L’Emilia-Romagna torna in zona arancione da domenica 21 febbraio. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza sulla base dei dati emersi in cabina di regia. Con L’Emilia-Romagna passano in arancione la Campania e il Molise.
L’indice Rt dell’Emilia-Romagna è a 1.05, dunque sopra l’asticella dell’1, il limite oltre il quale si passa dal giallo all’arancione.
E’ vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze. Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue:
dalle 5 alle 18.00, senza restrizioni;
dalle 18 alle 22, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati
Saranno vietati gli spostamenti verso altri Comuni se non per comprovate esigenze lavorative, situaizoni di necessità e motivi di salute. E’ sempre consentito il rientro nella propria residenza,. L’Emilia ha cambiato colore in base alla valutazione della cabina di regia nazionale in particolare su un parametro: i tecnici hanno definito la Regione a rischio “moderato” (come la settimana scorsa). Dal 16 gennaio 2021 è venuta meno l’esclusione delle seconde case ubicate dentro e fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro. Resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”: dalle ore 22 alle 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, in quest’area è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5 e le 22, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.
A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5 e le 22, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.
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