Forza Italia Piacenza entra nella querelle che stiamo leggendo in questi giorni riguardante la possibilità di portare a Parma una nuova fermata della linea di treni ad Alta Velocità.
Senza voler nulla togliere ai ‘cugini’ parmensi credo che se in Emilia oggi si debba parlare di una nuova fermata per i treni veloci, questa opportunità debba essere riservata al territorio piacentino, privilegiando una naturale centralità geografica che Piacenza gode nei confronti del nord Italia.
Alla luce anche della volontà affermata più volte dal Presidente Bonaccini rispetto alla volontà di fare investimenti sul nostro territorio tristemente noto per le recenti vicissitudini sanitarie legate ai devastanti effetti causati dalla pandemia di Coronavirus a Piacenza, una stazione dell’Alta Velocità a Piacenza potrebbe essere un buon motore di rilancio dell’economia per vari fattori.
Senza nulla togliere a Parma che geograficamente è molto vicina comunque alla fermata già esistente di Reggio Emilia, una nuova stagione a Piacenza posta più o meno in zona Le Mose sarebbe perfettamente equidistante tra Parma e Milano, ma non solo, avrebbe la capacità di attirare viaggiatori e passeggeri anche da territori limitrofi e contigui al piacentino, tipo Basso Lodigiano e Cremona.
Una fermata realizzata con gli stilemi di quella di Reggio Emilia non sarebbe particolarmente dispendiosa, darebbe comunque posti di lavoro ed occupazione per un buon numero di addetti e sarebbe particolarmente utile ai territori sopracitati.
Mettendo inoltre a disposizione un buon numero di spazi di parcheggio si contribuirebbe a portare tanta gente sul territorio che potrebbe entrando nel circuito dei treni veloci, spostarsi comodamente e agilmente in tutta Italia.
Anche per il costruendo nuovo Ospedale di Piacenza si aprirebbero sicuramente dei nuovi scenari, visto che si troverebbe veramente a pochi Km.
Da una simile nuova opportunità ne trarrebbe giovamento anche l’Ente Fiere che potrebbe essere molto competitivo per eventi che potrebbero essere ospitati sul territorio in virtù delle nuove possibilità di collegamento.
Per non parlare poi di una grande opportunità di sviluppo del turismo di tutta questa area compresa tra Piacentino, Basso lodigiano, Bassa Parmense e Cremonese.
Si faccia una riflessione approfondita su questa ipotesi: tutto il sistema politico economico del Piacentino faccia una proposta al Ministro nostrano Paola De Micheli per un approfondimento di questa idea.
A parere nostro la cosa sarebbe vero un bazooka economico, tanto caro al Presidente Bonaccini.
Come sempre rimaniamo a disposizione per un serio e sereno confronto con tutte le forze politiche del Piacentino così pure come le categorie economiche portatrici di interesse.
Stavolta lo diciamo noi con forza “prima i piacentini”!
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