Cosa lega Piacenza a Bruxelles e in che misura le decisioni prese in Europa si ripercuotono sulla filiera agroalimentare del nostro territorio? Se ne è discusso nel corso di un convegno organizzato dal coordinamento provinciale di Forza Italia e svoltosi questa mattina nella cornice di Piacenza Expo.
L’incontro, un confronto fra il mondo della politica e quello del settore agroalimentare piacentino (presenti i rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria, di consorzi ed enti del territorio), ha visto la partecipazione dell’onorevole Raffaele Nevi (portavoce nazionale e responsabile di Forza Italia per il comparto dell’agricoltura), di Antonio Cenini (presidente del Circolo culturale Esperia di Bruxelles e candidato alle elezioni europee per Forza Italia) e di Antonio Platis (vice coordinatore di Forza Italia per l’Emilia e candidato alle europee per Forza Italia).
Sì è discusso dei problemi della filiera del pomodoro e dell’approvvigionamento d’acqua, del futuro delle giovani generazioni occupate nel settore agricolo, delle nuove sfide poste dai cambiamenti climatici, spesso aggravate da norme e regolamenti comunitari onerosi e controproducenti, che in molti casi non tengono conto delle specificità locali, delle norme nazionali e regionali spesso ancora più restrittive, del ruolo centrale dei consorzi, del lavoro di rete e della concorrenza aggressiva e sleale di Paesi come la Cina. Il tema della reciprocità rispetto ai Paesi terzi è stato più volte richiamato, così come la necessità di correre ai ripari con misure restrittive sui prodotti importati e di garantire regole certe ai produttori italiani, per tutelare il “made in Italy” e la qualità dei prodotti italiani in tutto il mondo.
Il ruolo cruciale dell’Europa
Particolare attenzione è stata dedicata al ruolo cruciale dell’Europa: “Vivo da vent’anni a Bruxelles, conosco e ho vissuto le frustrazioni di trovarsi in un sistema dove gli interessi nazionali italiani spesso non trovano spazio e vengono scavalcati da altri interessi nazionali” ha premesso Cenini, sottolineando che “l’ambientalismo ideologico ha prevalso nel corso della precedente legislatura su posizioni pragmatiche e moderate, imponendo misure assurde e incompatibili con la sopravvivenza delle nostre filiere produttive. Dobbiamo dotarci della capacità di essere presenti attivamente con il nostro ‘sistema Paese’ nei meccanismi decisionali europei, ricordando che regolamenti e direttive non nascono in un giorno ma vengono elaborati a volte per anni, durante i quali vengono consultati stakeholders, associazioni e partiti. E’ in questa fase che i rappresentati dell’Italia devono essere più presenti e portare soluzioni, prima che le direttive vengano votate”.
“Possiamo invertire la rotta”
“Oggi possiamo invertire la rotta se Forza Italia e il Partito Popolare Europeo vinceranno le elezioni e l’Italia inizierà finalmente a presidiare in ogni loro fase i processi decisionali europei per correggere tutte le norme nemiche degli agricoltori e delle imprese italiani. In questi giorni a Bruxelles – ha concluso – le grandi famiglie politiche e la Commissione europea stanno preparando il programma di lavoro per i prossimi cinque anni. Se riusciremo a fare sistema da subito potremo recuperare il terreno perduto”.
Tra gli interventi anche quelli di Filippo Arata (presidente AINPO), Pier Luigi Arata (presidente Aispo), Luigi Bisi (presidente del Consorzio Bonifica), Marco Crotti (presidente del Consorzio Terrepadane), Alberto Squeri (Steriltom), Filippo Gasparini (presidente di Confagricoltura), Roberto Gallizioli (direttore di Coldiretti) e Antonio Grossetti (Presidente Consorzio Salumi).
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