Eventi estremi nel 2024, Legambiente Piacenza: “Continuare a costruire non è un segnale di sviluppo e benessere”. L’Emilia-Romagna con 52 fenomeni, è la regione più martoriata dalla crisi climatica, seguita da Lombardia (49), Sicilia (43), Veneto (41) e Piemonte (22) secondo il recente rapport dell’Osservatorio Città Clima di Legambiente.
Questo è un dato molto preoccupante – spiega Giuseppe Castelnuovo di Legambiente Piacenza – non solo per la quantità e per il numero degli eventi estremi accaduti, ma anche per l’accelerazione che c’è stata nel corso del tempo. In particolare dal 2015 gli eventi estremi sono aumentati quasi di sei volte. Va messo in evidenza il fatto che le tre regioni più colpite sono Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Sono le regioni che hanno il maggior consumo di suolo. Anche quest’anno la regione Emilia-Romagna si attesta al quarto posto in Italia per consumo di suolo.
Come mai non c’è ancora un’inversione di tendenza?
Non c’è stato un salto culturale che sarebbe stato necessario. Molti amministratori e sindaci sono ancora convinti che il rapporto tra consumo di suolo e investimenti nelle edilizie, nel settore delle costruzioni sia un segnale di sviluppo e di benessere. L’esempio più eclatante arriva dalle parole della Sindaca di Piacenza. Infatti nei saluti di Natale alla stampa in cui ha detto che se non si costruisce più, se l’edilizia non lavora, si perdono posti di lavoro e cittadini in termini di attrazione, quindi risorse per il welfare. Questo ci ha molto preoccupato e rattristato. Soprattutto perché evidenzia un ritardo culturale, non sto parlando necessariamente della sindaca di Piacenza, ma degli amministratori in generale. Una situazione che purtroppo fa male al nostro territorio. Serve un cambio di passo.
Come?
Ci stiamo avvicinando a un periodo molto delicato in cui tutti i comuni sono tenuti a rinnovare il piano urbanistico, per cui in questo momento vanno frenate le pulsioni all’espansione. Piacenza è una delle province più soggette all’espansione urbanistica e soprattutto logistica.
Crisi climatica, c’è sempre più scetticismo su questo tema
Questo è sorprendente, anche ricordando che il 2024 è stato l’anno più caldo, da inizio registrazioni con, per la prima volta, il superamento della soglia di 1,5 °C sopra i livelli pre-industriali. Il mese di novembre 2024 è stato il secondo più caldo a livello globale. Dati che segnano gli ultimi tre anni come i più caldi di tutti i periodi precedenti, quindi l’accelerazione è veramente molto preoccupante. Lo scetticismo è presente per una sorta di effetto di assuefazione. Invece non dobbiamo essere tranquilli, perché tutti gli scienziati sostengono che il superamento di questa limite, di 1,5° è molto preoccupante! Si rischia di arrivare al momento di non ritorno. Serve comunque anche ottimismo. Nel 2025 nuovo dobbiamo cercare di dare messaggi positivi, stimolando i nostri amministratori su questi temi.
Aumento degli eventi estremi nel 2024, Giuseppe Castelnuovo di Legambiente Piacenza
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