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Enel, domani, 19 marzo, sciopero a La Casella di Castelsangiovanni. Cgil, Cisl,Uil: “Avevamo trovato una soluzione per l’organico della centrale ma il management nazionale ha cancellato tutto”

Enel domani 19 marzo sciopero, braccia incrociate per i lavoratori della centrale Enel “La Casella” di Castelsangiovanni (Piacenza) per lo sciopero indetto dai sindacati di categoria Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec. Saranno oltre 70 i lavoratori interessati dalla mobilitazione che rappresenta la “coda” di proteste che si sono sviluppate in queste settimane a partire dall’apertura dello stato di agitazione di fine febbraio e dallo sciopero dell’8 marzo, “ una giornata storica per il Settore Elettrico per una protesta che ha toccato percentuali mai registrate prima: ogni area aziendale ha aumentato le percentuali di sciopero rispetto al passato. Le aree operative hanno praticamente ottenuto quasi dappertutto il 100%” spiegano i sindacati.

Enel, domani, 19 marzo, sciopero presidio davanti alla centrale

Domani, con presidio davanti ai cancelli della centrale di Castelsangiovanni, uno dei momenti più difficili delle proteste perché questo genere di iniziative si comunicano e concordano con largo anticipo: lo sciopero alla centrale di Castello fa fermare per l’intera giornata i gruppi a ciclo combinato che producono energia termoelettrica con l’acqua del Po. La centrale castellana garantisce un servizio strategico per il Paese.

Enel, domani, 19 marzo, sciopero i motivi dello sciopero

Tra i motivi che hanno portato alla mobilitazione alla centrale di Castello c’è il tema del personale sotto organico. Poco meno di 80 persone sarebbe l’organico previsto sulla carta mentre sono solo 70 i dipendenti in forze a La Casella. “Da anni la centrale è sottorganico e, nonostante a livello locale avessimo concordato un percorso graduale di assunzioni, l’ultimo management nazionale ha azzerato tutto, con il risultato che ci ritroviamo punto e a capo con le stesse identiche problematiche di prima” denunciano Filctem Flaei e Uiltec Piacenza.

Le massicce esternalizzazioni

Anche le massicce “esternalizzazioni” tra i motivi della protesta, ossia incarichi affidati a ditte esterne anziché aumentare l’organico della centrale. “L’azienda, anche in materia di sicurezza, fa grande uso delle ditte esterne con conseguente perdita di competenze che invece andrebbero tenute in azienda, soprattutto in un’azienda come Enel”.

Il continuo calo degli investimenti

I lavoratori denunciano anche un “continuo calo di investimenti e un deterioramento delle relazioni industriali con l’attuale management nazionale che sta portando avanti relazioni non improntate al dialogo e alla risoluzione dei problemi”.

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