L’Emilia Romagna sarà in zona arancione da lunedì prossimo 12 aprile. Lo ha deciso la Cabina di Regia che analizza i dati inerenti all’andamento epidemiologico.
In zona arancione ci si può muovere liberamente e senza obbligo di autocertificazione solo all’interno del proprio comune. Resta la possibilità di recarsi in una seconda casa, anche se si trova in una regione in zona rossa o arancione. La seconda casa qui segue le stesse regole (proprietà o affitto) della zona rossa e così per l’accoglienza limitata al nucleo familiare. In arancio si prolunga la possibilità di fare visita, una volta al giorno, ad amici e parenti nel comune: ci si può muovere in due persone (con figli under 14 al seguito).
All’interno del proprio Comune, ci si può spostare verso una sola abitazione privata abitata. È possibile farlo una volta al giorno, tra le 5 e le 22. Oltre alle persone già conviventi, è possibile ospitare al massimo altre due persone, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.
Possono frequentare la scuola in presenza tutti gli alunni fino alla terza media. Negli istituti superiori resta la Didattica a distanza al 50 per cento (possibile la presenza fino al 75 per cento). In passato i presidenti di Regione, a volte, hanno imposto limiti più stringenti, ma governatori e sindaci non possono decretare chiusure autonome a meno che nel territorio non si superino i 250 contagi per 100.000 residenti o le positività non crescano veloci.
Per bar, ristoranti e tutti gli esercizi di ristorazione resta la possibilità di lavorare, in zona arancione, solo con l’asporto (i bar fino alle ore 18 mentre i ristoranti possono restare aperti fino alle 22). Autorizzate anche le consegne a domicilio. Sarà così, almeno, per tutto il mese aprile, se non ci saranno allentamenti delle restrizioni che, comunque, nello stesso Decreto Aprile sono previsti. Lo stesso governo immagina una revisione delle regole per l’intera ristorazione nel corso di maggio.
Tutti i negozi sono aperti, anche quelli di abbigliamento e in generale di categorie merceologiche considerate “non essenziali”. Nei giorni festivi e prestivi non possono lavorare i punti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione di farmacie e parafarmacie, dei presidi sanitari, di lavanderie e tintorie, dei punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, ancora tabacchi, edicole e librerie. Parrucchieri, barbieri e centri estetici tornano al lavoro (il precedente Dpcm ne aveva imposto la chiusura).
Le passeggiate, i giri in bicicletta e la corsa possono spaziare su tutto il territorio comunale e possono essere realizzati anche in aree attrezzate e parchi pubblici. Sono consentiti gli sport individuali senza contatto e all’aperto come il tennis, il golf, il padel. Anche con il colore arancione restano chiuse le palestre e le piscine. È consentito raggiungere centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di queste strutture, in un altro comune della stessa regione.
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