La Giunta Tarasconi ha dato il suo ok al piano che, se valutato positivamente dalla Commissione e approvato dal Consiglio comunale, rappresenta il “salvataggio” del finanziamento statale di 11 milioni grazie al quale Piacenza, e in particolare il quartiere Infrangibile, vedrà realizzarsi la riqualificazione dell’area Ex Manifattura Tabacchi. Si tratta di un finanziamento che consentirà di portare a termine un insieme di opere di grande impatto per la città che comprendono 143 alloggi di social housing, un polo scolastico con tanto di palestra e un parco da 15mila metri quadrati.
Di seguito la nota emessa dall’amministrazione comunale.
La nota dell’amministrazione comunale
Dopo mesi di studio e di lavoro che hanno visto coinvolti amministratori, dirigenti e uffici comunali su una delle partite più complesse della recente storia amministrativa piacentina, la Giunta Tarasconi ha dato il suo ok al piano che, se valutato positivamente dalla Commissione e approvato dal Consiglio comunale, rappresenta il “salvataggio” del finanziamento statale di 11 milioni grazie al quale Piacenza, e in particolare il quartiere Infrangibile, vedrà realizzarsi la riqualificazione dell’area Ex Manifattura Tabacchi. Si tratta di un finanziamento che consentirà di portare a termine un insieme di opere di grande impatto per la città che comprendono 143 alloggi di social housing, un polo scolastico con tanto di palestra e un parco da 15mila metri quadrati.
La principale difficoltà di questo percorso sta nella trasformazione del progetto Pinqua (grazie al quale il Comune di Piacenza nel 2020 aveva ottenuto il finanziamento da 11 milioni) in progetto PNRR, che ha modificato in corsa le “regole del gioco”. Una trasformazione avvenuta nel luglio del 2021 e in seguito alla quale non si è poi trovata una soluzione adeguata alla prosecuzione dell’iter così come pensato originariamente. Fino ad oggi.
Soluzione trovata, dunque. Ed è l’unica possibile: in accordo con gli stessi funzionari ministeriali, non c’è altra strada percorribile per poter ottenere il finanziamento in questione e realizzare, quindi, le opere previste dal progetto iniziale.
In cosa consiste? La strada individuata dall’amministrazione consiste in estrema sintesi nel dividere i percorsi dei due interventi previsti sull’area Ex Manifattura Tabacchi: da un lato l’intervento di social housing, dall’altro la realizzazione del polo scolastico.
Per il primo intervento, la soluzione è che il Comune entri nel fondo proprietario delle aree interessate (Fondo Estia Social Housing) acquistando – grazie al contributo ottenuto con il Pinqua e poi divenuto contributo Pnrr – quote indivise delle aree su cui sorgeranno gli alloggi e conferendo poi le stesse al fondo.
Per quanto riguarda il secondo intervento, ovvero la realizzazione della scuola e della palestra, il Comune acquisterà direttamente l’area per poi assegnare i lavori mediante una gara pubblica come previsto dal codice degli appalti.
Si tratta di una soluzione che ha richiesto, come accennato, uno studio particolarmente approfondito e impegnativo; una soluzione che, in ambito pubblico, ha pochi precedenti ma di fatto è l’unica giuridicamente e amministrativamente compatibile con le regole del Pnrr.
Altre strade non ce n’erano e non ce ne sono. L’unica alternativa consisterebbe nel perdere il finanziamento da 11 milioni. E il termine per avviare questo nuovo percorso, così come individuato dall’amministrazione insieme agli uffici, è il 7 ottobre prossimo.
Questo è il piano approvato dalla Giunta, e ora la valutazione passa al Consiglio comunale che sarà chiamato al voto nei prossimi giorni.
L’iter
La prima idea di intervento sull’Ex Manifattura Tabacchi, una vasta area dismessa tra strada della Raffalda e via Montebello, risale al 2009.
La vendita dei terreni oggetto dell’attuale percorso risale al 2018. Ad acquistarli è un fondo di investimento alternativo immobiliare riservato denominato “Fondo Estia Social Housing” a cui partecipa Cassa Depositi e Prestiti ed è gestito dalla società Prelios SGR S.p.A.
