Ente Parco, Consorzio di Bonifica: “Prescrizioni alle derivazioni di acqua, un attacco al nostro territorio”. Si avvicina la stagione irrigua e il Condominio del Rivo Villano ha necessità di ricevere l’acqua utile a soddisfare le campagne di Rivergaro. Un territorio di oltre 1000 ettari. Il Consorzio di Bonifica di Piacenza si è attivato per realizzare le opere in alveo. Opere che annualmente compie per permettere di derivare le acque dal Trebbia al Rivo Villano. Intervento necessario per vincere il dislivello di oltre due metri che separa la presa del canale irriguo dall’alveo naturale del torrente. Doslivello frutto delle asportazioni di ghiaia degli ultimi 10 anni.
A un passo dalla realizzazione delle arginature, il Consorzio di Bonifica, ha ricevuto una prescrizione – nuova, inaspettata e molto limitante. Prescrizione che giunge da parte dell’Ente di Gestione dei Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale. Prescrizione, firmata dal Dott. Michele Zanelli (responsabile d’area dell’Ente Parchi) che cita testualmente quanto segue:
“Prescrizioni specifiche per le opere di derivazione a favore del Rivo Villano:
A commentare è Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza: “Questa determina del Parco è un attacco al nostro territorio. Determina di cui non capiamo i connotati. Paradossalmente il Parco invece di favorire l’ambiente lo inquina. Come si evince dalla prescrizione, infatti, il sollevamento dell’acqua (dal Trebbia al Rivo Villano) deve avvenire grazie ad un trattore. Trattore che, acceso 24 ore su 24, permette alle acque di entrare nel rivo irriguo provocando un grande consumo di combustibile e un elevato inquinamento acustico”.
Continua Fausto Zermani. “Si è costruito una scatola, quella del Parco, in cui tutti abbiamo creduto pensando fosse un partner con cui valorizzare il territorio e i suoi prodotti. Una scatola con cui condividere l’operato a favore del mondo della produzione e con cui esaltare quella che è la straordinaria attività dell’agricoltura. In realtà (il Parco) si dimostra essere una scatola vuota in cui si annidano le personali convinzioni di alcuni funzionari. Le cui azioni e limitazioni si ripercuotono contro il territorio stesso”.
Conclude Fausto Zermani: “La storia del Rivo Villano è plurisecolare, ci sono documenti che parlano dell’esistenza del rivo fin dall’epoca del Barbarossa. Stiamo parlando di acqua che non è solo un bene vitale per l’agricoltura. Ma per l’intero ambiente circostante in quanto, circolando nei canali, va ad alimentare la falda e a preservare la flora e la fauna che creano quel bel paese che ci emoziona quotidianamente ”.
Piena condivisione alle parole di Fausto Zermani (Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza), è espressa dalle associazioni di categoria Coldiretti, Confagricoltura e Cia con i loro presidenti Marco Crotti, Filippo Gasparini e Franco Boeri.
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