Un uomo di 42 anni di origine africana – denunciato perché non aveva con sé i documenti identificativi e per il porto di oggetti atti ad offendere – e un 34enne sudamericano denunciato in quanto irregolare sul territorio nazionale. È il bilancio di due controlli effettuati nei giorni scorsi dagli agenti della Polizia Locale di Piacenza.
Nel primo caso, una pattuglia impegnata in un servizio di presidio delle zone del centro storico, transitando in via Alberoni, nel corso di un controllo documentale ha riscontrato che il 42enne di nazionalità straniera non era in possesso di alcun documento di identificazione. Non solo: alla richiesta degli agenti ha aperto uno zaino di cui era in possesso e da lì ha estratto uno scalpello, mentre dalla tasca del giubbotto emergeva un cutter.
Grazie alla collaborazione con la Polizia Scientifica della Questura di Piacenza, l’uomo è stato sottoposto agli accertamenti di rito, al termine dei quali è stato denunciato per il porto di oggetti atti ad offendere e per il reato previsto dal Testo unico sull’immigrazione, ovvero non aver ottemperato all’ordine di esibire documenti identificativi. Entrambi gli arnesi sono stati posti sotto sequestro con convalida dell’Autorità Giudiziaria.
Sempre nei giorni scorsi un cittadino sudamericano è stato denunciato alla Procura della Repubblica cittadina in quanto irregolare sul territorio nazionale. L’uomo, un 34enne domiciliato in Lombardia, si trovava a Piacenza per lavoro, a bordo di un furgone di una ditta lombarda che si occupa di trasporti, quando è rimasto coinvolto in un sinistro stradale.
Al momento degli accertamenti di rito si è scoperto che non era in possesso di regolare permesso di soggiorno. Sempre grazie alla collaborazione con la Questura e l’Ufficio Immigrazione, si è potuta confermare la sua irregolarità in Italia e per questo motivo è scattata la denuncia.
Contestualmente è stato informato anche l’Ispettorato Nazionale del Lavoro competente per territorio in quanto, ai sensi del Testo unico sull’immigrazione, è vietato al datore di lavoro occupare alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.
In entrambi i casi sono ancora in corso accertamenti di rito relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, che proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.
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