Esame di maturità, si parte con la prima prova: da Pascoli a Verga, da Segre a Parisi. Novara: “Temi poco stimolanti per gli studenti, serviva più coraggio” – AUDIO

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Maturità al via. Comprensione e analisi e interpretazione di una poesia delle Myricae di Giovanni Pascoli “La via ferrata” e per l’analisi di un testo argomentativo “La sola colpa di essere nati” di Gherardo Colombo e Liliana Segre: queste due delle tracce proposte ai ragazzi che devono sostenere la prova scritta di italiano.

Una novella di Giovanni Verga “Nedda, Bozzetto siciliano” è un’altra delle tracce data dal ministero dell’Istruzione ai maturandi.

E ancora, viene proposto un discorso pronunciato alla Camera da Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021.

Il discorso di Parisi riguarda i cambiamenti climatici. “L’umanità deve fare scelte essenziali”, ammonisce il premio Nobel, che prospetta possibili, drammatici scenari, sottolineando la necessità di urgenti interventi politici. Lo studente deve rispondere ad una serie di domande ed esprimere le proprie opinioni sull’argomento.

“Tienilo acceso: posta commenta condividi senza spegnere il cervello”, è la traccia che riguarda l’iperconnessione, una riflessione a partire da un testo di Vera Cheno e Bruno Mastroianni.

Ancora la comprensione e l’analisi di un testo tratto da Oliver Sacks “Musicofilia”. Si chiede anche un ragionamento sul potere che la musica esercita sugli esseri umani.

La pandemia entra nell’esame di maturità grazie alla tipologia C che riguarda l’attualità. Ai maturandi è stato infatti proposto un testo tratto da Luigi Ferrajoli “Perché una Costituzione della Terra?”. Lo studente viene invitato a riflettere sul testo e a produrre un elaborato.

Una scelta che non incontra il favore del pedagogista Daniele Novara: “I ragazzi sono poco stimolati dalle tracce proposte – spiega Daniele Novara – serviva più coraggio. Bisognava parlare delle conseguenze sulla loro vita dopo due anni segnati dal Covid. La questione della Guerra e il rapporto del conflitto con il nostro Articolo 11 della Costituzione. Ci voleva il coraggio di affrontare temi anche controversi rispetto alla politica. Forse su questo c’è stata paura. Non sono comunque un fan dell’esame di maturità. Infatti la scuola deve valutare la crescita di un giovane nel corso di un percorso, quindi lo trovo un rituale spento”.

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