affrontato con lucidità.

Confronti e idee

Dialoghi, confronti e idee per un’avventura che prova a incoraggiarci a guardare con occhi nuovi e a vivere con un senso di meraviglia rinnovato e dove lo spavento non sarà più un ostacolo. Aristotele spiega che la meraviglia non è il semplice stupore intellettuale di chi passa dai “problemi” più facili a quelli più difficili, ma è l’angoscia che arriva quando gli esseri umani vivono lo thauma, termine greco che significa proprio, al contempo, sia “stupore” sia “spavento”.

È l’unione dell’improvviso bisogno di silenzio che proviamo di fronte a un bel tramonto e dell’impellenza dell’urlo che proviamo davanti a un terribile burrone. La seconda edizione del Festival sarà ricca di momenti di condivisione, di scoperta e di dialogo, dove artisti e artiste, scienziati e scienziate, scrittori e scrittrici e intellettuali di ogni tipo, assieme a personalità dell’economia e dell’impresa, delle istituzioni pubbliche, e della società civile, condivideranno le proprie esperienze e visioni su come la meraviglia abbia influenzato il loro lavoro e su come vedano la società contemporanea.

La curatela del Festival ha promosso alcuni partenariati: tra questi, con il Forum Disuguaglianze Diversità, per realizzare alcuni appuntamenti congiunti anche sull’Europa; con la Fondazione Golinelli, sul tema dell’istruzione e delle tecnologie emergenti; con il Festival del Planetary Health, la cui prima edizione si terrà a Verona a inizio ottobre. Aumenta anche la proiezione internazionale del Festival, grazie ad un accordo strategico con il think tank brussellese Friends of Europe che permetterà di avere a settembre a Piacenza una decina di young European leaders di più Paesi europei, e attivi in ambiti diversi.

Il 23 settembre, ultimo giorno del Festival, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà in visita a Piacenza in occasione dei 220 anni del Teatro Municipale.

Leggere il nostro tempo

Leggere il nostro tempo e quindi il contemporaneo è una condizione indispensabile per chiunque per sentirsi meno vulnerabile e decidere con più consapevolezza della propria vita. Per questo vogliamo fare di Piacenza un’occasione unica per capire il mondo: quello che è, quello in cui rischiamo di ritrovarci tra qualche anno – e soprattutto, quello che ancora potrebbe essere”, afferma Alessandro Fusacchia, curatore del Festival del Pensare Contemporaneo

Il nostro festival vuole essere la manifestazione del potere della cultura di creare comunità di pensiero e di intenti. Attraverso il dialogo e la riflessione, con il Festival del Pensare Contemporaneo miriamo a coltivare la meraviglia e a stimolare una partecipazione collettiva, attiva e consapevole al reincanto del mondo”, dichiara Andrea Colamedici, direttore filosofico del Festival del Pensare Contemporaneo.

Fare e pensare

In una società che intenda guardare al futuro con la reale intenzione di migliorarlo, il fare e il pensare non possono che essere concetti legati a doppio filo l’uno all’altro. L’efficacia dell’azione si basa sulla profondità della riflessione che la precede, sulla pluralità del confronto, sulla qualità dell’approfondimento. È questa la visione su cui si fonda l’idea stessa di un’iniziativa come il Festival del Pensare Contemporaneo. Il successo della prima edizione ci ha spronati a proseguire su questa strada. Una strada che ha portato Piacenza a diventare per quattro giorni la capitale nazionale e internazionale del pensiero, del confronto, dell’approfondimento sui temi più cruciali del nostro tempo”, commenta Katia Tarasconi, Sindaca di Piacenza.

La meraviglia

La meraviglia, tra stupore e spavento, è forse la più contemporanea e ricorrente delle condizioni. Ci invade quotidianamente. Se affrontiamo da soli accadimenti storici, geopolitici, tecnologici, la dimensione dello spavento, della paura, può avere la meglio su quella forma vitale di stupore che è invece la molla che ci spinge a progettare e lavorare per un futuro migliore. Quando un anno fa abbiamo fatto, come Fondazione e come città, la scommessa di dare vita a Piacenza a un nuovo grande festival culturale, l’idea era proprio questa: fornire alle persone strumenti di lettura della realtà, occasioni per tornare a pensare e, soprattutto, per farlo insieme, nelle piazze, nei luoghi di cultura, negli spazi pubblici. Perché insieme ci sentiamo e siamo meno fragili, più forti”, dichiara Roberto Reggi, Presidente Fondazione di Piacenza e Vigevano.

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