Europe for Peace Piacenza interviene,con un comunicato, sulle stragi nella striscia di Gaza che rischiano di passare nelle pagine secondarie dei mezzi di informazione. Gli Stati Uniti possono fare molto per indurre Israele a sospendere i bombardamenti, ma non intervengono.
Come Europe for peace Piacenza continuiamo a non restare indifferenti e rassegnati a quanto di inaccettabile sta continuando a succedere nelle guerre, a tutte le guerre. Ribadiamo la nostra indignazione e preoccupazione perché è una grande sconfitta dell’umanità che i cosiddetti “potenti” della terra non riescano a fermare a Gaza le continue stragi di civili e a intervenire sul modo disumano in cui chi è sopravvissuto può continuare a vivere: scarsità di acqua,cibo e assistenza sanitaria, assenza di zone dove non essere bombardati. Nessuno può dirsi estraneo a quanto sta avvenendo.
Denunciamo che attacchi aerei israeliani hanno colpito nei giorni scorsi un campo profughi di Al Mawasi, nel sud della striscia di Gaza, dove la popolazione è invitata a rifugiarsi, uccidendo almeno 90 persone e ferendone altre 300. Poco dopo questo attacco, che ha colpito una zona cosiddetta “umanitaria”… un altro attacco israeliano ha ucciso 20 civili. Il bilancio ormai delle vittime è di quasi 39.000 morti e 90.000 feriti che hanno scarsissime possibilità di cura. Mentre il bilancio delle vittime sale, non altrettanto aumenta l’indignazione della stampa e dell’opinione pubblica.
Dalla stampa e dai notiziari è riportato con indignazione, giustamente, di un bombardamento russo che ha colpito un ospedale in Ucraina a Kijev con 42 morti. Lo stesso dovrebbe avvenire quando sono colpiti gli ospedali a Gaza.
Il 9 luglio scorso mentre gli occhi erano puntati sulla semifinale dell’europeo di calcio tra Francia e Spagna, alcuni palestinesi sfollati giocavano a calcio nel cortile di una scuola a Al Awda,a est di Khan Yunis, improvvisamente un missile israeliano è caduto sulla scuola e l’ennesimo massacro è avvenuto senza che gran parte dell’informazione ne abbia adeguatamente riferito.
Il diritto internazionale ha cercato di fare la sua parte, purtroppo senza le auspicabili conseguenze sul piano giudiziario/politico e ha sanzionato il governo di Netanyhau. Il 26 gennaio scorso la Corte di giustizia internazionale delle Nazioni Unite, ha incriminato lo Stato di Israele per “plausibile genocidio” e in seguito lo scorso 21 maggio la Procura della Corte penale internazionale dell’Aja ha deciso di emettere un mandato di arresto per crimini contro l’umanità, a carico di Netanyhau, del ministro della Difesa Yahya Sinwar e di tre leader di Hamas. Infine proprio nei giorni scorsi la Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu, ha emesso una sentenza “consultiva” richiesta dall’Assemblea generale dell’Onu nel dicembre 2022, dichiarando illegale la presenza di Israele nei Territori Palestinesi Occupati della Cisgiordania . Cosa dove ancora succedere perché almeno le Istituzioni del diritto internazionale che gli stessi paesi cosiddetti civili e democratici si sono dati, vengano ascoltate?
Se vogliamo dare una speranza alla Pace in Medio Oriente e ai popoli che vi abitano dobbiamo riconoscere giustizia e dignità al popolo palestinese e contemporaneamente seminare con atti concreti la speranza di poter convivere pacificamente a tutti coloro che da una parte e dall’altra potrebbero essere disponibili a farlo. Per questo ribadiamo la richiesta al Governo Italiano di riconoscere anche lo Stato di Palestina , come da tempo riconosce Israele.
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