La pensione anticipata “Opzione donna” è un trattamento pensionistico erogato a domanda alle lavoratrici dipendenti e autonome che, entro il 31 dicembre 2021, hanno maturato i requisiti previsti dalla legge. Un regime, dunque, riservato a quelle lavoratrici che, in possesso dei requisiti anagrafici e contributivi, si trovano in specifiche condizioni.
Un’opportunità importante, ma che per essere colta deve essere in primis capita e compresa in ogni suo dettaglio. A tal proposito abbiamo chiesto a Riccardo Piras, responsabile del patronato Epaca Coldiretti di Piacenza, di fare un po’ di chiarezza. Piras è stato ospite della rubrica “Il lavoro di oggi e di domani. Le pillole di Epaca Piacenza, il patronato di Coldiretti al tuo servizio”. Rubrica in onda su Radio Sound il martedì alle 17,30. Si tratta della seconda puntata dedicata a “Opzione donna”: la prima parte è disponibile sul quotidiano online Piacenza24.com.
Quali donne possono aderire al trattamento in questione?
Assistenza a coniuge o parente con handicap
“Innanzitutto, le lavoratrici che assistono, al momento della richiesta e per almeno sei mesi, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap grave (ai sensi dell’art. 3, comma 3, della legge n. 104/1992). In alternativa, è possibile ottenere il beneficio assistendo un parente o un affine di secondo grado convivente, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano superato i settanta anni, siano affetti da patologie invalidanti, o siano deceduti o mancanti”.
Riduzione della capacità lavorativa
“La riduzione della capacità lavorativa deve essere accertata dalla Commissione per il riconoscimento dell’invalidità civile, pari o superiore al 74 per cento. Questo criterio va a beneficio di tutte quelle lavoratrici che, per problemi di salute, hanno una significativa limitazione nelle attività lavorative”.
Crisi aziendali
Vi sono poi quelle lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d’impresa. Questo al fine di sostenere coloro che si trovano in contesti lavorativi difficili, contribuendo a mitigare gli impatti delle crisi aziendali sulle condizioni delle lavoratrici”, conclude Piras.
A dispetto di quello che il nome potrebbe far pensare, Epaca Coldiretti non si occupa solo del settore agricolo, ma tutela i lavoratori di tutti i settori produttivi: dipendenti, agricoltori, artigiani e commercianti. E in casi come questi, Epaca può aiutare a districarsi tra formule complicate e cavilli. Epaca è operativa in tutta la provincia di Piacenza: per informazioni o per conoscere l’ufficio più vicino è possibile consultare il sito www.epaca.it. E’ possibile rivolgersi alla sede provinciale in Via Colombo 35 a Piacenza chiamando lo 0523 596 560.