Nel 2020 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, promuove il bando Pinqua, o Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, il cui scopo è quello di promuovere processi di rigenerazione per incrementare la qualità dell’abitare nelle città.
L’Amministrazione comunale (Giunta Barbieri) coglie l’occasione per candidare un progetto che prevede la realizzazione di edilizia libera, di un polo scolastico con palestra e di un’aliquota rilevante di alloggi in modalità housing sociale.
Un progetto ambizioso da realizzare mediante un contributo al fondo Estia gestito da Prelios che è proprietario delle aree e realizzatore dell’iniziativa.
Il Comune ottiene dunque il finanziamento che, in base alla proposta originaria, prevedeva il trasferimento a fondo perduto di risorse pubbliche finalizzato alla riduzione dei costi realizzativi dell’edilizia in social housing, nonché l’acquisto da parte del Comune “chiavi in mano” della scuola con palestra e delle correlate aree di pertinenza, realizzata dal fondo e poi ceduta.
Nel 2021, dopo la pandemia, viene approvato il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto Pnrr, nel cui ambito viene inserito il Pinqua. Ed è a questo punto della vicenda che nasce il problema che si trascinerà fino al periodo attuale.
Il Pnrr
Il Pnrr infatti introduce alcune nuove regole che complicano tutto l’iter per come era stato impostato. Le principali problematiche possono essere sintetizzate in tre punti:
1) Il Pnrr qualifica l’Amministrazione comunale come Soggetto Attuatore in sostituzione del gestore individuato dal Fondo e quindi rende impossibile la realizzazione dell’iniziativa da parte del privato;
2) il cronoprogramma si contrae di 30 mesi essendo la scadenza del PNRR, come è noto, il 31 marzo 2026 mentre il Pinqua aveva invece una durata di 5 anni e 9 mesi;
3) si introduce il termine del10 agosto 2023, poi prorogato al 7 ottobre 2023 grazie alla disponibilità del ministero, come “milestone” per la trasmissione della documentazione a conferma del contributo degli 11 milioni.
Dal luglio 2021, quando cambiano le regole, al marzo 2022 resta sostanzialmente tutto fermo. Proprio in quel mese, marzo 2022, nel pieno della campagna elettorale per le Amministrative di Piacenza, il Comune firma la convenzione con il Ministero per avviare il percorso che dovrà portare all’ottenimento del finanziamento. In quel momento, però, non era ancora stata individuata una possibile soluzione ai problemi emersi con il passaggio al Pnrr.
Nel luglio dello stesso anno, il 2022, si insedia l’attuale amministrazione e inizia lo studio dei documenti sulla partita in questione. La situazione si rivela da subito tutt’altro che semplice. Il principale nodo da sciogliere riguarda la società che gestisce il fondo, ovvero Prelios: “Non risulta avere i requisiti e le caratteristiche di natura pubblica richiesti”.
Ora gli approfondimenti
Inizia il lavoro con i relativi approfondimenti i cui risultati sono quindi portati all’attenzione del Ministero nel corso di due importanti incontri che si svolgono a Roma il 28 dicembre 2022 e il 27 gennaio di quest’anno. La difficoltà è superare l’empasse generato dalla trasformazione del PinQua in PNRR in merito alla natura del soggetto attuatore e l’obiettivo è, naturalmente, non perdere il finanziamento per la realizzazione degli alloggi di social housing e per il polo scolastico.
A questo problema se ne aggiunge un altro, ovvero l’aumento dei prezzi, soprattutto nell’ultimo anno, che ha fatto lievitare i costi di tutta l’operazione in modo consistente: quasi 2 milioni e 200mila euro per quanto riguarda la realizzazione del polo scolastico.
E anche per questo problema si è trovata una soluzione: il fondo contribuirà per 1.638.423 euro, a cui si aggiungono 881mila euro di costi tecnici sempre a suo carico. Il contributo del Comune sarà invece pari a 560mila euro.
Il bandolo della matassa, dunque, viene trovato nel percorso sopra illustrato. Un percorso che, se arriverà il voto favorevole del Consiglio comunale, consentirà di ottenere il finanziamento di 11 milioni di euro che, va ricordato, rappresenta solo una parte dell’investimento complessivo che interesserà le aree in questione e ammonta a quasi 61 milioni di euro.
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