Dall’Italia all’Egitto con sigillo contraffatto, bloccata esportazione irregolare di escavatori

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I funzionari del reparto antifrode dell’ufficio delle dogane di Piacenza, in seguito a un’indagine delegata dalla Procura della Repubblica locale, hanno accertato l’utilizzo di un sigillo contraffatto della Prefettura di Milano da parte di un imprenditore locale, punibile dal Codice Penale con la reclusione da uno a cinque anni e una multa da euro 103 a euro 1032.

L’ufficio delle dogane di Piacenza ed il Nucleo Falsi Documentali del Corpo di Polizia locale di Milano hanno confermato l’avvenuta alterazione del timbro della Prefettura di Milano.

L’accertamento è scaturito da una richiesta dell’autorità egiziana riguardante l’esportazione di macchinari usati, nello specifico escavatori, dall’Italia verso l’Egitto.

Le attività di verifica hanno inoltre consentito di rilevare che la fattura di vendita spedita in Egitto riportava un valore significativamente inferiore al reale valore del mezzo. In aggiunta, presentava una dichiarazione di origine preferenziale falsa, associata a un’autorizzazione inesistente in Italia, mai rilasciata all’impresa piacentina.

All’azienda piacentina è stata contestata anche l’omessa registrazione giornaliera sul registro per la vendita di cose usate.

Nel corso dei mesi precedenti i funzionari ADM hanno accertato altre due violazioni al Testo unico di Pubblica sicurezza in relazione ad esportatori locali che commerciavano automezzi usati privi delle necessarie autorizzazioni.

Le attività svolte hanno consentito di garantire la regolarità dei commerci internazionali e testimoniano l’alto grado di cooperazione tra dogane di diversi Paesi.

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